WRITING

WRITING
A cura di ANDREA CURTI

giovedì 14 giugno 2018

INIZIATIVE - A Oltremare, sabato 17: Tabo, compleanno con dediche.

I festeggiamenti a Oltremare di Riccione continuano ininterrottamente. Sabato 17 giugno alle 15 è in programma il compleanno di Tabo, che compie 25 anni. Nato nel 1993, è figlio di Candy e fratello maggiore di Ulisse. E’ un tursiope sensibile come la sua mamma e ha un bellissimo rapporto con tutti gli addestratori. Lo staff non vede l’ora di preparagli tante sorprese durante l’appuntamento quotidiano di sabato, Conosci i Delfini. Anche il pubblico sarà coinvolto durante la giornata per fare gli auguri al giovane delfino: davanti alla vetrata in Dalmazia si potranno lasciare dediche e disegni, su un maxi librone/album di ricordi.

CALCIO - Mondiali 2018: Senza l'Italia, perchè tifare?

Oggi iniziano i mondiali di calcio, i terzi della storia senza l'Italia, e tivvù, giornali, siti web specializzati ci vogliono per forza far tifare una squadra: chi suggerisce l'affascinante Islanda dei gaysers, chi l'altra matricola Panama (che ha fatto fuori gli USA) famosa economicamente per il Canale, chi invece va sul "classico" e suggerisce il favorito Brasile o l'Argentina di Messi. C'è anche chi si consola esaltando i giocatori che militano in Serie A e che faranno parte del mondiale...Siamo un po' disperati noi italiani, ma perché tifare per altri? Magari una simpatia può essere condivisa, ma il tifo è francamente troppo. Aspettiamo che Mancini metta su una Nazionale decente, Ventura e chi per lui l'ha fatta davvero grossa.

giovedì 7 giugno 2018

MUSICA - Al Teatro Eliseo di Roma, domenica 10 giugno: Soul Train R-Evolution, all'insegna del groove.

Da un’idea del pianista e organista Michele Papadia, ispirata al famoso omonimo programma musicale americano, nasce all’interno della scuola di musica Saint Louis, Soul Train R-Evolution, formazione di oltre 20 musicisti il cui repertorio è incentrato sulla ‘Black Music’ nella sua accezione più lata, facendo coesistere la tradizione del Soul, Funk, Jazz e musica africana, con elementi di NeoSoul, Gospel, HipHop, Fusion e musica elettronica.
Per la sua prima esibizione live, sul prestigioso palco del Teatro Eliseo in Via Nazionale a Roma (domenica 10 giugno ore 21, prezzi da 15 a 10 euro), la Soul Train R-Evolution accompagnerà due eccezionali special guest, Fabrizio Bosso e Serena Brancale, per una serata all’insegna del groove.
Ecco la formazione:
Solisti e Background Vocals: Francesca Pugliese – Giulia Fortini - Chiara ‘Ash’ Vannini – Ilenia Marzano - Irene Calvia – Francesca Guerra – Beatrice Gatto – Domenico Faramondi – Paolo Boccadamo – Mattia Pedretti;
Horns: Mario Caporilli, Tromba 1, Giuseppe Panico Tromba 2, Luciano Pischetola Trombone 1, Luigi Acquaro Sax Tenore 1, Vincenzo Presta Sax Tenore 2, Lorenzo Caciotta, Sax Alto;  
Guest horns: Davide Ghidoni tromba, Simone Santini sax alto, Claudio Giovagnoli sax tenore e Luca Giustozzi trombone;      
Chitarre: Guido Della Gatta e Dario Marcello; 
Tastiere: Martina Lucignano;    
Basso: Emanuele Triglia e Stefano Zandomenichi;
Batteria: Luca Masotti;                
Batteria, Percussioni, Elettronica: Francesco Aprili.

INIZIATIVE - Sabato 9 giugno l'inaugurazione dello Stosa Point Roma in Via Appia Nuova.

Una delle storiche aziende del territorio riapre i battenti. Sabato 9 giugno, dalle ore 10.00 alle 19.00, si terrà l'inaugurazione dello Stosa Point Roma di via Appia Nuova, 43. L'evento terrà a battesimo il nuovo show room, moderno e dal design ricercato, che si propone di diventare in breve tempo il riferimento principale per le Cucine Stosa nella capitale e nei Castelli. Per ogni informazione telefonare allo 06-79340725 oppure visitare il sito www.stosapointroma.com.


mercoledì 6 giugno 2018

TENNIS - Roland Garros, venerdì la storica semifinale: Cecchinato contro Thiem per la gloria.

Metamorfosi di un tennista. Prima della svolta sportiva, Marco Cecchinato da Palermo (26 anni il prossimo 30 settembre), peregrino dei challenger, aveva dimostrato anche fuori dal campo di avere carattere: squalificato in primo grado dal Tribunale Federale della Fit per 18 mesi e sanzionato con 40.000 euro di multa per presunte scommesse, non si era arreso e il ricorso in appello gli aveva ridotto la squalifica a 12 mesi e la sanzione pecuniaria a 20.000 euro. Poi però non contento il tennista siciliano ha insistito e l'udienza del Collegio di Garanzia Coni, ultimo grado della giustizia sportiva, ha decretato l'estinzione del procedimento disciplinare a suo carico per un difetto procedurale (Coni e Fit avrebbero presentato in ritardo la richiesta di squalifica). Così da una carriera che poteva concludersi anzitempo nei tribunali, si è passato al verdetto del campo. Che fino a metà aprile di quest'anno era ancora non del tutto positivo in quanto il tennista siciliano aveva vinto appena tre partite nel circuito maggiore, prima dell'esplosione, inaspettata perché era lucky loser (perdente all'ultimo turno delle qualificazioni ma ripescato nel tabellone principale per disgrazie altrui), al torneo ATP di Budapest, e una serie di buone performance che lo hanno portato ad eliminare Fognini, Cuevas, Seppi e lottare con Goffin, perdendo. Ma poi si è preso la rivincita al Roland Garros (anche se forse il vero miracolo di Cecchinato è avvenuto al terzo turno contro lo spagnolo Carreno Busta), oltre allo scalpo di Djokovic ancora sulla via senza approdo del ritorno, comunque un tipetto ex numero 1 del mondo che in bacheca conta sempre 12 Slam tra cui Parigi due anni fa. La vittoria sul serbo ha fruttato all'azzurro 570.000 euro, forse è contento pure il neo governo Conte, dal momento che la residenza del giocatore è a Palermo e non monegasca. Ma adesso, lato economico a parte, Cecchinato è entrato nella storia,  eguagliando la semifinale di Corrado Barazzutti nel 1978, l'ultima in ordine cronologico di un tennista italiano al Roland Garros e negli Slam (parliamo di 40 anni fa), e quella ben più prestigiosa di Adriano Panatta nel 1976, più prestigiosa perchè Panatta poi vinse il torneo mentre Barazzutti fu distrutto da Borg. Che sia di buon auspicio, come ha dichiarato lo stesso Panatta: "Cecchinato può vincere il torneo, perchèè no? Un consiglio che posso dargli è di non ascoltare nessuno, riposarsi e mangiare bene. Mi sembra un ragazzo equilibrato, dovremmo essere felici per quello che ha fatto, ma ogni gara ha la sua storia. Se sono disposto a cedere il mio trono? L'ho ceduto tanti anni fa, poi a me i troni non piacciono, gli auguro tanto fortuna. La qualità nel suo tennis Cecchinato evidentemente ce l'aveva già. Poi capita che si trovano momenti favorevoli, scatta qualcosa, si prende fiducia e la cosa più bella che possa capitare ad un giocatore è proprio quando capisce di potersela giocare con tutti". Eh già, la fiducia. il Ceck era numero 109 del mondo ad inizio anno, 72 prima del Roland Garros, ora male che vada sarà numero 27. Una ascesa pazzesca. Ma tra lui e la gloria di una finale Slam c'è quel peperino dell'austriaco Thiem, testa di serie numero 7 e soprattutto l'unico capace di battere Nadal sulla terra rossa nelle ultime due stagioni: nel 2017 a Roma e un mese fa a Madrid. Però Thiem ogni tanto va fuori giri. Come lo si batte? Capitan Barazzutti ha commentato: "Contro Djokovic Cecchinato ha giocato una partita straordinaria. A parte il terzo set in cui è un po' calato e ha perso il filo del gioco, è stato perfetto. E' migliorato tantissimo dal punto di vista tecnico, sia nel servizio che nel rovescio. Perde meno campo, usa meno lo slice, i piedi sono più vicini alla riga di fondo e fa più male anche col diritto che ha sempre avuto. E poi difende benissimo e ha tirato fuori dal museo un colpo che sembrava scomparso, la smorzata. Non la usa quasi più nessuno, ma soprattutto sulla terra rossa è un colpo che serve, che paga”. Può essere proprio la smorzata o, ancora più letale, la contro-smorzata, l'arma per disinnescare venerdì la bomba austriaca. Cecchinato sicuramente ci proverà. E con lui tutta l'Italia tennistica.

TENNIS - Roland Garros, il siciliano batte Djokovic e vola in semifinale dopo 40 anni: Cecchinato mon amour!

Quarantadue anni dopo Adriano Panatta (che poi vinse il torneo nel 1976) e quarantanni dopo Barazzutti (1978), un italiano è approdato alle semifinali del Roland Garros, e lo ha fatto alla grande, dimostrando coraggio, continuità di gioco e immensa tenuta mentale, quella che manca al più talentuoso Fognini, arenatosi al quinto set contro il muro Cilic. Stiamo parlando del Cek, al secolo Marco Cecchinato, la cui favola a Parigi ricorda per certi versi quella del brasiliano Guga Kuerten nel 1997, quando il carioca sbancò il torneo francese da numero 66 del mondo (Cecchinato è 72 ma da lunedì dimezzerà almeno la sua classifica). Il tennista siciliano ha mandato a casa anche mister 12 Slam, alias il serbo Djokovic, 20 del seeding e sceso al 22 del mondo, dopo tree ore e 26 minuti di tennis thrilling, un vortice di emozioni intenso e non adatto ai cardiopatici. Quattro set di cui solo il terzo senza storia. Nel primo, Cecchinato ha subito messo sotto pressione il campione serbo, sin dal primo quindici, tanto che quest'ultimo è stato costretto a  cedere il servizio al 25enne siciliano al quarto gioco, indotto da errori non forzati e sovraritmo rispetto alle ultime performance di Djokovic. Cecchinato si è trovato così 5-2 quando il serbo, al servizio, ha chiesto l’intervento del fisioterapista per farsi massaggiare il collo. Poco importa, il palermitano è implacabile, ha una gran voglia di stupire e con un ace si è preso il primo set 6/3, mentre Djokovic è costretto ad un altro stop di tre minuti per i soliti massaggi al collo. E' evidente il blocco del serbo, rigido, ma Cecchinato è bravo ad approfittarne breakkando in apertura di seconda frazione il suo altisonante avversario e martellandolo con pallonetti e lob; il siculo è volato 2-0 e 0-30 sul servizio del serbo, ma la reazione di Djokovic è stata puntuale. Controbreak e dodici punti consecutivi. Che non hanno steso l'azzurro, anzi ha avuto inizio una serie di game spettacolari, colpi vincenti e scambi interminabili. Ci si è messo pure l'arbitro ad inventarsi un penalty point contro l'azzurro per un coaching che ha udito soltanto lui nell'undicesimo game, che ha ali al primo dei tre set-point del serbo: Djokovic canta e porta la croce per il campo, Cecchinato gli ha imposto il palleggio e non fa sconti, lo infila anche con un ace sporco. Si va al tie break, e che tie-break! Minibreak azzurro con un turbo-rovescio alla Canè, però Djokovic controbatte un passante alla sua maniera all'incrocio delle linee e lo raggiunge sul 3-3. I due lottano a colpi di vincenti, è Cecchinato comunque ad avere più coraggio e sul 6-4, con due set point a disposizione, spara l'ennesima prima vincente, e mezza semifinale è in tasca. Con il vantaggio di due set a zero, il palermitano cede di schianto in potenza, accorcia troppo i fondamentali e Djokovic scappa via inesorabilmente, accorciando le distanze in termini di set. All'inizio del quarto set di nuovo entra in campo il fisioterapista, polpaccio e ginocchio destro sembrano risentire dell'enorme sforzo fisico, e anche l'arbitro vuole la sua parte nello show azzurro, comminando altro penalty point all'incredulo Cecchinato, "reo" di essere rientrato senza chiedere il permesso negli spogliatoi fra terzo e quarto set per mettersi nuove scarpe. Il match non è facile da gestire dal punto di vista nervoso. Djokovic è rientrato in partita mentre l'azzurro pare svuotato di energie e forza fisica. Il che significa 2-0 per il serbo, che ha vinto 19 degli ultimi 21 punti, poi 3-0. Il siciliano tiene il quarto gioco e riprende a macinare gioco mentre Giove Pluvio inizia a far capricci e Djokovic sale 4-1. Cecchinato però è attaccato al match, è questo forse il suo miglior pregio, e va alla caccia del controbreak che avviene al nono gioco. Così da 3-5 Djokovic Cecchinato riaggancia il serbo sul 5 pari. Il match sembra essere girato, palla break Cecchinato ma sotto rete l'azzurro spreca il sorpasso dopo un estenuante scambio di 19 colpi. Quella vecchia volpe di Djokovic porta la contesa al tie-break, il secondo della partita, dove è un vero turbinio di emozioni. Cecchinato va avanti 3-0, viene ripreso e sorpassato 3-4 ma un suo diritto incrociato avvelenato lo porta al primo match point; il serbo mette una prima di servizio che sembra una seconda e s'inventa una stop volley miracolosa. Primo set point Djokovic sul 7-6 con un'altra stop-volley incredibile ma è ingenuo Cecchinato a non piazzare il lob con il serbo attaccato alla rete, 7 pari, 8-7 Djokovic, 8-8 schiaffo al volo vincente di Cecchinato, 9-8 Djokovic (terzo set point), 9-9, 10-9 ovvero secondo matchpoint Cecchinato con un perfetto diritto in contropiede annullato con una accelerazione di diritto di Djokovic sulla riga, 11-10 terzo match point Cecchinato dopo un diritto in corridoio di Djokovic, 11 pari per un brutto rovescio in back di Cecchinato. Che non demorde, anzi sente l'odore magnifique della vittoria; va sul 12-11 quarto match point in seguito ad un diritto in corridoio di Djokovic. Che batte e scende e Cecchinato lo infila con la risposta vincente lungolinea di rovescio. E' L'apoteosi, viva Cecchinato, “Ho cominciato in maniera aggressiva e dopo aver vinto il primo set ho iniziato a credere ancora di più nella possibilità di centrare l’impresa”, ha dichiarato a caldo il palermitano, aggiungendo che “Il finale della partita è stato di grande intensità e ricco di emozioni. Sui match point Djokovic ha giocato in modo incredibile, prima con quella volée bloccata e poi con un diritto sulla riga ma io avevo fatto la cosa giusta, così come sulla risposta che mi ha dato il successo. Come mi sentivo? Mi batteva forte il cuore…”. Dopo l’ultimo punto e la conseguente commozione e contentezza, l'italiano sfiderà l’austriaco il giovane austriaco Thiem, numero 8 della classifica mondiale e settima testa di serie, mai affrontato prima e che ha distrutto il più quotato Zverev. Un match da vedere. In chiaro e per tutti perché Cecchinato è un giocatore vero.

domenica 3 giugno 2018

Calcio a 5 femminile - Giocatrice salva la vita all'arbitro!


Una storia a lieto fine nel calcio a 5 femminile. Due settimane fa, al termine della gara Unicusano Ternana-Italcave Real Statte (semifinale scudetto), la giocatrice Pamela Presto ha salvato  la vita all'arbitro Elena Lunardi . Al termine dell'incontro, il direttore di gara della sezione di Padova si trovava a cena con i suoi colleghi, quando si sente manca il respiro dopo aver provato a inghiottire un boccone. “Ero convinta di non avere scampo. Ero al centro della sala che soffocavo e tutti mi guardavano disperati ma impotenti”. Tutti, tranne una: Pamela Presto, che - grazie a un corso di primo soccorso svolto pochi giorni prima - ha operato la cosiddetto manovra antisoffocamento e salvato la vita ad Elena .
Ieri, in occasione di gara-1 della finale scudetto Unicusano Ternana-Kick Off Milano, il delegato al calcio a 5 femminile della Divisione, Umberto Ferrini, ha consegnato una targa di merito a Pamela, con tanto di dedica del presidente Andrea Montemurro:  "Con immensa gratitudine per la presenza di spirito dimostrata nell'intervenire prontamente in una situazione di grandissimo pericolo", le sue parole.
Attimi di commozione al momento dell'abbraccio tra Pamela ed Elena, applaudite da tutto il Pala Di Vittorio di Terni.

TENNIS - Roland Garros, ottavi di finale: Battuto Goffin, Magico Cecchinato contro Djokovic.

Se non è una favola, poco ci manca. Marco Cecchinato è incredibilmente ma meritatamente (da quanto visto sul campo) nei quarti di finale del Roland Garros, dopo aver estromesso dal torneo anche il numero 8 del mondo, il belga Goffin. E pensare che fino a fine aprile il 25enne palermitano aveva perso nell'ultimo turno delle qualificazioni del torneo di Budapest prima di essere ripescato come lucky loser e di vincere addirittura il torneo. Proprio quell'evento fortunato (il ripescaggio) gli ha aperto le porte del Paradiso consolidando il suo tennis e il suo stato di grazia mentale; Cecchinato ha preso gradualmente fiducia in se stesso e oggi è un giocatore vero, in grado di lottare ad alti vertici. Se ne è accorto Goffin che, pur avendolo battuto due settimane fa a Roma a fatica, a Parigi ha invece arrancato sotto i colpi del tennista siciliano, sempre più convinto delle sue possibilità. E così è entrato in campo l'azzurro, senza alcun timore reverenziale tanto da cedere appena sette punti nei primi cinque turni di servizio. Al dodicesimo game Cecchinato ha mancato due set point ma nel terzo Goffin ha tirato in rete un passante bimane incrociato per il 7/5 dell'italiano. Che sulla scia dell'entusiasmo ha avuto subito una palla break in apertura di secondo set ma il suo diritto è andato lungo. Nel quinto gioco, sul 3-2 Cecchinato, il belga ha chiamato il medical time out per un trattamento all’avambraccio destro, affaticato dopo la maratona vincente di 24 ore prima contro Monfils. Comunque Goffin era vivissimo, ha salvato una quinta palla break (rovescio lungo del siciliano) prima di sfruttare il primo vero passaggio a vuoto dell’italiano che metteva in rete una facile volée, faceva un doppio fallo e mandava in corridoio un diritto; così break del belga, 4-3 e servizio, capitalizzato 5-3 e poi chiuso 6/4 con un ace. Però la reazione di Cecchinato non si è fatta attendere; il palermitano, con un fantastico passante di diritto lungo linea in corsa alla Ivan Lendl, si prendeva la battuta del belga salendo 2-0, diventato 3-0 con due grandi prime sul 40-40. Il monologo del siciliano è proseguito fino al sorprendente "cappotto", grazie ad uno smash a rimbalzo affossato in rete da Goffin sul primo set point. Il belga ovviamente si scuote e, nel quarto, si è trovato a condurre 3-2 e servizio complici due errori non forzati dell'azzurro. Ma Cecchinato, ed è questa la sua dote principale, non molla mai, è tenace, non si dà mai per vinto e controbreakka immediatamente l'avversario (3-3) per passare in vantaggio nell’ottavo gioco, con il suo colpo migliore, il rovescio, lo stesso che gli permette di chiudere il match in suo favore stendendosi incredulo sulla terra rossa del Bois de Boulogne. “Al primo turno ero sotto due set a zero e adesso invece mi ritrovo nei quarti, dopo aver eliminato due giocatori di alto livello come Carreno Busta e Goffin", ha dichiarato a caldo Cecchinato, proseguendo: "Per me è come vivere un sogno. Affrontare Djokovic una sfida? Più che altro per me è un onore potermi misurare con un campione del genere. Ora è meglio che faccia un massaggio e una bella doccia prima di pensarci: in ogni caso per me è qualcosa di indimenticabile…”. Già, nei quarti di finale Cecchinato sfiderà proprio l'ex numero 1 del mondo Djokovic, ora numero 22 della classifica mondiale (contro il 72 di Cecchinato) e 20esimo favorito del seeding, vincitore al Roland Garros nel 2016 e finalista nel 2015, 2014 e 2012: non ci sono precedenti tra i due sulla carta non ci sarebbe match se Cecchinato ora non fosse a due metri sopra il cielo per fiducia e contentezza e se per Djokovic questo quarto di finale non fosse il miglior risultato dell'anno. Ma c'è un altro azzurro che tenterà l'impresa di arrivare nei quarti di finale, ovvero Fabio Fognini, 18 del mondo, che affronta il croato Cilic, 4, che a Roma ha raggiunto per la prima volta in carriera una semifinale in un Masters 1000 sulla terra. Se il ligure dovesse spuntarla, il tennis italiano eguaglierebbe l’exploit ottenuto sempre al Roland Garros nel 1973 (Bertolucci e Panatta), unica volta in cui due italiani raggiunsero i quarti in uno Slam.

sabato 2 giugno 2018

TENNIS - Roland Garros, due italiani negli ottavi, non accadeva dal 1976: Fognini e Cecchinato, è qui la festa!

Dopo Cecchinato, è il giorno di Fabio Fognini, anch'egli approdato agli ottavi di finale del Roland Garros, seconda prova del Grande Slam 2018, evento che non accadeva dal 1976 con Adriano Panatta (che poi vinse Parigi) e Corrado Barazzutti, attuale ct della squadra di Coppa Davis. Fognini, 18 del mondo e del seeding, ha compiuto un altro miracolo battendo in rimonta (6/3 4/6 3/6 6/4 6/4 lo score) il forte britannico Edmund, 23 anni e 17 del ranking, in cinque set dopo oltre tre ore e mezza di "braccio di ferro". Come al solito il match del ligure è un saliscendi di emozioni, sin dal primo gioco quando avanti 40-0, Fognini ha ceduto il servizio all'inglese. Servizio che si è ripreso nel sesto gioco per volare 5-3 e chiudere 6/3. Nel secondo set, dall’1-1 un parziale di 16 punti a zero per Edmund ha spinto il britannico sul 5-1. Set finito? Macchè! il 31enne azzurro ha recuperato il doppio break accorciando 4-5 e, al cambio campo, il 23enne inglese nativo sudafricano (Johannesburg) ha chiesto il medical time-out per un trattamento nella zona lombare. Pretattica? Forse. Fatto sta che Fognini, al rientro in campo, ha disputato un pessimo turno di servizio, finendo per cedere il set (15 errori non forzati, un po' troppi). Nella terza frazione, si percepisce che la posta in palio è alta e i due contendenti hanno commesso una serie di futili errori, con l’azzurro che ha  mancato un’opportunità di break nel quinto game, prima di chiedere il medical time-out nel quinto gioco per farsi fasciare tendine d’Achille e caviglia sinistra. Un doppio fallo al momento peggiore è costato al ligure il break che ha permesso ad Edmund di passare in vantaggio due set ad uno. In avvio di quarta partita però la reazione dell'azzurro: Fognini ha strappato la battuta al rivale salendo 2-0 ma dopo aver fallito una chance per il 4-0, ha malamente perso il suo servizio a zero, venendo riagganciato dal bianchiccio inglese. Che però ha difficoltà a mantenere il servizio, finché nel decimo game Fognini ha scatenato il suo tennis con una risposta vincente e un diritto in controtempo che hanno proiettato l’azzurro al set point, capitalizzato grazie ad un aborto di smorzata (finita in rete) da parte di Edmund. Si va così al quinto set. E' Fognini il primo, nel quinto game, ad annullare due palle break all'inglese grazie a due vincenti, un rovescio lungolinea e diritto incrociato. Sul 5-4 Fognini e servizio Edmund, il ligure ha capito il momento di imbarazzo tennistico del mezzo sudafricano, lo ha pressato salendo 0-40 ed ha chiuso la contesa approfittando di un rovescio lungo di Edmund. Bravo Fognini, lucido e determinato nel momento topico del match come poche volte si era visto in carriera. Tra i quarti di finale e Fognini c'è il vincente del match tra il croato Cilic, 3 del mondo, e lo scorbutico americano Johnson. E poi eventualmente l'argentino Del Potro, magari raggiungendo quei quarti che nel 2011 non è riuscito a giocare per infortunio. Un passo alla volta, ma sognare si può. 

venerdì 1 giugno 2018

TENNIS - Roland Garros, sei anni dopo un azzurro negli ottavi: Miracolo Cecchinato, giocatore vero.

A volte le macchie, o presunte tali, si tolgono con una buona prestazione, Due anni fa, prima del buco nero della sospensione (segnalazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che certificò un flusso inusuale di scommesse sul match con Majchrzak), il pupo siciliano Marco Cecchinato aveva raggiunto il n.82 della classifica mondiale senza aver mai vinto una partita nel circuito maggiore (battendo però otto giocatori fra i primi 100) ma prendendo punti su punti nei challenger. Ora è diventato un giocatore vero e la scintilla è scoccata lo scorso 29 aprile a Budapest quando, da lucky loser (perdente fortunato eliminato nell'ultimo turno delle qualificazione ma entrante nel tabellone principale come primo degli esclusi per forfait di un altro tennista), il palermitano ha vinto addirittura il torneo, battendo gente del calibro di Dzumhur (n.32), Struff (61) e Seppi (55). E poi a Montecarlo ha sorpreso niente popo di meno che il Re d'Italia Fognini (19), al Foro il navigato uruguagio Cuevas. Insomma, il 25enne siciliano ha preso coscienza delle sue possibilità in un processo inesorabile di crescita che lo ha portato al numero 59 del ranking e soprattutto negli ottavi di finale del Campionato del mondo su terra battuta, alias il Roland Garros, sei anni dopo Seppi nel 2012, eliminando il numero 11 del mondo e 10 del seeding, lo spagnolo Carreno Busta, tramortendolo con una infinità di palle corte e pallonetto in quello che è il "gioco del gatto col topo" (chiamata sotto rete dell'avversario e suo superamento col lob). Cecchinato, che è un habitué delle rimonte (dall'inizio dell'anno, 9 match vinti su 29 dopo aver perso il primo set) era partito in sordina anche con Carreno perdendo rapidamente il primo set, poi ha ceduto il servizio nel settimo gioco della seconda frazione ma se lo è ripreso subito. Ha lottato, sbuffato, sofferto, irritato lo spagnolo a colpi di smorzate e pareggiato il conto dei set al tie-break. Nel secondo set, è stato l’italiano a brekkare a zero lo spagnolo nel quinto game e a mettere la freccia del sorpasso firmando un 6/3 meritato. Sulle ali dell'entusiasmo, il siciliano ha allungato anche nel quarto parziale prendendo presto il largo per chiudere in bellezza la contesa con un ace al secondo match point dopo due ore e 19 minuti di gioco al settimo gico. "E' la vittoria più importante della mia carriera", ha esordito in conferenza Cecchinato, "la dedico ai miei genitori che mi hanno sempre incoraggiato, anche quando non vincevo". "Il mio avversario è partito molto bene", ha commentato l'isolano, "ma sono stato bravo a restare mentalmente attaccato al match. Certo - ha proseguito il palermitano - è stato fondamentale vincere il tie break del secondo set in cui ero sotto di un break. Mi sono aggrappato anche al servizio, che ho migliorato tanto. Così come il rovescio, colpo ormai solido grazie al quale ho vinto di recente alcuni match importanti tra Budapest, Monaco e Roma". Il fatto che ad un certo punto dell'incontro il tennista di Palermo abbia rotto gli indugi e tirato di tutto è testimoniato anche dalle sue parole: "Contro avversari così forti e in alto in classifica sapevo che bisogna alzare il livello e l'ho fatto. Da quando ho recuperato quel break nel secondo set ho capito che il match poteva girare dalla mia parte e ho avuto il coraggio e la lucidità di andarmelo a prendere. Nel terzo e quarto set ho sempre comandato gli scambi. Il mio coach mi ha detto che Carreno Busta nelle fasi finali dell'incontro si rivolgeva al suo box dicendo che non riusciva più a scambiare e a fare punti. Contro avversari così competitivi non puoi giocare d'attesa, a questi livelli non ti regalano nulla e la partita le devi vincere tu. Anche in questo aspetto sono migliorato tanto negli ultimi mesi. Non sono più un giocatore di attesa, sono più aggressivo e quando posso cerco il punto a rete". In effetti, lo abbiamo visto battere e scendere a rete, fare il serve and volley, con buoni risultati. qual è il segreto della sua rinascita? "Da Monte Carlo è scattato qualcosa - ha sottolineato l'azzurro - ma già dallo scorso inverno sono stato più attento ai particolari. Ho svolto la migliore preparazione della mia carriera ad Alicante ed ero sicuro che avrei disputato un’ottima stagione. Abbiamo deciso di non accontentarci dei challenger, era venuto il momento di salire di livello anche a costo inizialmente di perdere qualche partita in più. I risultati si vedono, ora sono consapevole di poter giocare e vincere anche nel circuito maggiore. Per questo ringrazio il mio team, dal coach Simone Vagnozzi al preparatore Umberto Ferrara sino al mio manager Luigi Sangermano. Ripeto, sono un giocatore nuovo, ora lotto sempre senza mollare mai". Essere nei migliori sedici a Parigi, oltre al best ranking, gli hanno fruttato la bellezza di 222.000 euro, tutti in una volta sola. "Sono tanti, ma perché accontentarsi. Il mio Roland Garros non finisce qui... Entrerò in campo anche per il prossimo match con la voglia e la consapevolezza di poter vincere”. Tra lui e il sogno dei quarti di finale c'è il vincente della sfida (sospesa per oscurità) tra il belga Goffin, numero 9 del mondo a cui ha messo una gran paura a Roma, e il francese Monfils, 37, idolo di casa che darà tutto per giocarsi l'entrata negli otto. Comunque vada, Cecchinato il suo Roland Garros l'ha già vinto. E si è tolto la macchia.

INIZIATIVE - Ad Oltremare di Riccione nelle domeniche di giugno: La "Festa delle coccinelle", diserbanti naturali.

Sono graziose e portano fortuna. Ma non tutti sanno che sono utilizzate anche come diserbanti naturali per orti e giardini. Le coccinelle saranno le vere protagoniste di questo mese di giugno a Oltremare. Il Family Experience Park di Riccione offrirà infatti ai suoi visitatori, ogni domenica, un’esperienza davvero unica, all’insegna delle emozioni e della cultura biologica. Grandi e piccini potranno stare a contatto con la natura, imparando a rispettare l’ambiente  divertendosi. 
Ogni bambino che si presenterà al parco nelle domeniche 3, 10, 17 e 24 giugno (ore 12.15), parteciperà alla grande Festa delle coccinelle: riceverà infatti in omaggio il simpatico insetto, che andrà a liberare, non prima di aver espresso un bel desiderio, all’interno della nuova area dedicata nel Delta.
Tra le novità 2018 di Oltremare in questo mese si inaugura infatti la nuova area ‘Coccinella House’ (casa delle coccinelle): un vero e proprio ‘villaggio’ composto da casette in legno, dove vivranno i simpatici animaletti, costruito in mezzo a piante aromatiche, alberi e fiori. Le coccinelle saranno future alleate preziose dello staff di Oltremare per raccontare come, in mezzo a giardini e orti, si possono anche non utilizzare pesticidi. Questi insetti amati da tutti sono infatti ottimi diserbanti naturali.

INIZIATIVE - Grande successo per la 1a edizione a Marino: "Arti in mostra", bimbi protagonisti.

Quando l'arte incontra il favore del pubblico. Grande successo per la prima edizione di “Arti in mostra”, tre giorni di esposizione che hanno visto protagonisti oltre 250 tra i lavori  più belli realizzati  dagli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “Primo Levi” di Marino. L’inaugurazione ha visto la presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Marino, Paola Tiberi, che, intervenendo, ha voluto manifestare il suo parere positivo verso lo scopo della mostra. La presentazione, curata magistralmente dalla vice-preside Laura Aquilani, ha avuto il clou in una emozionante esibizione musicale e di “body percussion” di alcuni alunni di quinta elementare e seconda media, a cui hanno assistito molti gli insegnanti e famiglie. La chiusura è stata invece presentata da Ivana Chiodo, ideatrice del progetto, che nei doverosi ringraziamenti ha constatato la riuscita dell’iniziativa. La preside Francesca Toscano, ringraziando per lo splendido lavoro, con il suo intervento ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia. Ospite, l’artista Giuseppe Minnaia, ex-docente di scuola elementare nella località di Santa Maria delle Mole, che, nel racconto della sua esperienza d’insegnante degli anni 70-80, ha avvalorato l’intento della mostra, alla cui riuscita hanno contribuito, per l’organizzazione e l’allestimento, Fausto Di Stefano e tutti i docenti coinvolti dei vari plessi, oltre alla stessa Chiodo, a Luciano Saltarelli con la Senza Frontiere onlus e al Comune di Marino.