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A cura di ANDREA CURTI

giovedì 8 novembre 2018

INIZIATIVE - Al Chorus Cafè di Roma il prossimo 2 dicembre: Torna "A tutta torba!" per i whisky lovers italiani.


Si tiene a Romadomenica 2 dicembre 2018, presso il Chorus Cafè (via della Conciliazione, 4), a partire dalle ore 15:00 e fino a mezzanotte, la terza edizione di “A Tutta Torba!”, evento dedicato interamente ai whisky torbati, con centinaia di etichette ed espressioni per tutti i palati, bottiglie vintage e rare da assaggiare al collector's corner, un'area cibo affidata allo street food romano delMaritozzo Rosso. L'evento, organizzato dalla direzione artistica di Roma Whisky Festival, il più importante festival di settore italiano - la cui ottava edizione si terrà a Roma il 2 e 3 marzo 2019, è a ingresso gratuito e con gettoni a consumazione, previa registrazione sul sito www.romawhiskyfestival.it o in loco.
Appuntamento da non perdere sarà quello con la miscelazione e in particolare al Bowmore Cocktail Bar, partner esclusivo della manifestazione, con i cocktail inediti preparati a base Bowmore Nr1 e 12yo da quattro note barladies romane:Solomiya Grystychyn del Chorus CafèGiulia Castellucci di Co.So. Cocktail & SocialMichela Scalzo di Freni e Frizioni e Roberta Martino del Palazzaccio. Spazio anche al food, con le eccellenze del Maritozzo Rosso, tipico maritozzo dolce romano farcito con le eccellenze della gastronomia romana e non solo e da abbinare ai propri torbati preferiti. Non mancherà poi come tutti gli anni, in collaborazione con lo shop Whisky & Co, la possibilità di acquistare numerose bottiglie presenti. Confermato in questa edizione il collector's corner con una trentina di bottiglie rare di whisky tra cui spiccano un Ardbeg 1974 Spirit of Scotland – 500 Years of Scotch Whisky, Limited Edition; un Bowmore 1980 - 21YO Dun Bheagan Collection; un Talisker 25YO imbottigliato nel 2007 e uno Springbank 15YO Sherrywood – Tim Nichools & Markku Sauvala selection. Bowmore sarà inoltre presente con una release 19yo invecchiata in botti di quercia francese ex-Chateau Lagrange, in vendita unicamente per il mercato di Amazon, oltre alle release Small batch, 12yo, 15yo, 25yo e 19yo. “A Tutta Torba – sottolineano i direttori artistici di Roma Whisky Festival –giunto ormai alla sua terza edizione si conferma sempre più un momento di incontro per i whisky lovers italiani amanti dei torbati. Anche per questa edizione intendiamo offrire al nostro pubblico l’opportunità di assaggiare centinaia di etichette in uno dei “salotti” più belli della Capitale, una giornata all'insegna del buon bere fumoso... Assoluta novità per questa edizione sarà però la Bowmore Room Experience, uno spazio sensoriale dove il visitatore verrà catapultato all'interno della distilleria tra immaginisuoniprofumi e tasting”.  Roma Whisky Festival (prossima edizione 2 e 3 marzo 2019 nella ormai consueta location del Salone delle Fontane all'Eur) si consacra ormai da anni come uno degli appuntamenti internazionali più importanti di settore, un evento che promuove la valorizzazione e la diffusione della cultura del whisky attraverso un approccio basato sull'interazione tra business, formazione ed entertainment. Per maggiori informazioni: www.romawhiskyfestival.it, info@romawhiskyfestival.it, tel. 06 32650514.

martedì 6 novembre 2018

TEATRO - All'Eliseo di Via Nazionale in Roma, da lunedì 12 novembre: Incontri con la Storia, Marx colpevole o innocente?


Il palcoscenico del Teatro Eliseo in Roma si trasforma in aula di tribunale con magistrati avvocati e personalità della società civile che danno vita a braccio ad un dibattimento processuale. Se l’Accusa e la Difesa si confrontano sui capi di imputazione con determinazione e perizia, è il Presidente della Corte che regola il contraddittorio, ascolta i Testimoni mentre l’Imputato dichiara la sua versione dei fatti. Al termine è il pubblico che, con il suo voto, emette il verdetto.
Si parte lunedì 12 novembre alle ore 21: Karl Marx colpevole o innocente? A distanza di duecento anni, è un fallimento oppure una vittoria?
Commenta l’autrice e curatrice del Processo Elisa Greco: “Nel nuovo millennio con i nuovi scenari economici e sociali, la figura e il pensiero marxiano esprimono ancora tutta la loro vitalità e attualità? Il processo sarà un’occasione di riflessione per tutti noi: dai protagonisti, al pubblico in sala, all’opinione pubblica ed ancora più interessante sarà il verdetto popolare”.
Insieme a lei sul palcoscenico ci saranno: il magistrato Augusta Iannini, Vice Presidente dell’Autorità Garante della Protezione dei dati personali nel ruolo di Presidente della Corte Giudicante; il magistrato in servizio presso la segreteria del CSM Fiammetta Palmieri quale Pubblico Ministero che dovrà confrontarsi con il Presidente Emerito della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, quale Avvocato Difensore.
Nei panni del protagonista Karl Marx il sociologo e professore Domenico De Masi, mentre saliranno sul banco dei testimoni, per l’accusa, la giornalista Annalisa Chirico e il direttore generale della Luiss Guido Carli Giovanni Lo Storto, e, in contradditorio per la difesa, la giornalista e conduttrice del TG1 Elisa Anzaldo e la firma del quotidiano La Stampa Federico Geremicca.
Prezzi da 10 € a 15 euro.

TEATRO - Dal 15 novembre al Piccolo Eliseo in Roma: "Il giorno del mio compleanno", personaggi sull'orlo del baratro.

Da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre 2018, al Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma, è di scena “Il giorno del mio compleanno - So Here We Are” di Luke Norris per la regia di Silvio Peroni e con Giovanni Arezzo (Pic), Antonio Bandiera (Noce), Laurence Mazzoni (Puh), Federico Gariglio (Dany), Grazia Capraro (Chri) e Luca Terracciano (Franky).
Vincitore del Premio Bruntwood 2013, l'opera del trentaduenne Luke Norris So Here We Are (in italiano si è scelto di tradurlo non letteralmente in "Il giorno del mio compleanno") è una storia su ciò che può accadere quando non succede niente, uno sguardo compassionevole sulle giovani vite interrotte e un toccante ritratto di amicizie infantili che faticano ad accettare la loro vita adulta.
Un cast di sei giovani attori interpretano altrettanti personaggi sull'orlo del baratro per il resto della loro vita. Un testo divertente sul dolore, sui legami di amicizia, sul coraggio di andare avanti e sulla paura di crescere. Frankie, l'ultimo membro di una giovane squadra di calcio a 5, è morto. Dopo il suo funerale gli amici di sempre, si radunano su un muraglione vicino ad un luna park abbandonato, lamentando la morte del loro comune amico. Si tratta di un dialogo a quattro dove l'umorismo padroneggia su una circostanza molto triste: si parla su chi abbia scritto Peter Pan (Walt Disney o un certo Barrie?), vengono presi in giro l'amico gay e l'altro obeso.
L'intero primo atto è una lunga esorcizzazione del tragico evento: una morte che mette i quattro ragazzi di fronte ai problemi “del futuro”. Tre di loro condividono storie irrilevanti e giocano in modo infantile, mentre un quarto rimane lontano, isolato dal gruppo. Tutti aspettano Chri, l'ormai ex fidanzata di Frankie che ha chiesto agli amici di riunirsi in quel posto per compiere un ultimo in gesto in memoria del ragazzo. E l'arrivo di Chri, fa emergere rivelazioni il cui significato verrà chiarito solo quando la storia tornerà alla notte in cui Frankie è morto.
Nel secondo atto c'è un lungo flash back, dove si racconta l'ultima giornata di vita di Franky. Veniamo a conoscenza della sua depressione e del suo rapporto con Chri ormai a un bivio: è il suo compleanno e, oltre a una cena romantica con la fidanzata che probabilmente sposerà, visita ognuno dei suoi vecchi amici, uno per uno. Si tratta di otto veloci dialoghi a due tra Franky e ognuno dei suoi amici fino ad arrivare alla vera spiegazione della sua morte nel tragico finale. Spiega il regista Silvio Peroni: “E’ una generazione intrappolata. Quattro ragazzi vestiti tutti di nero dopo un funerale, come fossero già appesantiti dalla perdita, in particolare la libertà dell'infanzia.  È uno scenario di provincia quello raccontato, con orizzonti limitati e vite allineate, dove il calcio ha un ruolo socializzante nella vita degli esseri umani e assume la qualità “universale” di grande livellatore di cultura e classe sociale. Crescere in provincia (parlo di quella del nord, dove sono nato) sviluppa una mentalità molto diversa da chi cresce in una grande città. Crescere da quelle parti, ti fa diventare un tipo di persona diversa, estremamente capace di provare amore, dolore, ambizione, rabbia e tutto il resto come gli altri, ma in un modo particolare, in quel modo che non deve mai trasparire troppo; è una società che produce una sorta di "tribalismo" che non riuscirai mai a toglierti di dosso. In provincia sei sovraesposto o ghettizzato il tuo volto ha un nome preciso e tu hai un ruolo, sei il simpatico, il violento, quello apposto, l’omosessuale. Non puoi permetterti di lasciare trasparire anche le emozioni. Ma ciò che accade là non è detto che non possa accadere anche qua”. Chiosa il regista: “Il testo cattura il paradosso della vicinanza di un gruppo di ragazzi che si conoscono da quando erano bambini, ma che adesso si trovano in qualche modo estranei come dei giovani adulti, costretti a scontrarsi con la mortalità dopo la morte di un amico, ed è qualcosa che nessuno si aspetterebbe di dover affrontare così giovane e di cui nessuno è equipaggiato emotivamente per affrontarlo”.