La nuova stagione dell'Ambra Jovinelli di Via Guglielmo
Pepe si apre il prossimo 23
ottobre con un progetto tutto (o quasi) al femminile: Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti (affiancate
da Stefano Annoni) saranno le protagoniste de “La scena”, spettacolo scritto e
diretto da Cristina Comencini, che è
in programma sino al 2 novembre. Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro
che una delle due deve recitare l'indomani. I loro caratteri opposti si
rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia,
attrice, quelle righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell'anima; per
Maria, dirigente di banca separata e madre di due bambini, le tempeste della
scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita.
Sono quindi due
femminilità opposte. Lucia ha rinunciato alla passione, all'idea di avere un
uomo nella vita, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti che
incontra sul palcoscenico. Maria invece senza un uomo non può stare, senza fare
l'amore, senza illudersi di avere finalmente incrociato quello giusto. Come
l'ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo, e di
cui non ricorda esattamente il nome né l'età ma che - lei sostiene - potrebbe
essere proprio l'atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l’ha più
trovato nel suo letto.
Eccolo, invece, apparire
in mutande, un giovane ragazzo di meno di trent'anni. Si era messo a dormire
nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana) perché la
donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi
esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria. Un po' per liquidarlo,
un po' per divertimento, Lucia interpreta la parte dell'amica disinibita
e Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua
amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato
del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro
vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane uomo cresciuto da una
madre imperiosa e assolutista: " Come voi due", rivela lui
ingenuamente. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno
scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in
corpo, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza
sbocco.
Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo scoprono di vivere nello
stesso mondo tutto da rifare perché "… il passato sono solo muri sventrati, case
terremotate da cui si deve fuggire …”, come dice la scena che Lucia deve interpretare il giorno dopo, e anche
quella che i tre hanno appena recitato insieme sul palcoscenico, che forse
resta il solo luogo veramente libero del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento