L’avventura è iniziata con
l’individuazione di un primo elemento del fondale che è alle spalle di Federico
da Montefeltro, nel Dittico dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca (esposto
alla Galleria degli Uffizi, Firenze), che vede come sfondo la Vallata del fiume
Metauro nel territorio dell’antico Ducato di Urbino.
Per l'eccezionalità della scoperta,
Rosetta Borchia, pittrice ed esperta di paesaggi d’arte, dà inizio a una serie
di ricerche storico-artistiche che insieme alle indagini scientifiche di Olivia
Nesci, geomorfologa dell'Università di Urbino ed esperta del paesaggio fisico,
porterà al riconoscimento di tutti gli sfondi del Dittico (ritratti di Battista
Sforza e di Federico da Montefeltro e I Trionfi).
L’approccio metodologico, assolutamente innovativo, sperimentato per la
prima volta su paesaggi pittorici, pone le basi scientifiche per le future
indagini che porteranno al ritrovamento di altri sfondi di opere
pierfrancescane in tutto il territorio del Montefeltro (San Gerolamo e un
devoto, Il Battesimo di Cristo, La Natività e La Resurrezione). I fondali rappresentati, infatti, riconducono ai paesaggi che Piero
incontrava negli abituali percorsi che dalla sua Sansepolcro lo portavano alle
Corti di Urbino e di Rimini. Grazie alla frequentazione
assidua e minuziosa di questo territorio, le due ricercatrici maturano e
potenziano il proprio metodo sperimentale, associandolo agli aspetti
storico-artistici del territorio, alle biografie degli artisti e ai documenti
dei loro committenti, agli aspetti matematici, ecologici e di evoluzione del
clima per spiegare le possibili modifiche ambientali.
Nel 2008 fanno una scoperta
sensazionale: ritrovano il paesaggio della Gioconda di Leonardo da Vinci tra Romagna,
Marche, Toscana e Umbria. Grazie alla tecnologia informatica, il territorio
viene rilevato e analizzato con audaci diagnostiche come l’utilizzo di droni,
che hanno permesso di effettuare voli ad alta quota per osservare con lo stesso
“punto di vista” dei grandi pittori.
Dopo la pubblicazione de Il
Paesaggio Invisibile. La scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca (Il Lavoro Editoriale Ed.) le
studiose presentano le loro ricerche a convegni nazionali ed internazionali e
pubblicano su numerose riviste scientifiche; nel 2012 esce per le edizioni
Electa-Mondadori il libro Il Codice P,
atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda, e per le ricerche
future avranno anche il supporto scientifico del Centro dell’Ateneo di Urbino “Urbino
e la prospettiva. L'umanesimo scientifico da Piero della Francesca e Leonardo
da Vinci alla rivoluzione galileiana”, di cui Olivia Nesci è docente fondatore.
Da queste scoperte è nato Montefeltro Vedute
Rinascimentali, un progetto di grande interesse storico, culturale e turistico, che in questi
anni è stato presentato con successo in diversi contesti istituzionali e
culturali con conferenze ed una mostra ad Amsterdam, Londra, Sofia, Lione,
Manama, Helsinki, Cracovia, Beirut, cui seguiranno Parigi e Istanbul nel corso
del 2016, grazie alla collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura. L'11
Aprile questi “paesaggi dipinti” saranno oggetto di una conferenza organizzata
da Isabelle Mallez, direttrice
dell’Istituto di Cultura Francese e Console Onorario a Firenze, con la presenza
di Neville Rowley, esperto di
Piero della Francesca, docente all’Ecole du Louvre di Parigi e Conservateur
pour l'art italien des XIVe-XVe siècles al Gemäldegalerie e al Bode-Museum di
Berlino, e di Paolo Fabbri,
semiologo riminese di fama internazionale, che ha ricoperto prestigiosi
incarichi presso importanti istituzioni culturali in Italia e all’estero.
Il
progetto Montefeltro Vedute Rinascimentali realizzato dall’Associazione
omonima, grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna e della Regione
Marche, ha sviluppato nuove forme di turismo culturale che, attraverso la
creazione di percorsi artistici e paesaggistici, uno staff di esperti e guide
preparate ad hoc, portano i viaggiatori all’interno dei “paesaggi misteriosi” delle celebri
opere d’arte esposte in musei nazionali ed internazionali, creando un nuovo ed
alternativo concetto di museo ed
un format assolutamente innovativo per una lettura integrata del territorio.
Il progetto “I balconi di Piero” è stato finanziato da La Provincia di Rimini e la Regione Emilia Romagna. Si tratta di spazi panoramici, piccoli
belvedere disseminati lungo le due strade che Piero percorreva per raggiungere
i committenti a Urbino e a Rimini: paesaggi ancora intatti che è possibile
ammirare grazie a “punti di avvistamento culturale”, con pannelli didattici in
cui sono riprodotte le opere. Sette balconi su sette “sfondi d’arte” che creano un Museo
diffuso tra valli, colline, rupi e alti rilievi: il dittico dei Duchi di Urbino, Ritratto di Federico da
Montefeltro; il Dittico dei Duchi di Urbino, Ritratto di Battista
Sforza; il dittico dei Duchi di Urbino, I Trionfi; San Gerolamo e un devoto; la Resurrezione; il Battesimo di Cristo; la Natività.’
Il progetto Montefeltro, terra della Gioconda è finanziato dal Gal Montefeltro e dalla Regione Emilia
Romagna, e prevede l’istallazione di diversi vista
point nel territorio del Montefeltro che fa da sfondo al celebre dipinto.
Attualmente, col contributo della Regione Emilia-Romagna, ne sono stati
realizzati due nel territorio di Pennabilli (Rn): al Roccione e al Monte
Costagrande. Questi primi due punti di osservazione raffigurano la parte destra
del quadro, in particolare il primo tassello in basso mostra la zona del ponte
sul fiume Marecchia e l’abitato di Pennabilli. E’ stata anche creata una segnaletica turistica per
meglio raggiungere la meta prevista e, a breve, sarà allestito anche un centro
visite a Pennabilli. Montefeltro
Vedute Rinascimentali fa parte del più ampio progetto interregionale Terre di Piero,
strutturato da Apt Servizi, che coinvolge Emilia-Romagna, Marche, Toscana e
Umbria.
Dal
2013 vengono organizzate visite guidate ed eventi con un ospite d’eccezione:
Piero Della Francesca interpretato da un attore arriva a cavallo e racconta se
stesso, i paesaggi, le sue opere. La media delle presenze collettive annue va
da 600 a 750 visitatori, fra italiani (50% circa) e olandesi, francesi e
statunitensi. Questa
evoluzione progettuale che ha saputo integrare ricerca scientifica e marketing
territoriale è stata possibile anche grazie al lavoro di Davide Barbadoro,
Project Manager, e Silvia Storini che hanno seguito ogni fase organizzativa e
il coordinamento complessivo dell’intera programmazione. Il Montefeltro, famoso nel mondo per gli scenari naturali
di grande bellezza e fascino, definito da Antonio Paolucci, direttore dei Musei
Vaticani «la valle più bella d’Italia», profondamente amata anche da Tonino
Guerra e Umberto Eco, diventa una nuova meta di conoscenza, un’eredità del
passato da trasmettere alle generazioni future, che va difeso, tutelato,
conservato e valorizzato.