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A cura di ANDREA CURTI

venerdì 1 giugno 2018

TENNIS - Roland Garros, sei anni dopo un azzurro negli ottavi: Miracolo Cecchinato, giocatore vero.

A volte le macchie, o presunte tali, si tolgono con una buona prestazione, Due anni fa, prima del buco nero della sospensione (segnalazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che certificò un flusso inusuale di scommesse sul match con Majchrzak), il pupo siciliano Marco Cecchinato aveva raggiunto il n.82 della classifica mondiale senza aver mai vinto una partita nel circuito maggiore (battendo però otto giocatori fra i primi 100) ma prendendo punti su punti nei challenger. Ora è diventato un giocatore vero e la scintilla è scoccata lo scorso 29 aprile a Budapest quando, da lucky loser (perdente fortunato eliminato nell'ultimo turno delle qualificazione ma entrante nel tabellone principale come primo degli esclusi per forfait di un altro tennista), il palermitano ha vinto addirittura il torneo, battendo gente del calibro di Dzumhur (n.32), Struff (61) e Seppi (55). E poi a Montecarlo ha sorpreso niente popo di meno che il Re d'Italia Fognini (19), al Foro il navigato uruguagio Cuevas. Insomma, il 25enne siciliano ha preso coscienza delle sue possibilità in un processo inesorabile di crescita che lo ha portato al numero 59 del ranking e soprattutto negli ottavi di finale del Campionato del mondo su terra battuta, alias il Roland Garros, sei anni dopo Seppi nel 2012, eliminando il numero 11 del mondo e 10 del seeding, lo spagnolo Carreno Busta, tramortendolo con una infinità di palle corte e pallonetto in quello che è il "gioco del gatto col topo" (chiamata sotto rete dell'avversario e suo superamento col lob). Cecchinato, che è un habitué delle rimonte (dall'inizio dell'anno, 9 match vinti su 29 dopo aver perso il primo set) era partito in sordina anche con Carreno perdendo rapidamente il primo set, poi ha ceduto il servizio nel settimo gioco della seconda frazione ma se lo è ripreso subito. Ha lottato, sbuffato, sofferto, irritato lo spagnolo a colpi di smorzate e pareggiato il conto dei set al tie-break. Nel secondo set, è stato l’italiano a brekkare a zero lo spagnolo nel quinto game e a mettere la freccia del sorpasso firmando un 6/3 meritato. Sulle ali dell'entusiasmo, il siciliano ha allungato anche nel quarto parziale prendendo presto il largo per chiudere in bellezza la contesa con un ace al secondo match point dopo due ore e 19 minuti di gioco al settimo gico. "E' la vittoria più importante della mia carriera", ha esordito in conferenza Cecchinato, "la dedico ai miei genitori che mi hanno sempre incoraggiato, anche quando non vincevo". "Il mio avversario è partito molto bene", ha commentato l'isolano, "ma sono stato bravo a restare mentalmente attaccato al match. Certo - ha proseguito il palermitano - è stato fondamentale vincere il tie break del secondo set in cui ero sotto di un break. Mi sono aggrappato anche al servizio, che ho migliorato tanto. Così come il rovescio, colpo ormai solido grazie al quale ho vinto di recente alcuni match importanti tra Budapest, Monaco e Roma". Il fatto che ad un certo punto dell'incontro il tennista di Palermo abbia rotto gli indugi e tirato di tutto è testimoniato anche dalle sue parole: "Contro avversari così forti e in alto in classifica sapevo che bisogna alzare il livello e l'ho fatto. Da quando ho recuperato quel break nel secondo set ho capito che il match poteva girare dalla mia parte e ho avuto il coraggio e la lucidità di andarmelo a prendere. Nel terzo e quarto set ho sempre comandato gli scambi. Il mio coach mi ha detto che Carreno Busta nelle fasi finali dell'incontro si rivolgeva al suo box dicendo che non riusciva più a scambiare e a fare punti. Contro avversari così competitivi non puoi giocare d'attesa, a questi livelli non ti regalano nulla e la partita le devi vincere tu. Anche in questo aspetto sono migliorato tanto negli ultimi mesi. Non sono più un giocatore di attesa, sono più aggressivo e quando posso cerco il punto a rete". In effetti, lo abbiamo visto battere e scendere a rete, fare il serve and volley, con buoni risultati. qual è il segreto della sua rinascita? "Da Monte Carlo è scattato qualcosa - ha sottolineato l'azzurro - ma già dallo scorso inverno sono stato più attento ai particolari. Ho svolto la migliore preparazione della mia carriera ad Alicante ed ero sicuro che avrei disputato un’ottima stagione. Abbiamo deciso di non accontentarci dei challenger, era venuto il momento di salire di livello anche a costo inizialmente di perdere qualche partita in più. I risultati si vedono, ora sono consapevole di poter giocare e vincere anche nel circuito maggiore. Per questo ringrazio il mio team, dal coach Simone Vagnozzi al preparatore Umberto Ferrara sino al mio manager Luigi Sangermano. Ripeto, sono un giocatore nuovo, ora lotto sempre senza mollare mai". Essere nei migliori sedici a Parigi, oltre al best ranking, gli hanno fruttato la bellezza di 222.000 euro, tutti in una volta sola. "Sono tanti, ma perché accontentarsi. Il mio Roland Garros non finisce qui... Entrerò in campo anche per il prossimo match con la voglia e la consapevolezza di poter vincere”. Tra lui e il sogno dei quarti di finale c'è il vincente della sfida (sospesa per oscurità) tra il belga Goffin, numero 9 del mondo a cui ha messo una gran paura a Roma, e il francese Monfils, 37, idolo di casa che darà tutto per giocarsi l'entrata negli otto. Comunque vada, Cecchinato il suo Roland Garros l'ha già vinto. E si è tolto la macchia.

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