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A cura di ANDREA CURTI

lunedì 9 marzo 2015

TENNIS - Coppa Davis, dopo la debacle azzurra: Kazaki in formissima, Barazzutti da dimissioni immediate.

La debacle azzurra in Davis è molto simile a quella del mese scorso in Fed Cup; 2-1 in vantaggio prima dell’ultima giornata, i nostri si sono sciolti come neve al sole, tra meriti degli avversari e demeriti italiani. Oltre ad un arbitraggio da terza categoria, che ci ha ricordato quel Jugoslavia-Italia del 1988 quando Cancellotti contro “Christo” Oresar fu battuto più dai giudici di linea che non dal suo avversario.
Dias Doskarayev: voto 10. Il Capitano non giocatore kazako fa la mossa della disperazione e, senza badare alle gerarchie, manda in campo sul 2 pari tal Nedovyesov, 130 del mondo, lasciando in panca il più esperto Golubev, 91, preso a pallate da Seppi e in doppio. Ed è la mossa vincente perché la ferocia agonistica dell’illegibile Nedovyesov fa la differenza.
Kukushkin: voto 9. Vince in scioltezza entrambi i singolari senza perdere neppure un set, il suo tennis non ha grande spettacolarità anzi è fuori dalla luce dei riflettori però l’ex russo ha la solidità di un numero venti al mondo; sbaglia poco e sa sempre quello che deve fare. E poi è lui ha dare il via alla riscossa kazaka.
Nedovyesov: voto 8,5. Scendere il campo sul 2 pari in Coppa Davis e per giunta in casa, di fronte al proprio pubblico, non è facile, anzi. Un altro se la sarebbe fatta sotto, lui no; ha lottato, sofferto, approfittato dei passaggi a vuoto di Fognini e dei regali arbitrali per venire a capo di un match quasi perso. Regalando la qualificazione al “suo” Kazakistan.
Fognini-Bolelli: voto 7. E’ l’unica nota lieta della trasferta ad Astana, il doppio che non tradisce, che si compensa nella tecnica e nel gioco, che non molla ma è determinato ad arrivare alla vittoria. E’ stato il punto dell’illusione ma la coppia resta in trend positivo.
Seppi: voto 6-. Dopo aver portato il punto dell’1-1, giocando anche un buon tennis, contro Kukushkin ci aspettavamo che chiudesse il conto, che prendesse per mano la squadra, che fosse un leader. Ma leader non è, ci sbagliavamo. La resa è stata imbarazzante.
Golubev: voto 5,5. E’ l’unico kazako ad aver perso singolare e doppio, il capitano lo ha capito e lo ha lasciato fuori nell’ultimo e decisivo singolare. Ma non ha giocato male.
Bolelli: voto 5+. Bene in doppio, pessimo in singolare, dove è stato surclassato dalla solidità di Kukushkin. Veniva da un buon periodo, giusto farlo giocare, ma senza attributi non si va lontano.
Fognini: voto 5. L’anno scorso fece il miracolo contro Murray e pareva fosse lui il trascinatore della squadra, il leader; questa volta, entrato sul 2-2, ha tirato per le lunghe un match che poteva chiudere senza patemi, si è fatto rimontare come uno sprovveduto ma contro avversari sconosciuti spesso gli capita di far figuracce. E così è stato. Bene in doppio ma è troppo poco.
Barazzutti: voto 4,5. Avevamo difeso la scelta di far giocare Bolelli perché più in forma sul veloce, poi però è subentrata tanta confusione, un rimescolamento delle carte che ha nuociuto all’economia del risultato finale. Ciò che più inquieta è che sia in Fed Cup che in Davis l’Italia era avanti prima dell’ultima giornata. C’è da chiedersi cosa dica ai giocatori in tali circostanze. O è meglio non saperlo… La nostra idea è che le dimissioni, dopo un doppio fallimento così eclatante, siano necessarie.   

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