Il Teatro dell’Orologio di Roma (Via dei Filippini 17/A) ospita la
nuova produzione della compagnia Readarto Officine Artistiche che debutta in
prima assoluta, dal 1° al 13 marzo prossimi, con lo spettacolo “Siamo tutti
buoni”, di Andrea Bizzarri e con Antonio Conte, Alida Sacoor, Guido Goitre,
Matteo Montaperto, Valerio Di Tella e Riccardo Giacomini.
In un borgata della periferia romana, Elèna, giovane disoccupata romena
in cerca di fortuna sul territorio italiano, trova immediata accoglienza nel
garage gestito da alcuni teppisti di quartiere. Vincenzo, infatti, buttafuori
di una scalcinata sala di videopoker in cerca di facili guadagni, dopo essersi
illegalmente appropriato di una struttura comunale in disuso, ne ricava un
posto letto da affittare alla giovane sprovvista di permesso di soggiorno. Ma,
una visita improvvisa e inaspettata, rimetterà in discussione i già precari
equilibri. Un punto di vista inedito ed originale sui disagi giovanili, una
voce fuori dal coro sulle logiche della piccola criminalità, attraverso una
commedia esilarante, dai dialoghi brillanti e suggestivi. Spiega il regista,
Andrea Bizzarri: “Tutta la vicenda si svolge in un garage. Siamo sottoterra,
quindi siamo all'Inferno. O meglio, stiamo per andare all'Inferno. Più o meno,
saremo nell'anticamera del regno di Ade. Ed è qui che prendono vita le storie
incrociate di sei povere anime. Ognuno ha un suo piccolo, personalistico,
motivo per vivere, o sopravvivere. Ognuno ha bisogno dell'altro, seppure i
rapporti di forza spesso possano essere chiari e lineari: la romena ha bisogno
del garagista che le offre accoglienza e protezione in quanto sprovvista di
permesso di soggiorno, ma questi, a sua volta, ha bisogno della sua “protetta”
che contribuisce, con l'affitto, al sostentamento economico suo e di suo
figlio. Ognuno stringe con il prossimo un compromesso, un patto che preveda
l'antichissima formula del do ut des: ti do qualcosa per avere in cambio
qualcos'altro. Ed è difficile stabilire, in quest'ottica, la linea di
demarcazione, chiara, evidente, fra buoni e cattivi. Tutti potrebbero essere
ascritti al primo, come al secondo gruppo. Ognuno, in fondo, è, all'occorrenza,
vittima e carnefice.
Nessun commento:
Posta un commento