WRITING

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A cura di ANDREA CURTI

venerdì 29 luglio 2016

INIZIATIVE - Domenica 31 luglio a Riccione divertimento No Stop dalle 10 alle 24: "Aquafan", ecco il Night&Day.

Torna domenica 31 luglio, l’appuntamento Aquafan Night&Day: un divertimento senza fine, dalle 10 a mezzanotte. Gli appuntamenti ‘no stop’ proseguono fino al 14 agosto, tutte le domeniche. Il programma è ricchissimo: animazione, e soprattutto scivoli e Piscina Onde aperti, con anche lo schiuma party più grande del mondo. Alle 14:30 spazio per il Maxi Onda Music Show: diretti e coreografati da Elena Ronchetti, dodici ballerini professionisti vi catapulteranno nelle trenta meravigliose stagioni del parco acquatico più famoso d’Europa, tra i vip e l’amore tra le onde grazie alle Kiss Camera.

In consolle alle 19 arriva il super dj Gabry Ponte che sarà il “padrone di casa” per tutte le domeniche di Aquafan. Gabry Ponte presenterà in un live show i suoi più grandi successi di ieri e di oggi, tra sorprese, ospiti e effetti speciali: musica e dj set vanno avanti fino a mezzanotte.

martedì 26 luglio 2016

CULTURA - Dal 5 novembre sino al 19 febbraio 2017, una interessante Mostra a Treviso: "La geografia serve a fare la guerra?" Intanto rimettiamola a scuola...

La geografia serve a fare la guerra? È l’interrogativo che si pone la mostra della Fondazione Benetton Studi Ricerche, a cura di Massimo Rossi, in calendario negli spazi Bomben di Treviso da domenica 6 novembre 2016 a domenica 19 febbraio 2017, con inaugurazione sabato 5 novembre alle ore 18. L’esposizione si avvale della partnership di Fabrica, che ha curato l’allestimento e il progetto grafico, e della collaborazione e del patrocinio della Regione del Veneto-Assessorato alla cultura. Mappe, atlanti e opere d’arte racconteranno, attraverso tre percorsi strettamente legati e continuamente in dialogo, la grande forza comunicativa e persuasiva delle carte geografiche, oggi non compresa in Italia tanto da essere ai margini della didattica scolastica tra problemi di riduzione (quasi scomparsa…) della materia nelle ore di insegnamento e problemi di atipicità della classe di concorso A021, l’unica proprio di geografia, con docenti formati e specializzati in geografia che, malgrado una direttiva ministeriale specifica a favore, si vedono spesso scavalcati da altri docenti di altre classi di concorso, il più delle volte per il parere del dirigente scolastico.
Le mappe, malgrado pareri opposti, restano comunque un potente mezzo di comunicazione non verbale e il contesto delle celebrazioni della Grande Guerra offre un valido pretesto per indagare sulla loro capacità di influenzare l’opinione pubblica quando assecondano il punto di vista degli Stati Maggiori. Per questo il percorso espositivo si concentra sul periodo storico che va dalla fine dell’Ottocento agli inizi del Novecento, ma parte dall'antichità e arriva ai giorni nostri per raccontare anche un’altra geografia possibile, non per forza asservita alle logiche militari. 
La mostra si aprirà con la sezione “Rocce e Acque, in cui si vedrà come con un semplice e perentorio segno tangibile, il confine naturale, le mappe indurranno monti e fiumi a diventare strumenti capaci di separare e dare forma fisica a gruppi etnici, linguistici, nazioni per trasformarli da espressione geografica a stati.  La seconda sezione, “Segni umani, si occuperà di raccontare l’uso del sapere geografico a fini propagandistici per trasmettere con forza l’idea di nazione ancora prima della sua ufficiale proclamazione politica. La terza parte, “Carte da guerra, porrà l’accento sulla coesistenza di due approcci culturali apparentemente inconciliabili, nel contesto della Prima guerra mondiale: simboli grafici per significare la smisurata industria bellica disseminata sul fronte del Piave, insieme a segni che testimoniano la presenza di migliaia di colombi viaggiatori che volando imprendibili ad alta quota e percorrendo grandi distanze in breve tempo, informano e trasmettono ordini. Mortai da 305 mm che esplodono proiettili di 400 kg alti come un uomo, e palloni frenati sospesi a centinaia di metri dal suolo «che in lunga fila si dondolano nell’azzurro lungo il corso del Piave» come racconterà lo scrittore-tenente Fritz Weber, nemico sulla riva opposta. 
In mostra si apprezzeranno (speriamo) la capacità delle carte di mettere ordine a un mondo altrimenti caotico, per renderlo più comprensibile e familiare, distinguendo gli oggetti, ma soprattutto nominando i luoghi per consentirci di riconoscerli, uno a uno. In tutte le epoche le mappe, prodotti sociali e umani per eccellenza, hanno raccontato i luoghi anche attraverso i toponimi esercitando su di essi un potere a volte aggressivo. Specialmente quando hanno alterato la grafia originaria di nomi secolari o addirittura quando questi ultimi sono stati sostituiti da altri di nuovo conio per farli corrispondere ai più recenti dominatori: l’olandese Niew Amsterdam diventa l’inglese New York; la tedesca Karfreit muta nell'italiana Caporetto per divenire la slovena Kobarid; l’asburgica Sterzing diventa la romanizzata Vipiteno. O ancora per rispondere a impellenti urgenze sociali e dar voce a speranze territoriali prima inespresse: Alto Adige, Venezia Tridentina, Venezia Giulia o semplicemente, nel caso di un fiume, cambiandone il genere.  La secolare Piave degli zattieri cambia sesso nel 1918 per offrire maggiore resistenza virile all'invasione austriaca e diventa il Piave per rassicurare l’immaginario collettivo della giovane nazione italiana.
Ma è proprio vero che "La geografia serve a fare la guerra?" Partendo dal presupposto che a fare la guerra è sempre l’uomo, pronto a sfruttare per i propri fini tutti i saperi disponibili, la geografia serve nella vita di tutti i giorni; si parla di guerra, di Isis, di Siria e Libia...Provate a chiedere ai ragazzi dove si trovano quei paesi, quali sono le etnie dominanti, quali culture stanno investendo il nostro continente e quali li investiranno, Pur vivendo in una società culturale multietnica sarà un silenzio culturale assordante il loro, e non soltanto il loro, dal momento che all'Expo hanno sbagliato l'associazione carta geografica-regione (Stand dei "borghi più belli d'Italia": in quello della Toscana c'era una carta d'Italia in cui era evidenziata l'Emilia Romagna...). Questa mostra parla anche di un’altra geografia possibile, una geografia necessaria per riflettere e agire sul mondo quando proviamo a osservarlo dall'alto sfogliando le pagine dell’atlante rinascimentale di Abramo Ortelio che adotta il medesimo punto di vista di Dio, o contemplando The Blue Marble, la prima fotografia del pianeta terra vista dall'obiettivo degli astronauti dell’Apollo 17. Una geografia che moltiplica le sue potenzialità ogni volta che un artista decide di dialogare con una carta geografica e in mostra saranno esposti tappeti geografici e alcune opere di artisti contemporanei. Ma soprattutto si potrà riflettere su un’altra geografia in grado di insegnarci a conoscere e progettare i luoghi attraverso un ininterrotto dialogo con i processi storici e di persuaderci con l’esempio di due autorevoli testimoni di un secolo fa, il geografo Cesare Battisti e lo storico Gaetano Salvemini, che «non esistono confini politici naturali, perché tutti i confini politici sono artificiali, cioè creati dalla coscienza e dalla volontà dell’uomo».

lunedì 25 luglio 2016

TENNIS - Era dal 1977 che due azzurri non vincevano un torneo in contemporanea: Bravi Fognini e Lorenzi. E si ricompongono Vinci-Errani in vista delle Olimpiadi.

Con il torneo olimpico alle porte, gli azzurri di tennis danno segni di risveglio dopo 8 mesi tra infortuni, alti e bassi, matrimoni e chiacchiere varie. Era dal 1977 che due giocatori italiani non vincevano in contemporanea due tornei (Barazzutti a Charlotte e Bertolucci a Firenze); l'impresa è firmata Paolo Lorenzi e Fabio Fognini i quali sono comunque stati agevolati da tabelloni ed eliminazioni propizie, dal momento che il giocatore più avanti in classifica sconfitto è il portoghese Elias, numero 72 del mondo. Lorenzi, romano di nascita ma senese di adozione, alla tenera età di 34 anni e 7 mesi ha visto coronare il sogno di vincere un torneo ATP, sul rosso di Kitzbuhel in Austria, successo meritato per l'abnegazione che l'azzurro mette sempre in campo da quando è passato pro (2003) . Lorenzi si è costruito la sua classifica, best ranking numero 41 del mondo, emergendo per lo più dai challenger (quest'anno vittoria a Canberra e Caltanissetta) ma anche grazie a piazzamenti importanti nei tornei del circuito superiore. come dimostra la finale agli Open di Colombia e la semifinale a Quito in Ecuador. Canberra a parte, tutti tornei sulla terra, a dimostrazione di come all'italiano piaccia pedalare e forte sul rosso. Per il romanticone Fognini, trionfatore ad Umago in Croazia con dedica e cuoricino alla Sua Signora, Lady Pennettaè un discorso a parte, vuoi per l'età più giovane (29) vuoi per i diversi mezzi tecnici a disposizione del ligure, che sono superiori rispetto a Lorenzi (benché quest'anno il senese lo abbia battuto a Montecarlo, ma per Fognini era il primo match dopo oltre due mesi di inattività per infortunio agli addominali). L'andamento altalenante del ligure è il suo tallone di Achille, ovvero è in grado di esaltarsi in alcune occasioni (vedi contro Murray in Davis o più volte contro Nadal) e di innervosirsi perdendo da emeriti sconosciuti. Insomma, la volubilità caratteriale è il vero avversario di Fognini, risalito al numero 33 (ma è stato 13 due anni or sono) il cui matrimonio con la Pennetta in questo senso non può che far bene. Ma c'è un altro matrimonio (sportivo) che s'ha da fare, è quello tra Roberta Vinci e Sara Errani, richiamate da Coni e Federazione a lasciar da parte i rancori di un anno e mezzo di separazione consensuale per affrontare al meglio il torneo olimpico di Rio, nella speranza che i titoli in carniere da 22 passino a 23 con una medaglia per l'Italia. Il "rendez-vous" tra le due si avrà oggi, addirittura in diretta su Supertennis, nell'Open del Canada, ultimo appuntamento prima di Rio. La domanda sorge spontanea: per ritrovare l'affiatamento non servono più partite?

martedì 19 luglio 2016

INIZIATIVE - Aquafan no stop, successo assicurato a Riccione.

La prima volta di Aquafan no stop è stata un successo. L’idea di aprire il parco dalle 10 alle 24 ha coinvolto migliaia di famiglie e giovani (sette mila per l'esattezza) da tutta Italia e dall'estero. L’esperimento compiuto per la prima volta in 30 anni del parco, si può definire perfettamente riuscito. D'altronde il programma era molto ricco: dal Maxi Music Show in Piscina Onde agli Slackliner che hanno ‘volato’ e saltato sull'acqua con evoluzioni mozzafiato, fino agli schiuma party per arrivare poi alle 19 con il momento clou, il live show di Gabry Ponte. Il dj e producer si è presentato sul palco della Piscina Onde con una raffica di amici e sorprese. A partire dal nuovo singolo ‘Che ne sanno i 2000’ che ha voluto presentare proprio in anteprima a Riccione, in compagnia del rapper e cantautore Danti. Per Gabry Ponte, l’anteprima delle giornate no stop, è stata anche l’occasione per registrare immagini per il suo ultimo videoclip che sarà quindi ambientato in Aquafan. Sul palco sono arrivati anche i giovanissimi YouTuberSascha e Surry, tra water-gun, effetti speciali e cannoni CO2. Gli appuntamenti Aquafan Night&Day No Stop, proseguono tutte le domeniche fino al 14 agosto. Animazione, Music Show in Piscina Onde e soprattutto scivoli e Piscina Onde aperti, con gli schiuma party sia di pomeriggio che di sera. Per tutte le domeniche ci sarà il super dj Gabry Ponte in consolle.

lunedì 18 luglio 2016

INIZIATIVE - A "Italia in Miniatura" di Rimini, l'invasione di Pokemon GO.

“Catch them all!”, Catturateli tutti! A soli due giorni dall’uscita italiana di Pokemon GO, il gioco per smartphone che sfrutta realtà aumentata e che sta facendo impazzire il mondo, Pickachu, Bulbasaur, Charmender hanno già fatto la loro comparsa a Italia in Miniatura a Rimini.
Gli utenti del parco riminese che hanno scaricato il gioco di cui tutti parlano ed hanno avuto la bella sorpresa di trovare un immenso campo di gioco virtuale: ci sono ben due palestre, da conquistare per allenare e potenziare i propri personaggi, oltre una decina di Pokèstop, dove rifornirsi di oggetti come sfere Poké, incubatori di uova, pozioni  e altri oggetti utili per proseguire nel gioco e, meraviglia delle meraviglie, moltissimi Pokemon che compaiono all’improvviso fra i monumenti del parco, pronti a farsi catturare. Sono stati visti Pidgey a Venezia, Bulbasaur fra i Bronzi di Riace, un irriverente Evee in Vaticano: questi i nomi delle creaturine che dagli anni 90 fanno impazzire i gamer di tutto il mondo.

La ragione del fatto che il parco sia un terreno di caccia “popoloso” di prede e quindi ambitissimo dai giocatori, è la sua immensa popolarità e il gran numero di persone che si geolocalizzano e scattano foto ai monumenti e alla struttura, che Google Maps inserisce nella mappatura mondiale. Per questa ragione, in un’area di dimensioni limitate, come gli 85.000 mq del parco, si sono concentrati preziosi punti di gioco che normalmente si trovano sparsi per le città reali a distanze molto più grandi. La febbre è appena cominciata, il binomio fra Italia in Miniatura e Pokemon Go promette molte sorprese, fra le quali la possibilità di trovare Pokemon rari e scattare foto divertenti e virali grazie al gioco di proporzioni del parco. I giocatori, ovviamente, sono i benvenuti.

domenica 17 luglio 2016

TENNIS - Coppa Davis, quarti di finale: Addio semifinale, Fognini regala due set e l'Argentina ringrazia.

Fotocopia di un match perso: così come in doppio Fognini cede alla lunga all'argentino Delbonis ed è così un'Argentina di pallettari (Pella e Delbonis) e incerottati (Del Potro e Monaco) ad approdare in settembre alla semifinale di Coppa Davis, con più di un rimpianto per gli azzurri. Azzurri che sul piano dell'impegno sono stati encomiabili ma che agli avversari hanno lasciato sempre i primi due set, in doppio come in singolare, e recuperare atleticamente e psicologicamente le partite è stato troppo logoro e quasi impossibile. Infatti Fognini, nel singolare decisivo, ha si lottato ma molto contro se stesso e la sua follia tennistica (un gran punto alternato a due erroracci per lo più di rovescio) piuttosto che contro il suo avversario, il sudamericano Delbonis, povero tecnicamente ma una bestia nella resistenza a caldo e sforzo fisico. Già nel primo set si è visto a che match altalenante si doveva partecipare spiritualmente, con il ligure avanti 4-2 prima di vedersi infilato quattro giochi di fila dal sudamericano. Delbonis saliva subito 3-1 nella seconda frazione, un sussulto di Fognini riportava le cose in parità ma, nel momento cruciale, le gambe dell'azzurro, forse dure e rigide per le cinque ore e mezza del giorno precedente, erano colonne di marmo e Delbonis, splendido approfittatore, non perdonava le stanchezza altrui. Sotto di due set però il ligure, tra una racchetta fatta in due dalla rabbia ed imprecazioni varie, si ergeva 4-2 mantenendo il break e allungando la contesa. Ma il passaggio cruciale dell'incontro è nel nono e nel decimo gioco del quarto set; Fognini va a servire sul 5-3 ma si fa controbreakkare a zero gettando al vento un game in maniera dopolavoristica. poi, sul 5-4 e servizio Delbonis, l'azzurro ha quattro palle per arrivare al quinto set ma due orrendi rovesci, uno steccato e l'altro in rete, vanificano lo sforzo. Così da 3-5 l'argentino ribalta a suo favore la contesa e l'Argentina saluta vittoriosa la terra rossa di Pesaro mentre Capitan Barazzutti continua a parlare di "grandi match" degli italiani, citando gli infortuni del doppista Bolelli e del singolarista Seppi, in ogni caso tutti oltre i trent'anni. Ci si dovrebbe preoccupare dell'anonimato da cui non riescono ad emergere i giovani cosiddetti interessanti (Quinzi, Donati, Napolitano, ecc.), gli attuali ricambi (Cecchinato e Fabbiani) hanno dei grossi limiti di tenuta psicofisica ad alti livelli e comunque stazionano oltre i primi cento posti del ranking,  il femminile poi sta anche peggio una volta che Errani e Vinci ci saluteranno (la Giorgi ormai si è tirata fuori e la Federazione glielo farà pagare chissà per quanto). In questa situazione di continua mancata programmazione e di assenza di giocatori di spessore, se l'Italia del tennis dovesse prendere una medaglia alle Olimpiadi di Rio saranno tutti felici, Coni e Federazione in testa. Bisogna rifondare tutto, ogni minuto che si perde è un set point sprecato.

sabato 16 luglio 2016

TENNIS - Coppa Davis, quarti di finale: Harakiri Italia, Argentina ad una passo dalla semifinale.

Adesso si mette davvero male: dopo la seconda giornata, a Pesaro l’Argentina conduce 2-1 sull’Italia ed è con un piede e mezzo nella semifinale di Coppa Davis. A dir il vero la mattinata era iniziata coi migliori auspici per i colori azzurri, complice un convincente Fognini in grado di schiacciare in tre sole partite le velleità di vittoria del sudamericano Monaco e di portare quindi l’Italia sull’1-1. Ma le note dolenti sono venute dal doppio Lorenzi-Fognini, schierato a sorpresa causa problemi al polso e alla schiena accusati da Seppi (che ne mettono in pericolo anche la disputa dell’eventuale singolare sul 2 pari). Fatto sta che gli azzurri, perso rapidamente il primo set per un Lorenzi che non riusciva proprio ad entrare in partita, hanno ceduto malamente anche il tie-break della seconda frazione, ritrovandosi sotto di due set contro una coppia non proprio trascendentale. Infatti Del Potro, o meglio il fu Del Potro, passeggiava per la sua metà campo con pachidermica agilità e la sola sagoma fisica (198 cm) è bastata per incutere timore agli azzurri sotto rete, mentre il mancino Pella si è rilevato per quello che è, un onesto pedalatore con poca dimestichezza nei colpi di volo. Il ritorno nel match di Fognini e Lorenzi ha dimostrato come gli argentini fossero battibili, e lo erano sul serio se gli italiani avessero sfruttato almeno una delle tre palle-break che li avrebbero issati sul 4-2 e servizio nella quinta ed ultima frazione. In quei frangenti è mancato proprio colui che doveva trascinare la coppia, Fognini, con due erroracci di risposta che hanno vanificato invece l’agonismo di Lorenzi, Quindi, “break mancato break subito”, quello decisivo, che ha permesso all’Argentina dopo quasi quattro ore di gioco di portarsi in vantaggio 2-1. Allucinanti le dichiarazioni di capitan Barazzutti: "Fognini e Lorenzi hanno disputato un grande match". Ora agli argentini basta la conquista di almeno uno dei due singolari oggi in svolgimento a partire dalle 12.30 quando entreranno in campo i due numeri uno Fognini e Delbonis e, a seguire, Seppi dovrebbe affrontare Monaco (salvo diverse scelte dei due capitani). Fognini è molto stanco mentre Delbonis è bello riposato, quindi arrivare sul 2-2 è di per sé già complicato per gli azzurri. Invece entrambi i numeri due potrebbero essere sostituiti, Seppi per motivi fisici da Lorenzi e Monaco per motivi tecnici da Del Potro. Serve all’Italia un miracolo, di quelli celestiali, per vincere questo quarto di finale.

venerdì 15 luglio 2016

TENNIS - Coppa Davis, quarti di finale: Disastro Seppi, Italia-Argentina 0-1,

Piove sul bagnato. La pioggia caduta su Pesaro dalla mezzanotte si è protratta sino alle 15, ritardando il programma, appesantendo troppo il campo per un Seppi più da terreni veloci e rinviando a domani alle 11 il secondo singolare tra Fognini e Monaco (a seguire, Fognini giocherà anche il doppio). Così l’Italia di Coppa Davis si vede costretta ad inseguire l’Argentina (si gioca per l’accesso alla semifinale) che è in vantaggio per 1-0 grazie alla vittoria dello scorbutico mancino Del Bonis su appunto Andreas Seppi dopo 3 ore e 38 minuti di tennis orrendo, zeppo di errori da entrambe le parti, tecnicamente inguardabile e chi più ne ha ne metta. Seppi si è complicato la vita per tutto il match, vuoi perché in Davis la scelta del campo (terra rossa) è appannaggio di Fognini considerato la punta di diamante della squadra azzurra e lui, Seppi, ne risente perché il suo gioco è da sempre più adatto alle superfici veloci, vuoi perché l’altoatesino è mancato terribilmente nei momenti topici della partita. Ad esempio nel tie-break del primo set: avanti 3-1, Seppi commette una sequenza di errori gratuiti che di fatto consegnano il set al suo avversario. Poi le palle-break buttate via a bizzeffe nel terzo e quarto set, troppe occasioni sprecate che hanno rimesso in partita un Del Bonis rognoso sì ma battibilissimo, che ha avuto anche il braccetto (l’argentino) quando è andato a servire per il match nel dodicesimo gioco della quarta frazione. Insomma Del Bonis ha vinto pur non dando l’impressione di essere più forte di Seppi, semmai più adatto alla terra rossa rispetto all’italiano, ed è un peccato per un Seppi che ora passa la patata bollente a Fognini. Che Dio ce la mandi buona….

Andrea Curti 

martedì 12 luglio 2016

INIZIATIVE - Ad Oltremare di Riccione aumenta la fauna locale: Benvenuti ai 2cicognini2, scoperti nel Delta.

Festeggiamenti nel Delta e nella Fattoria di Oltremare a Riccione: la storia d’amore tra Hula, il maschio di Ciconia ciconia (cicogna bianca) del parco, e la femmina svizzera Hoop, regala nuove emozioni. Dopo il matrimonio nel 2015, suggellato anche dal Comune di Riccione, e la nascita di tre cicognini, migrati in Africa a settembre per nuove avventure, oggi la coppia festeggia la nascita di altri due cicognini. Lo staff si è accorto qualche mese fa che la coppia stava preparando un nuovo nido, sopra uno dei pali più alti di 30 metri, nella zona laghetti del Delta. Ramo dopo ramo, la coppia ha costruito un luogo accogliente largo oltre un metro e sono arrivate le uova, covate a turno, da entrambe le cicogne per 35 giorni.  Poi il lieto evento.
Le avventure per la coppia di cicogne sono state tante, quest’anno, con l’arrivo di questi nuovi piccoli. Hula ha dovuto ricoprire il ruolo di ‘ragazzo padre’, difendendo da solo il nido, accudendo i piccoli per ben 4 giorni. La moglie Hoop, infatti si è dovuta allontanare dal nido per un ricovero: dopo uno dei suoi quotidiani voli sulla Riviera, alla ricerca di cibo per i suoi piccoli, si è presumibilmente ferita ed è stata così ricoverata alla Clinica veterinaria Brunetti Stroscio di Pistoia per le necessarie cure mediche. Dopo qualche giorno è tornata subito in forze ed è rientrata al nido. Oggi la famiglia di cicogne festeggia e osserva i visitatori del parco, in mezzo al laghetto del Delta. I piccoli hanno già iniziato le prove di volo, con mamma e papà come ‘maestri’. Un altro fiocco azzurro è spuntato invece in Fattoria, con l’arrivo di un capretto nella nuova area accanto al Delta, dedicata all'incontro ravvicinato con le piccole caprette del parco, in programma tutti i giorni.

giovedì 7 luglio 2016

INIZIATIVE - All'Aquafan di Riccione brividi sicuri con il Feel Climbing: Arrampicate su roccia in mezzo agli scivoli.

Adrenalina pura sugli scivoli dell'Aquafan di Riccione, e non solo. Questo fine settimana, sabato 9 e domenica 10 luglio, si potrà provare il brivido di un’arrampicata sulle vette di montagna, ma stando in piscina con il Feel Climbing. Grazie alla collaborazione con Indiana Park Terme della Fratta, sabato e domenica gli ospiti del parco potranno provare l’esperienza di salire su una parte mobile d’arrampicata. La parete Indiana Tower misura 7,20 metri d’altezza e 2,30 m di larghezza. Ha 3 lati arrampicabili per diversi tipi di difficoltà (due verticali e una a strapiombo), e sembra quasi scalare veramente la roccia. In assoluta sicurezza gli ospiti del parco potranno arrampicarsi a mani e piedi nudi, per vivere emozioni uniche e scrutare le piscine dall’alto a mo’ di Uomo Ragno. 

Per festeggiare i 30 anni di Aquafan, il parco propone altri appuntamenti mozzafiato con i new sport in questa lunga stagione: le sfide di velocità giù dallo scivolo Kamikaze (ogni giorno alle 16:45) aspettando le prossime Olimpiadi di Rio 2016, le performance mozzafiato degli Slackliner al Walky Cup, con acrobazie su fettucce elastiche, che tengono anche lezioni aperte al pubblico (special show il 17 luglio e il 15 agosto) e ancora  i sub nella vasca a vista accanto alla PiscinaOnde, dove ogni giorno si può provare il brivido della prima immersione subacquea con bombole.

mercoledì 6 luglio 2016

INIZIATIVE - Sabato a "Oltremare" di Riccione, la seconda edizione: Notte con i delfini.

Torna a Oltremare di Riccione l’emozionante appuntamento con la  “Notte con i delfini”.  L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è molto attesa non solo dai bambini: sta già riscuotendo il record di prenotazioni. Si parte sabato 9 luglio dalle ore 21. Sarà possibile trascorrere la notte in Laguna. I partecipanti potranno fare una entusiasmante visita guidata del parco di notte, alla luce delle torce, da Darwin al Mulino del Gufo, da Pianeta Terra alle vasche di Pianeta Mare fino alle scorribande in Adventure Island. Qui tra suoni, rumori e animali, si prevedono incontri molto speciali.
Alle 23.30 tutti “in branda” davanti alle grandi pareti trasparenti della Laguna più grande d’Europa, in attesa di un indimenticabile risveglio faccia a faccia con i delfini, tante altre sorprese e colazione per tutti.

Le altre date in programma con le Notti con i delfini sono sabato 23 luglio, mercoledì 10 agosto (in occasione della festa delle stelle cadenti) e sabato 20 agosto. I posti disponibili per questa seconda edizione stanno andando letteralmente a ruba. Informazioni sul sito web ufficiale del parco www.oltremare.org oppure al numero tel. 05414271.