WRITING

WRITING
A cura di ANDREA CURTI

lunedì 25 luglio 2016

TENNIS - Era dal 1977 che due azzurri non vincevano un torneo in contemporanea: Bravi Fognini e Lorenzi. E si ricompongono Vinci-Errani in vista delle Olimpiadi.

Con il torneo olimpico alle porte, gli azzurri di tennis danno segni di risveglio dopo 8 mesi tra infortuni, alti e bassi, matrimoni e chiacchiere varie. Era dal 1977 che due giocatori italiani non vincevano in contemporanea due tornei (Barazzutti a Charlotte e Bertolucci a Firenze); l'impresa è firmata Paolo Lorenzi e Fabio Fognini i quali sono comunque stati agevolati da tabelloni ed eliminazioni propizie, dal momento che il giocatore più avanti in classifica sconfitto è il portoghese Elias, numero 72 del mondo. Lorenzi, romano di nascita ma senese di adozione, alla tenera età di 34 anni e 7 mesi ha visto coronare il sogno di vincere un torneo ATP, sul rosso di Kitzbuhel in Austria, successo meritato per l'abnegazione che l'azzurro mette sempre in campo da quando è passato pro (2003) . Lorenzi si è costruito la sua classifica, best ranking numero 41 del mondo, emergendo per lo più dai challenger (quest'anno vittoria a Canberra e Caltanissetta) ma anche grazie a piazzamenti importanti nei tornei del circuito superiore. come dimostra la finale agli Open di Colombia e la semifinale a Quito in Ecuador. Canberra a parte, tutti tornei sulla terra, a dimostrazione di come all'italiano piaccia pedalare e forte sul rosso. Per il romanticone Fognini, trionfatore ad Umago in Croazia con dedica e cuoricino alla Sua Signora, Lady Pennettaè un discorso a parte, vuoi per l'età più giovane (29) vuoi per i diversi mezzi tecnici a disposizione del ligure, che sono superiori rispetto a Lorenzi (benché quest'anno il senese lo abbia battuto a Montecarlo, ma per Fognini era il primo match dopo oltre due mesi di inattività per infortunio agli addominali). L'andamento altalenante del ligure è il suo tallone di Achille, ovvero è in grado di esaltarsi in alcune occasioni (vedi contro Murray in Davis o più volte contro Nadal) e di innervosirsi perdendo da emeriti sconosciuti. Insomma, la volubilità caratteriale è il vero avversario di Fognini, risalito al numero 33 (ma è stato 13 due anni or sono) il cui matrimonio con la Pennetta in questo senso non può che far bene. Ma c'è un altro matrimonio (sportivo) che s'ha da fare, è quello tra Roberta Vinci e Sara Errani, richiamate da Coni e Federazione a lasciar da parte i rancori di un anno e mezzo di separazione consensuale per affrontare al meglio il torneo olimpico di Rio, nella speranza che i titoli in carniere da 22 passino a 23 con una medaglia per l'Italia. Il "rendez-vous" tra le due si avrà oggi, addirittura in diretta su Supertennis, nell'Open del Canada, ultimo appuntamento prima di Rio. La domanda sorge spontanea: per ritrovare l'affiatamento non servono più partite?

Nessun commento:

Posta un commento