WRITING

WRITING
A cura di ANDREA CURTI

lunedì 29 febbraio 2016

Calcio a 5 - Serie A, 21ma giornata: Asti e Pescara a braccetto, cade la Lazio a Latina.

Stavolta, niente sorpasso: nella riedizione dell’ultima finale scudetto del campionato di Serie A di calcio a 5, il Pescara pareggia 5-5 sul campo del Kaos Futsal e non riesce a scavalcare l’Asti, che ieri sera aveva battuto 4-2 la Carlisport Cogianco. Ora in vetta alla classifica c’è una coppia: nelle altre partite della ventunesima giornata giocate oggi, clamorosa rimonta (da 3-0 a 3-5) della Lollo Caffè Napoli sul campo del Montesilvano, mentre in serata il Real Rieti mette fine alla serie di cinque vittorie di fila del Gruppo Fassina Luparense, con un 3-2 che proietta gli amarantocelesti a -4 dalla vetta.
LE ALTRE PARTITE - Negli anticipi, ottavo successo consecutivo dell’Asti, che vince 4-2 al PalaKilgour di Ariccia sul campo della Carlisport Cogianco. Nell’altra sfida giocata, successo di inestimabile importanza dell’Axed Group Latina, che batte 4-2 la Lazio.
FINAL EIGHT - Il campionato torna venerdì 11 marzo con Acqua&Sapone-Montesilvanoe Napoli-Rieti, anticipi della ventiduesima giornata: prima, però, c’è la Final Eight di Coppa Italia, al via giovedì 3 marzo a Pescara. Carlisport Cogianco-Acqua&Sapone (ore 11), Pescara-Latina (15.30), Rieti-Asti (18) e Montesilvano-Kaos (20.30) i quarti di finale.

RUGBY - Sei Nazioni, si mette male per l'Italia: Cercasi punti (In Irlanda e Galles) per evitare il cucchiaio.

L’Italrugby esce sconfitta dal match con la Scozia con la prospettiva di un cucchiaio di legno prevedibile alla vigilia del Sei Nazioni 2016, vuoi per l’anonimo mondiale inglese dello scorso settembre vuoi per il doveroso ricambio generazionale le cui colonne portanti (Parisse è la eccezione che conferma la regola, Castrogiovanni è invece la conferma) traballano pericolosamente. Il citti francese Brunel, che era sul punto di abbandonare la panchina azzurra alla fine dei Mondiali, pare aver stravolto il volto tecnico del quindici italiano puntando esageratamente sui trequarti per tralasciare le fonti fondamentali del gioco, mischia e touche, che avevano contraddistinto la forza fisica dell’Italia rugbistica. Stupisce anche il solito arbitraggio scandaloso, avverso agli azzurri nel momento clou della partita, che da troppi anni favorisce le squadre più blasonate quando queste (britanniche o francesi è indifferente) sono in chiara difficoltà. Agli azzurri insomma, al di là dei loro limiti tecnici e demeriti sportivi, non è perdonato nulla, per non dire che è preclusa ogni speranza di gloria; l’Italia è un buon mercato per il marketing del Six Nations, ai parrucconi dell’International Board piace venire a Roma dove si vive bene e si mangia meglio. Il rugby, che da noi è un optional, può aspettare.

giovedì 25 febbraio 2016

INIZIATIVE - Presentata alla Regione Emilia il progetto "Montefeltro Vedute Rinascimentali": I paesaggi geografici dei capolavori.

Si è svolta oggi, presso la sede della Regione Emilia Romagna, la conferenza stampa di presentazione del progetto "Montefeltro Vedute Rinascimentali”. E’ il territorio del Montefeltro ad aver ispirato famose opere di celebri pittori del Rinascimento come Piero della Francesca e Leonardo da Vinci. Se da una parte alcuni storici dell’arte ritenevano si trattasse di paesaggi immaginari, altri invece hanno cercato di collocarli geograficamente. Le studiose Rosetta Borchia e Olivia Nesci, ormai definite “cacciatrici di paesaggi”, li hanno ritrovati nel 2007 nel Montefeltro tra Emilia-Romagna, Marche e Toscana. Dai risultati di queste ricerche emerge che è proprio tra i picchi e le rupi calcaree della Valmarecchia e le dolci colline della valle del Metauro che si sono “materializzati” i più grandi capolavori del Rinascimento italiano.
L’avventura è iniziata con l’individuazione di un primo elemento del fondale che è alle spalle di Federico da Montefeltro, nel Dittico dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca (esposto alla Galleria degli Uffizi, Firenze), che vede come sfondo la Vallata del fiume Metauro nel territorio dell’antico Ducato di Urbino.
Per l'eccezionalità della scoperta, Rosetta Borchia, pittrice ed esperta di paesaggi d’arte, dà inizio a una serie di ricerche storico-artistiche che insieme alle indagini scientifiche di Olivia Nesci, geomorfologa dell'Università di Urbino ed esperta del paesaggio fisico, porterà al riconoscimento di tutti gli sfondi del Dittico (ritratti di Battista Sforza e di Federico da Montefeltro e I Trionfi).
L’approccio metodologico, assolutamente innovativo, sperimentato per la prima volta su paesaggi pittorici, pone le basi scientifiche per le future indagini che porteranno al ritrovamento di altri sfondi di opere pierfrancescane in tutto il territorio del Montefeltro (San Gerolamo e un devoto, Il Battesimo di Cristo, La Natività e La Resurrezione). I fondali rappresentati, infatti, riconducono ai paesaggi che Piero incontrava negli abituali percorsi che dalla sua Sansepolcro lo portavano alle Corti di Urbino e di Rimini. Grazie alla frequentazione assidua e minuziosa di questo territorio, le due ricercatrici maturano e potenziano il proprio metodo sperimentale, associandolo agli aspetti storico-artistici del territorio, alle biografie degli artisti e ai documenti dei loro committenti, agli aspetti matematici, ecologici e di evoluzione del clima per spiegare le possibili modifiche ambientali.
Nel 2008 fanno una scoperta sensazionale: ritrovano il paesaggio della Gioconda di Leonardo da Vinci tra Romagna, Marche, Toscana e Umbria. Grazie alla tecnologia informatica, il territorio viene rilevato e analizzato con audaci diagnostiche come l’utilizzo di droni, che hanno permesso di effettuare voli ad alta quota per osservare con lo stesso “punto di vista” dei grandi pittori.
Dopo la pubblicazione de Il Paesaggio Invisibile. La scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca (Il Lavoro Editoriale Ed.) le studiose presentano le loro ricerche a convegni nazionali ed internazionali e pubblicano su numerose riviste scientifiche; nel 2012 esce per le edizioni Electa-Mondadori il libro Il Codice P, atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda, e per le ricerche future avranno anche il supporto scientifico del Centro dell’Ateneo di Urbino “Urbino e la prospettiva. L'umanesimo scientifico da Piero della Francesca e Leonardo da Vinci alla rivoluzione galileiana”, di cui Olivia Nesci è docente fondatore.
Da queste scoperte è nato Montefeltro Vedute Rinascimentali, un progetto di grande interesse storico, culturale e turistico, che in questi anni è stato presentato con successo in diversi contesti istituzionali e culturali con conferenze ed una mostra ad Amsterdam, Londra, Sofia, Lione, Manama, Helsinki, Cracovia, Beirut, cui seguiranno Parigi e Istanbul nel corso del 2016, grazie alla collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura. L'11 Aprile questi “paesaggi dipinti” saranno oggetto di una conferenza organizzata da Isabelle Mallez, direttrice dell’Istituto di Cultura Francese e Console Onorario a Firenze, con la presenza di Neville Rowley, esperto di Piero della Francesca, docente all’Ecole du Louvre di Parigi e Conservateur pour l'art italien des XIVe-XVe siècles al Gemäldegalerie e al Bode-Museum di Berlino, e di Paolo Fabbri, semiologo riminese di fama internazionale, che ha ricoperto prestigiosi incarichi presso importanti istituzioni culturali in Italia e all’estero.
Il progetto Montefeltro Vedute Rinascimentali realizzato dall’Associazione omonima, grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna e della Regione Marche, ha sviluppato nuove forme di turismo culturale che, attraverso la creazione di percorsi artistici e paesaggistici, uno staff di esperti e guide preparate ad hoc, portano i viaggiatori all’interno dei “paesaggi misteriosi” delle celebri opere d’arte esposte in musei nazionali ed internazionali, creando un nuovo ed alternativo concetto di museo ed un format assolutamente innovativo per una lettura integrata del territorio.
Il progetto “I balconi di Piero” è stato finanziato da La Provincia di Rimini e la Regione Emilia Romagna. Si tratta di spazi panoramici, piccoli belvedere disseminati lungo le due strade che Piero percorreva per raggiungere i committenti a Urbino e a Rimini: paesaggi ancora intatti che è possibile ammirare grazie a “punti di avvistamento culturale”, con pannelli didattici in cui sono riprodotte le opere. Sette balconi su sette “sfondi d’arte” che creano un Museo diffuso tra valli, colline, rupi e alti rilievi: il dittico dei Duchi di Urbino, Ritratto di Federico da Montefeltro; il Dittico dei Duchi di Urbino, Ritratto di Battista Sforza; il dittico dei Duchi di Urbino, I Trionfi; San Gerolamo e un devoto; la Resurrezione; il Battesimo di Cristo; la Natività.’
Il progetto Montefeltro, terra della Gioconda è finanziato dal Gal Montefeltro e dalla Regione Emilia Romagna, e prevede l’istallazione di diversi vista point nel territorio del Montefeltro che fa da sfondo al celebre dipinto. Attualmente, col contributo della Regione Emilia-Romagna, ne sono stati realizzati due nel territorio di Pennabilli (Rn): al Roccione e al Monte Costagrande. Questi primi due punti di osservazione raffigurano la parte destra del quadro, in particolare il primo tassello in basso mostra la zona del ponte sul fiume Marecchia  e l’abitato di Pennabilli. E’ stata anche creata una segnaletica turistica per meglio raggiungere la meta prevista e, a breve, sarà allestito anche un centro visite a Pennabilli. Montefeltro Vedute Rinascimentali fa parte del più ampio progetto interregionale Terre di Piero, strutturato da Apt Servizi, che coinvolge Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Umbria.
Dal 2013 vengono organizzate visite guidate ed eventi con un ospite d’eccezione: Piero Della Francesca interpretato da un attore arriva a cavallo e racconta se stesso, i paesaggi, le sue opere. La media delle presenze collettive annue va da 600 a 750 visitatori, fra italiani (50% circa) e olandesi, francesi e statunitensi. Questa evoluzione progettuale che ha saputo integrare ricerca scientifica e marketing territoriale è stata possibile anche grazie al lavoro di Davide Barbadoro, Project Manager, e Silvia Storini che hanno seguito ogni fase organizzativa e il coordinamento complessivo dell’intera programmazione. Il Montefeltro, famoso nel mondo per gli scenari naturali di grande bellezza e fascino, definito da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani «la valle più bella d’Italia», profondamente amata anche da Tonino Guerra e Umberto Eco, diventa una nuova meta di conoscenza, un’eredità del passato da trasmettere alle generazioni future, che va difeso, tutelato, conservato e valorizzato.


mercoledì 24 febbraio 2016

TEATRO - All'Orologio di Roma, dal 1° al 13 marzo: “Siamo tutti buoni”, la diversa ottica del disagio giovanile.

Il Teatro dell’Orologio di Roma (Via dei Filippini 17/A) ospita la nuova produzione della compagnia Readarto Officine Artistiche che debutta in prima assoluta, dal 1° al 13 marzo prossimi, con lo spettacolo “Siamo tutti buoni”, di Andrea Bizzarri e con Antonio Conte, Alida Sacoor, Guido Goitre, Matteo Montaperto, Valerio Di Tella e Riccardo Giacomini.
In un borgata della periferia romana, Elèna, giovane disoccupata romena in cerca di fortuna sul territorio italiano, trova immediata accoglienza nel garage gestito da alcuni teppisti di quartiere. Vincenzo, infatti, buttafuori di una scalcinata sala di videopoker in cerca di facili guadagni, dopo essersi illegalmente appropriato di una struttura comunale in disuso, ne ricava un posto letto da affittare alla giovane sprovvista di permesso di soggiorno. Ma, una visita improvvisa e inaspettata, rimetterà in discussione i già precari equilibri. Un punto di vista inedito ed originale sui disagi giovanili, una voce fuori dal coro sulle logiche della piccola criminalità, attraverso una commedia esilarante, dai dialoghi brillanti e suggestivi. Spiega il regista, Andrea Bizzarri: “Tutta la vicenda si svolge in un garage. Siamo sottoterra, quindi siamo all'Inferno. O meglio, stiamo per andare all'Inferno. Più o meno, saremo nell'anticamera del regno di Ade. Ed è qui che prendono vita le storie incrociate di sei povere anime. Ognuno ha un suo piccolo, personalistico, motivo per vivere, o sopravvivere. Ognuno ha bisogno dell'altro, seppure i rapporti di forza spesso possano essere chiari e lineari: la romena ha bisogno del garagista che le offre accoglienza e protezione in quanto sprovvista di permesso di soggiorno, ma questi, a sua volta, ha bisogno della sua “protetta” che contribuisce, con l'affitto, al sostentamento economico suo e di suo figlio. Ognuno stringe con il prossimo un compromesso, un patto che preveda l'antichissima formula del do ut des: ti do qualcosa per avere in cambio qualcos'altro. Ed è difficile stabilire, in quest'ottica, la linea di demarcazione, chiara, evidente, fra buoni e cattivi. Tutti potrebbero essere ascritti al primo, come al secondo gruppo. Ognuno, in fondo, è, all'occorrenza, vittima e carnefice.

TENNIS - Il Magic Moment del tennis femminile dopo la debacle in Fed Cup: Vinci devastante, Errani e Schiavone non demordono.

Ultimi fuochi o longevità tennistica? A seconda di come si veda la situazione, resta storica la tripletta del tennis femminile italiano, partita con l’affermazione di Roberta Vinci a San Pietroburgo (decima in carriera), passata per il successo della Errani a Dubai (il nono) e chiusasi con il ruggito della leonessa Schiavone sul rosso di Rio de Janeiro (settimo sigillo).
Un “botta e risposta” che sa di rivincita e “vendetta” quella tra la Vinci e la Errani, che in coppia hanno rappresentato il doppio più prolifico della storia del tennis nostrano e che in molti vorrebbero alle Olimpiadi brasiliane del prossimo agosto a rappresentare l’Italia. Molti fuorché le dirette interessate, sempre più nemiche a tal punto da “evitare tutti i posti che conosco e che conosci anche tu”, per cantarla alla Battisti. Così la tarantina Roberta, all’ultimo anno dichiarato di attività agonistica, ha declinato la convocazione in Fed Cup contro la Francia, relegando di fatto l’Italia allo spareggio drammatico contro la forte Spagna per non retrocedere in B. Intanto la Vinci, alla sua 33ma primavera, è entrata nella top-ten, la quarta italiana di sempre (dopo Pennetta, Schiavone e Errani) in un club esclusivo che in 40 anni ha annoverato solo 117 tenniste in tutto il globo. Il suo gioco spumeggiante e d’altri tempi, fatto di rovesci slice e diritto piatto, di continue discese a rete e di un fisico reattivo ed atletico finalmente all’altezza delle migliori, lo meritava. E’ stata brava anche Saretta da Bologna, uscita ridimensionata dal veloce indoor francese, ad arrivare sino in fondo negli Emirati, a Dubai, altro cemento però outdoor, soffrendo solo nei quarti. Certo, i limiti tecnici della bolognese sono enormi, a partire da quel servizio indecente che la condiziona nel suo turno di battuta, cercando di parare la scontata risposta aggressiva dell’avversaria di turno. In ogni caso il numero 17 non porta sfortuna, anzi; lei è la più giovane del gruppo storico (quasi 29 anni), navigata ma sempre la più giovane, e finché la Giorgi non matura (!) o viene fuori l’altra generazione dal nulla, la Errani resta la punta di diamante della nazionale rosa. Il discorso è differente per la Schiavone cui si potrebbe azzardare tutto e niente. Ovvero, che a quasi 36 anni, ha ancora la forza di vincere in tre set e in rimonta contro avversarie assai più giovani e rampanti di lei, e che sulla terra di Rio l’avversaria più avanti in classifica era la numero 81; da qualsiasi angolazione la si vede, di certo non le capitava da anni di vincere cinque partite consecutive. Una bella soddisfazione, anche se il Roland Garros 2010 è stata ben altra cosa. Ovviamente.

TEATRO - Per "Eliseo Cultura" dal 29 febbraio al 4 aprile, “Le Tre corone della lingua italiana”: Serianni spiega Dante, Petrarca e Boccaccio.

Dal 29 febbraio al 4 aprile 2016, alle ore 18.30, al Teatro Eliseo di Roma (Via Nazionale), per “Eliseo Cultura”, il Prof. Luca Serianni spiegherà “Le Tre corone della lingua italiana” (ingresso libero fino ad esaurimento posti).
Dante, Petrarca e Boccaccio sono i nomi dei fondatori della letteratura italiana: noti più o meno a tutti per ricordi scolastici, ma forse non troppo frequentati negli anni successivi, anche per la distanza linguistica. Eppure ciò che ci unisce alla loro lingua è assai più di quel che ci divide; e molti dei temi da loro toccati hanno attraversato la letteratura italiana dei secoli successivi. Due buone ragioni per accostarsi alla loro lettura diretta, affrontando di volta in volta un tema centrale. La presenza terrena nei rarefatti cieli del Paradiso di Dante; la lettura stilistica di una grande canzone petrarchesca, che svolge uno dei temi fondanti dell'immaginario lirico occidentale, quello della notte e dei suoi riflessi sul tormentato animo umano; l'arte del dialogo nel Decamerone di Boccaccio. Di seguito il programma.
-          Lunedì 29 febbraio, ore 18.30, “Dante. Echi terreni nel Paradiso”.
Anche nella terza cantica, quella che conduce Dante all'Empireo, la presenza della terra, «l'aiuola che ci fa tanto feroci», è molto spiccata. Non tanto nella personalità dei beati, tutti ugualmente paghi della visione di Dio, ma nella continua riproposta dei grandi temi che alimentano la polemica del poeta contro la decadenza della Chiesa e la persuasione della propria missione quasi profetica.
-          Lunedì 14 marzo, ore 18.30, “Petrarca. La canzone della sera”.
La canzone 50, «Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina», svolge un tema di ampia portata letteraria: il tramonto del sole reca finalmente alcune ore di pace agli uomini e agli animali, ma non al poeta, tormentato dalla sua inquietudine. Se ne propone una lettura attenta alla compagine linguistica e stilistica.
-          Lunedì 4 aprile, ore 18.30, “Boccaccio. Il Decamerone e l'arte del dialogo”.
Attraverso alcuni esempi attinti al capolavoro di Giovanni Boccaccio ci si soffermerà sulla capacità dello scrittore di variare il dialogo a seconda dei personaggi e della situazione rappresentata, nell'intento di fornire un affresco a tutto campo dell'umanità con le sue miserie e le sue grandezze.

lunedì 22 febbraio 2016

Calcio a 5 - Presentata a Pescara la Final Eight di Coppa Italia 2016: Tour dell'Abruzzo per decidere i vincenti.

Le 24 protagoniste della Final Eight di Coppa Italia 2016 conoscono ormai il loro destino. Nella gremita Sala Consiliare del Comune di Pescara, è stata presentata la nuova edizione dell’evento dell’anno, in programma da mercoledì 2 a domenica 6 marzo a Martinsicuro, Chieti e, per la quarta stagione consecutiva, al Pala Giovanni Paolo II di Pescara.
Tante le personalità istituzionali, i rappresentanti delle società e gli addetti ai lavori presenti al sorteggio delle tre Final Eight (Under 21, Serie A Elite e Serie A maschile), tra i quali il presidente della Divisione Calcio a cinque Fabrizio Tonelli, il presidente del CR Abruzzo della LND Daniele Ortolano, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il sindaco di Martinsicuro Paolo Camaioni e il presidente del Coni Abruzzo Enzo Imbastaro.
Nessun derby abruzzese: Carlisport Cogianco-Acqua&Sapone Emmegross aprirà, giovedì 3 marzo, i quarti di finale della Serie A maschile, con inizio alle ore 11 per permettere agli studenti delle scuole di Pescara e provincia di assistere al match sulle tribune del Pala Giovanni Paolo II. Pescara-Axed Group Latina (15.30), Real Rieti-Asti (18, piemontesi detentori del trofeo) e Montesilvano-Kaos Futsal (20.30) le altre sfide. La Final Eight 2016 si aprirà mercoledì 2 a Martinsicuro con i quarti di finale della categoria Under 21: Milano-Brillante Torrino, Fenice Veneziamestre-Carlisport Cogianco,Cisternino-Kaos Futsal e Real Rieti-Aosta. Venerdì 4 a Chieti toccherà invece alla Serie A femminile Elite: Kick Off-SS Lazio, Lupe-Real Statte, Lazio femminile-Ternana e Montesilvano-Isolotto Firenze i quarti di finale.

INIZIATIVE - Conferma per la kermesse ciclistica di maggio in partenza da Cattolica: Tutti in bici, famiglie comprese.

A Cattolica e Gabicce mare, il 14 e il 15 maggio 2016, ritorna una 2 giorni dedicata alle due ruote: la 2° edizione della “Gran Fondo degli Squali Cattolica e Gabicce mare”, organizzata dal Velo Club Cattolica e Ciclo il Cicloteam di Gabicce mare. Presso l’Acquario di Cattolica, quartier generale, segreteria organizzativa e partenza della manifestazione, saranno allestiti stand/aree expo con grandi marchi del settore, aree dedicate alla gastronomia, aperitivi e premiazioni, oltre ad eventi collaterali come la 1° edizione di“Squali bike Junior” e la “Family Bike” . Per questo, pochi giorni fa, la squadra giovanile del Velo Club di Cattolica ha voluto far visita all’Acquario per conoscere da vicino gli squali più grandi dell’Adriatico, e diventare ancora più grintosi nell’allenarsi e affrontare la sfida di maggio.
Sabato 14 maggio, infatti ,la “Granfondo degli squali Cattolica e Gabicce” organizza, tra gli eventi collaterali, la1° edizione della “Squali Bike Junior” a supporto del ciclismo giovanile.
La 1° edizione “Squali bike junior” prevede la partecipazione di oltre 200 baby ciclisti. E’ una manifestazione promozionale, dedicata ai ragazzini dai 7 ai 12 anni. Questa nuova iniziativa, promossa dal Velo Club Cattolica e Cicloteam di Gabicce mare, in collaborazione con l’Acquario di Cattolica, nasce per sostenere e sviluppare ulteriormente il ciclismo giovanile. Sarà realizzata nelle aree esterne dell’Acquario dove i “mini ciclisti” in sella alle loro MTB, gareggeranno in una competizione spettacolare su un circuito disegnato per l’occasione. Tra i premi messi in palio da diversi sponsor, anche l’entrata gratuita all’ Acquario per i primi 5 vincitori partecipanti, il “1° trofeo dello squalo”.
Sempre nella giornata di sabato 14 nella mattina dalle aree dell’Acquario, partirà anche la Family Bike, la ciclopedalata aperta a bambini e adulti, che porterà i partecipanti a percorrere un tragitto che dall’ Acquario si estenderà sulla nuova area ciclabile lungo il Fiume Conca.

Calcio a 5 - Serie A, 20a giornata: Pescara, vetta consolidata. E risorse la Lazio...

Il primo posto dell’Asti è durato solo 24 ore: il  Pescara si aggiudica il posticipo della ventesima giornata, batte 4-2 il Real Rieti e torna in vetta alla classifica, con due punti di vantaggio sugli Orange. Gli amarantocelesti, invece, perdono contatto con la vetta, ora distante sei lunghezze, anche se la squadra di Patriarca ha una partita in meno. Il Pescara chiude il primo tempo in vantaggio di due reti, entrambe di sinistro: la prima porta la firma di Luca Leggiero, che sfrutta la pressione altissima dei biancazzurri e scarica una conclusione potente che si infila sotto la traversa della porta di Micoli. Il raddoppio lo segna invece Betao, che dai dieci metri scaglia il sinistro che vale il 2-0. Nella ripresa, in 29 secondi, è la doppietta di Rescia (bellissimo il primo dei due gol, un tocco sotto a scavalcare Micoli) a dare il colpo di grazia al Real Rieti, cui non basta l’inserimento del portiere di movimento dopo il 4-1 su punizione di Zanchetta. A 1’02’’dalla sirena, arriva anche il 4-2 di Nuno Coco, ma è troppo tardi.
LE ALTRE PARTITE - L’anticipo aveva sorriso all’Acqua&Sapone Emmegross, che batte 3-2 in rimonta la Carlisport Cogianco. Ieri, tre vittorie interne su tre: quella dell’Asti, 6-3 all’Axed Group Latina; quella del Gruppo Fassina Luparense, 5-3 al Montesilvano, e quella della Lazio, 7-2 al Corigliano nello scontro salvezza. Riposavano Kaos Futsal e Lollo Caffè Napoli.
PROSSIMO TURNO - La ventunesima giornata si aprirà venerdì 26 febbraio con Latina-Lazio e Carlisport Cogianco-Asti (diretta RaiSport). Sabato 27, Montesilvano-Napoli, Kaos-Pescara e Rieti-Luparense. Riposeranno Coriglianoe Acqua&Sapone.

lunedì 15 febbraio 2016

TEATRO - All'Orologio di Roma dal 18 al 28 febbraio: Ecco "Lourdes", personaggi in cerca di miracoli.

All’interno della programmazione di Dominio Pubblico, rassegna della scena contemporanea, va in scena al Teatro dell’Orologio di Roma (dal 18 al 28 febbraio prossimi) lo spettacolo "Lourdes", ultimo lavoro della compagnia CapoTrave, in collaborazione con Andrea Cosentino, co-prodotto da Pierfrancesco Pisani e Kilowatt Festival. Lo spettacolo, dopo una residenza creativa al Teatro dell’Orologio, conquista la quarta edizione de I Teatri del Sacro, a giugno 2015.
Liberamente adattato dall’omonimo romanzo d’esordio di Rosa Matteucci (Adelphi, 1998), lo spettacolo diretto da Luca Ricci dà vita a un divertente carnevale di personaggi, ciascuno con le proprie aspettative e speranze, tutti in viaggio verso Lourdes, tutti in attesa di un miracolo.
Il linguaggio misto di aulico e dialettale, i numerosi coprotagonisti o anche piccole apparizioni, coralmente disegnano un'umanità così disperata da sconfinare nella più grande comicità. E’ una sorta di mistero buffo contemporaneo, decisamente connotato in senso grottesco che, nell'interpretazione di Andrea Cosentino, si apre a una spettacolarizzazione al contempo popolare e virtuosistica.
Lo spettacolo traccia una strada sghemba e irregolare verso quello che è tutti gli effetti un abbandono alla fede e dunque una conversione.

TEATRO - Al Piccolo Eliseo di Roma, dal 24 febbraio, in prima nazionale il capolavoro di Flaubert firmato Letizia Russo: Lo "scandaloso" adulterio di Madame Bovary.

Oltraggio alla morale. Appena pubblicato, Madame Bovary viene subito messo sotto inchiesta. Troppo reale, quasi tangibile, l’adulterio raccontato da Gustave Flaubert; troppo vero il suo personaggio di giovane donna di provincia accerchiato dalla noia.
Dal 24 febbraio al 6 marzo, in prima nazionale al Piccolo Eliseo, il noto e amato primo romanzo dello scrittore francese trova la via della scena nella riscrittura teatrale di Letizia Russo, con la regia di Andrea Baracco. Protagonisti Lucia Lavia, Lino Musella, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhuljo Petushi.  
Ristretta tra le insoddisfazioni, Emma Bovary si macera in un un’esistenza senza sussulti, vuota perfino di linguaggi. Nella versione teatrale come nel romanzo, le parole sono più efficaci nel mascherare che nel trasmettere la verità: a Madame Bovary non resta che intrecciare un tessuto di bugie con cui ripararsi come può dal male di vivere. È una lotta (impari) contro le ristrettezze di una morale che non può e non vuole dire.
Orario degli spettacoli: mercoledì, giovedì venerdì e sabato ore 20, domenica ore 16. Per informazioni telefonare alla biglietteria al numero 0683510216 (da martedì a domenica 9.30 – 19.30) oppure biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it o call center Vivaticket 892234. Prezzi da 16 € a 20€.

mercoledì 10 febbraio 2016

TEATRO - All'Eliseo la pellicola di Chaplin diventa un musical firmato Marini e Venturiello e con Tosca: "Il grande dittatore", corsi e ricorsi storici...

 Dal 16 febbraio al 6 marzo prossimi il Teatro Eliseo di Via Nazionale in Roma propone una anteprima teatrale di grande spessore, ovvero per la prima volta sul palcoscenico il remake de “Il grande dittatore”, musical per la regia di Giuseppe Marini e Massimo Venturiello e con lo stesso Venturiello più Tosca (ricordate “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, storico e vincente duetto sanremese con Ron?) Lalo Cibelli, Camillo Grassi, Franco Silvestri, Sergio Mancinelli, Gennaro Cuomo, Pamela Scarponi, Nico Di Crescenzo, Alessandro Aiello.
Sono passati più di settant’anni da quando Charlie Chaplin, nel 1940, scrisse, diresse e interpretò il suo primo film parlato, appunto “II grande dittatore”, geniale e pungente satira antinazista realizzata quando le armate del Terzo Reich avevano ormai soggiogato l’intera Europa. Da allora, il mondo è cambiato, noi siamo profondamente diversi e così anche l’assetto politico del mondo. Eppure la realtà contemporanea presenta strane e inquietanti analogie. Una crisi economica che ricorda quella del ‘29, il crollo delle banche, l’inflazione, la disoccupazione e la depressione. L’incredibile attualità del film risplende ancora oggi come un vero e proprio inno alla libertà, all’amore e alla speranza, come fulgido esempio di coscienza impegnata, di denuncia politica e di condanna verso ogni forma di sopruso.
Orario spettacoli: martedì, giovedì venerdì ore 20, sabato ore 16 e 20, mercoledì e domenica ore 16. Biglietteria tel. 06.83510216 (da martedì a domenica 9.30–19.30), biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it, Call center Vivaticket telefono 892234. Prezzi da 12 € a 34 €.

martedì 9 febbraio 2016

Calcio a 5 - Europei 2016, cocente sconfitta degli azzurri per mano dei kazaki: Italia, che batosta!

Il sogno è svanito troppo presto. UEFA Futsal EURO 2016, per la Nazionale italiana di futsal, è finito nei quarti di finale: alla Kombank Arena di Belgrado, gli azzurri di Roberto Menichelli (che difendevano il titolo vinto due anni fa ad Anversa) vengono battuti 5-2 dal Kazakistan, che giovedì in semifinale affronterà la Spagna. Dall'altra parte del tabellone, di fronte Serbia e Russia. Inutili i gol di Rodolfo Fortino e Mauro Canalnella ripresa, dove all'Italia non è bastata una grande reazione.
Menichelli sceglie Mammarella, Ercolessi, Lima, Fortino e Merlim nel quintetto iniziale. Nei primi minuti, le due squadre si studiano: diversi tentativi, soprattutto del Kazakistan, ma senza mai inquadrare lo specchio della porta. Ci prova anche l'Italia con Patias, ma la botta del pivot del Benfica termina altissima. All'11'45'', prima parata di Mammarella su Douglas: la palla torna sul destro del numero 19 kazako, che però calcia a lato. Il numero uno azzurro attento anche sul sinistro di Leo, che poco dopo (13'07'') in ripartenza conclude di pochissimo alla destra del portiere dell'Acqua&Sapone Emmegross. Al 15'49'', Douglas si libera della marcatura di Giasson, alza il pallone su Mammarella in uscita, ma Merlim evita i guai. Sulla rimessa laterale che ne consegue, però, arriva il gol del Kazakistan: schema chiamato da Suleimenov per il sinistro vincente di Leo. Prima rete subita dall'Italia dopo 105'51''. Ci prova anche Nurgozhin, che si trova solo al limite dell'area: Mammarella ci mette ancora una pezza. Al 18'47'', raddoppio kazako: Zhamankulov, appostato a centro area, colpisce la traversa, la palla resta lì, ci si gettano sia il portiere che il giocatore in maglia blu. Potrebbero esserci gli estremi per il fischio degli arbitri, ma il pallone finisce in rete e il gol viene convalidato.
Nella ripresa, inevitabile la reazione dell'Italia. Al 2'21'', il gol che riapre la partita: gran numero di Ercolessi sulla destra e assist solo da spingere in rete per Fortino. Il -1 dura però soli 30 secondi: Giasson sbaglia il passaggio in orizzontale,Yesenamanov ne approfitta e di sinistro (deviato) infila per la terza volta la porta azzurra. Murilo, di punta, mette in difficoltà Higuita, che sbaglia la presa ma recupera prima che la palla finisce in rete. Occasione anche per Canal all'8'33'', su assist di Lima, ma il destro a botta sicura del giocatore del Pescara viene deviato in angolo da un difensore. Anche sfortunata l'Italia, con il palo colpito da Lima al 9'01''. Ancora Canal calcia verso la porta, stavolta di sinistro, Higuita è ben piazzato. Sul terzo tentativo di Canal, la palla colpisce in pieno la traversa, con Honorio che non riesce a indirizzare il tap in in rete. A 5'45'' dalla fine, dentro Lima portiere di movimento: due minuti dopo, arriva il 3-2 di Canal, che trova finalmente la rete su assist di Fortino. Ma per l'Italia non è serata: passano sei secondi e Nugozhin (sulla respinta del palo dopo il tiro di Yesenamanov) fa poker e chiude virtualmente i giochi. L'Italia insiste con il portiere di movimento, ma stavolta il miracolo non arriva, mentre arriva il 5-2 di Leo: gli azzurri torneranno in campo il 22 marzo nell'andata dei playoff per la qualificazione al Mondiale (sorteggio venerdì 12 a Belgrado). L'occasione per riscattare un Europeo iniziato benissimo ma finito troppo presto.

venerdì 5 febbraio 2016

TEATRO - All'Eliseo di Roma, proiezione in anteprima dell'oper aprima firmata Cappucci: "I talk otherwise", Danubio metafora del cambiamento.

A trent'anni dalla pubblicazione di Danubio, lunedì 8 febbraio al Teatro Eliseo di Via Nazionale in Roma, alle ore 19.30, Claudio Magris torna a riflettere sul viaggio umano e letterario compiuto a pochi anni dall'implosione del blocco sovietico per cogliere i mutamenti traumatici che hanno caratterizzato il Novecento della Mitteleuropa e le contraddizioni del presente. Lo sguardo di Magris, rivolto in egual misura alla grande e alla piccola Storia, è un prezioso strumento utile a interpretare il presente europeo, tra febbri identitarie e fioriture dei nazionalismi che, come un fiume, attraversano l'intero continente. Con Magris sarà presente Cristian Cappucci, regista del lungometraggio inedito I Talk Otherwise, sua opera prima, un road movie tra film e documentario che, per l’occasione, sarà proiettato in anteprima (ore 20.30) rispetto all’uscita ufficiale nelle sale italiane. Dalla sorgente alla foce, dalla Germania alla Romania, dall'Ovest all'Est, dalla Foresta Nera al Mar Nero, dal capitalismo al comunismo, I Talk Otherwise è un'istantanea del XX secolo e il fiume Danubio una metafora dei suoi cambiamenti, dal passato all'avvenire dell'Europa. Una pellicola strutturata come una sinfonia: le voci, le lingue e i volti compongono il ritratto emozionante di un viaggio attraverso i profondi mutamenti e le spaccature di un'Europa sospesa tra i resti del passato e le vertigini del futuro.

mercoledì 3 febbraio 2016

TENNIS - Prossimo week-end con il primo turno di Fed Cup: Italia in Francia senza ricambio generazionale.

Ci risiamo. Per il primo turno primo turno del World Group della Fed Cup, l’Italia di Corrado Barazzutti affronta sabato e domenica prossimi la Francia della Mauresmo sul Palais des Sports di Marsiglia, campo veloce indoor. L’addio al tennis giocato della Pennetta e il presunto rifiuto della Vinci ad essere fisicamente dove c’è la sua ex amica Errani hanno indotto Capitan Barazzutti a convocare appunto Sara Errani (n.22 della WTA), Camila Giorgi (n.40), Francesca Schiavone (n.115) e la new entry Martina Caregaro (n. 257). Mentre per la 35 enne Schiavone è un ritorno in maglia azzurra a tre anni e mezzo dall'ultima volta (ha giocato l'ultimo match ad aprile 2012 ad Ostrava contro la Repubblica Ceca), per la Caregaro, 23 anni di Aosta, è la “prima volta”. Ovvio però che sarà riserva con le singolariste Errani e Giorgi pronte a dar battaglia. Le francesi sono stra-favorite annoverando tra le proprie fila la Mladenovic (n.30), la Garcia (n.38), Pauline Parmentier (n. 139) e la Dodin (n.163), ben più adatte sul veloce rispetto alla Errani, nota regolarista da terra rossa. Anche il doppio italiano (se si arriverà al punto decisivo…) è una incognita, con la Schiavone che potrebbe giocare al fianco della Errani. Il vuoto generazionale, dopo le tante vittorie passate, un po’ è fisiologico un po’ è frutto della poca programmazione federale, intenta più a coccolarsi il presente che non a pensare al futuro.

martedì 2 febbraio 2016

TEATRO - All'Eliseo per la chiusura al Giorno della Memoria, domenica lo spettacolo di danza firmato Piazza: Ecco "Ghetto", da spazio di costrizione a spazio di costruzione (di dialogo).

A chiusura delle celebrazioni del Giorno della Memoria, domenica prossima 7 febbraio 2016, ore 21.30 al Teatro Eliseo di Roma va in scena lo spettacolo di danza Ghetto del coreografo e regista Mario Piazza, per le musiche di Klezmer e Goran Begovic e con gli studenti dellAccademia Nazionale di Danza. Ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah, sostenuto dalla Fondazione Museo della Shoah, con la collaborazione del Teatro Eliseo di Roma e dell’Accademia Nazionale di Danza, Ghetto è stato premiato con uno dei più importanti riconoscimenti per le Performing Arts dalla European Association for Jewish Culture che ha sede in Londra.
Lo spettacolo dà corpo al sogno di ogni minoranza perseguitata e oppressa per appartenenza etnica, orientamento sessuale o credo religioso di uscire dall’isolamento e conquistare l'agognata libertà attraverso la musica. Ghetto quindi è inteso non più come luogo di costrizione bensì come costruzione di dialogo nel rispetto delle diversità sociali e culturali.
Questi i protagonisti: Antonio Taurino (Rabbino capo),  Roberta Russano (Sara), Michael Incarbone (David),  Antonella Abbate (Tikvah).