La debacle azzurra
in Davis è molto simile a quella del mese scorso in Fed Cup; 2-1 in vantaggio
prima dell’ultima giornata, i nostri si sono sciolti come neve al sole, tra
meriti degli avversari e demeriti italiani. Oltre ad un arbitraggio da terza
categoria, che ci ha ricordato quel Jugoslavia-Italia del 1988 quando Cancellotti
contro “Christo” Oresar fu battuto più dai giudici di linea che non dal suo
avversario.
Dias Doskarayev: voto
10. Il Capitano non giocatore kazako fa la mossa della disperazione e, senza
badare alle gerarchie, manda in campo sul 2 pari tal Nedovyesov, 130 del mondo,
lasciando in panca il più esperto Golubev, 91, preso a pallate da Seppi e in
doppio. Ed è la mossa vincente perché la ferocia agonistica dell’illegibile Nedovyesov
fa la differenza.
Kukushkin: voto 9.
Vince in scioltezza entrambi i singolari senza perdere neppure un set, il suo
tennis non ha grande spettacolarità anzi è fuori dalla luce dei riflettori però
l’ex russo ha la solidità di un numero venti al mondo; sbaglia poco e sa sempre
quello che deve fare. E poi è lui ha dare il via alla riscossa kazaka.
Nedovyesov: voto
8,5. Scendere il campo sul 2 pari in Coppa Davis e per giunta in casa, di
fronte al proprio pubblico, non è facile, anzi. Un altro se la sarebbe fatta
sotto, lui no; ha lottato, sofferto, approfittato dei passaggi a vuoto di
Fognini e dei regali arbitrali per venire a capo di un match quasi perso.
Regalando la qualificazione al “suo” Kazakistan.
Fognini-Bolelli: voto
7. E’ l’unica nota lieta della trasferta ad Astana, il doppio che non tradisce,
che si compensa nella tecnica e nel gioco, che non molla ma è determinato ad
arrivare alla vittoria. E’ stato il punto dell’illusione ma la coppia resta in
trend positivo.
Seppi: voto 6-.
Dopo aver portato il punto dell’1-1, giocando anche un buon tennis, contro
Kukushkin ci aspettavamo che chiudesse il conto, che prendesse per mano la
squadra, che fosse un leader. Ma leader non è, ci sbagliavamo. La resa è stata
imbarazzante.
Golubev: voto 5,5.
E’ l’unico kazako ad aver perso singolare e doppio, il capitano lo ha capito e
lo ha lasciato fuori nell’ultimo e decisivo singolare. Ma non ha giocato male.
Bolelli: voto 5+.
Bene in doppio, pessimo in singolare, dove è stato surclassato dalla solidità
di Kukushkin. Veniva da un buon periodo, giusto farlo giocare, ma senza
attributi non si va lontano.
Fognini: voto 5. L’anno
scorso fece il miracolo contro Murray e pareva fosse lui il trascinatore della
squadra, il leader; questa volta, entrato sul 2-2, ha tirato per le lunghe un
match che poteva chiudere senza patemi, si è fatto rimontare come uno
sprovveduto ma contro avversari sconosciuti spesso gli capita di far figuracce.
E così è stato. Bene in doppio ma è troppo poco.
Barazzutti: voto
4,5. Avevamo difeso la scelta di far giocare Bolelli perché più in forma sul
veloce, poi però è subentrata tanta confusione, un rimescolamento delle carte
che ha nuociuto all’economia del risultato finale. Ciò che più inquieta è che
sia in Fed Cup che in Davis l’Italia era avanti prima dell’ultima giornata. C’è
da chiedersi cosa dica ai giocatori in tali circostanze. O è meglio non saperlo…
La nostra idea è che le dimissioni, dopo un doppio fallimento così eclatante,
siano necessarie.
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