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A cura di ANDREA CURTI

giovedì 18 ottobre 2018

TEATRO - All'Eliseo in Roma dal 30 ottobre al 25 novembre prossimi: “Cyrano de Bergerac”, ouverture stile Barbareschi per il Centenario dell’Eliseo di Via Nazionale

“Cyrano de Bergerac” che apre la stagione del Centenario del Teatro Eliseo di Via Nazionale in Roma (da martedì 30 ottobre a domenica 25 novembre prossimi, prezzi da 15 a 35 euro), è una commedia in versi martelliani in due atti (due ore e mezza di piece) e divisa in cinque quadri. Scritta nel 1897 da Edmond Rostand, protetto di Sarah Bernhardt, uomo ricco e illuminato di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla morte, è la storia di un fenomenale spadaccino, spirito libero e poeta che porta nel bel mezzo della faccia un naso che “di almeno un quarto d’ora sempre lo precede”.  La figura di Cyrano è entrata di diritto nell’immaginario popolare tanto che le sue vicende sono state tradotte, adattate e interpretate innumerevoli volte. Cyrano è uno dei personaggi più amati del teatro: brutto ma bello nel suo essere temerario, paga di persona per ogni atto di coraggiosa intransigenza; è straordinariamente moderno, un simbolo di coerenza e di libertà che ancora oggi continua a sorprenderci. Le caratteristiche di questa figura eccezionale, a metà fra storia e mito, fanno peraltro sì che il testo abbia la peculiare caratteristica di attraversare i generi e pur restando una delle storie più intense e commoventi che siano mai state scritte, si concede momenti di autentica forza politica. Il desiderio morale e filosofico di esprimere coraggio e passione in ogni azione della propria vita è un atto profondamente politico che ci incatena al destino di Cyrano tanto da uscirne rinnovati, purificati.
“Cyrano de Bergerac è un’opera teatrale rivoluzionaria”, afferma Luca Barbareschi, “il protagonista incarna gli ideali della modernità, gli stessi dogmi di libertà e uguaglianza proclamati dalla Rivoluzione francese e ancor prima dai padri fondatori degli Stati Uniti d’America. Peraltro il monologo del secondo atto ‘No grazie!’ è di una attualità assoluta; ai vizi provenienti dalla mancanza di dignità – l’assoggettamento al potere, il servilismo alle convenzioni e alla politica, la consuetudine alla raccomandazione, il timore della sconfitta - Cyrano contrappone la dignità del lavoro, il diritto al lavoro per scelta e non per profitto, dichiarando di voler solo cantare, sognare, sereno, gaio, libero e indipendente, con voce possente e occhio sicuro. Rostand affida alle parole del suo protagonista concetti che sono i pilastri di quello che dovrebbe essere il rapporto tra il singolo e il mondo: la dignità dell’uomo e la libertà delle idee”. Continua, puntualizzando, Barbareschi: “Cyrano non è un anarchico, è un militare, è un guascone al servizio del Re. Vive all’interno delle regole e pur sfidando De Guiche, lo affronta non a duello ma a parole. Ed è la parola stessa che innesca il meccanismo di redenzione, di riscatto per l’uomo di Richelieu che alla fine sceglierà di combattere al suo fianco”.
Personaggi e interpreti:  Luca Barbareschi sarà Cyrano, Linda Gennari sarà Rossana, Duilio Paciello “Cristiano”, Thomas Trabacchi “De Guiche”, Duccio Camerini “Regueneau”, Massimo De Lorenzo “Le Bret”, Valeria Angelozzi “Lisa/Bellarosa/Suor Marta”, Gerardo Maffei “Cuigy/Cappuccino/Cadetto”, Federica Fabiani “Governante/Madre Margherita/Spettatore/Presidentessa Aubry”, Raffaele Gangale “De Valvert/Guardia/Poeta/Cadetto”, Alessandro Federico “Ligniere/Cadetto”, Federico Le Pera “Marchese/Cadetto”, Matteo Palazzo “Jodelet/Poeta/Cadetto”, Carlo Ragone “Montfleury/Carbone di Castelgeloso”, Alberto Torquati “Borghese/Rosticciere/Cadetto”, e gli allievi del corso di Recitazione della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté.

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