Il Comitato scientifico della Fondazione
Benetton Studi Ricerche ha deciso, all’unanimità, di dedicare la campagna di studio,
cura e divulgazione della XXVIII
edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino al Jardín de
Cactus di Lanzarote, parte di
una speciale costellazione di cave e crateri coltivati dell’isola che costituisce una testimonianza
esemplare di un fertile equilibrio tra natura e cultura.
Lanzarote, la prima isola dell’arcipelago delle Canarie che si incontra
arrivando dall’Europa a soli 130 chilometri dal continente africano, sorprende per le
grandi distese di lava che occupano un quarto di una superficie di 846
chilometri quadrati e con un’estensione longitudinale di appena 58 chilometri. Su un suolo di scarsa
pendenza, l’avanzata lenta e la forma espansa di questo manto di lava, in tempi
recenti, a più riprese, ha lasciato dietro di sé un mondo privo di vita, che ha
visto emergere venticinque nuovi vulcani.
Investita da numerose eruzioni
vulcaniche la più recente, durata sei anni consecutivi, nel XVIII secolo l'isola ha saputo più volte ripartire da zero, e cogliere in
condizioni di vita estreme la natura povera del suolo, i venti incessanti, l’assenza di acqua i motivi di una
sua rigenerazione e gli strumenti per un legame consapevole con il proprio
ambiente. L’estensione e la qualità delle sue coltivazioni, in particolare quella della vite, testimoniano
oggi questo carattere e questa attitudine a convivere in modo inventivo con un
territorio apparentemente inospitale. Un’attitudine che si è espressa anche attraverso sguardi
estetici e politiche culturali di grande interesse. In particolare, nel XX
secolo, un artista e abitante dell’isola, César Manrique (1919-1992), ha saputo riconoscere
il valore dei propri luoghi e mettere in atto strumenti e pratiche tali da
sviluppare una coscienza sociale e politica di un ambiente sino ad allora
considerato povero e privo di attrattività. Il contributo di questo artista
militante che, a partire dagli anni sessanta, si batte contro lo sfruttamento
turistico dell’isola, proponendone un modello alternativo, ci mette di fronte alle
questioni irrisolte nel rapporto tra conservazione e trasformazione nel campo
del paesaggio. Manrique ha mostrato con il proprio lavoro una possibile strada,
costruendo luoghi come il Jardín de Cactus, che nel loro insieme si
presentano come il manifesto di un diverso modo di vivere nell’isola e di riconoscerne, con occhi
nuovi, la bellezza.
Inaugurato il 17 marzo 1990 nella
località di Guatiza, e immerso nel mosaico delle coltivazioni di ficodindia (Opuntia ficus-indica), il Jardín de Cactus si è insediato in una cava di picón (lapilli
vulcanici, che nell’isola si usano in agricoltura) abbandonata e poi ridotta a discarica. Al
suo interno, un sistema concentrico di terrazzamenti e ambienti che si
inseriscono nelle pareti della cava ospita oggi una spettacolare collezione di
succulente che diventano, in questo contesto, il punto di contatto dell’isola con altri ambiti geografici e
colturali, in particolare con il continente americano. Un progetto che
contemporaneamente prosegue, assumendo forme inaspettate e fantasiose, il
lavoro di trasformazione delle pieghe e delle cavità del suolo dell’isola, con le modalità di sempre: elevare terrazzamenti,
distendere superfici di cenere vulcanica, inventare forme di protezione dal
vento.
La sensibilità estetica di Manrique si
manifesta qui, in modo particolare, in termini di lavoro di squadra,
trasmissione collettiva di sapere, indirizzo di pratiche e capacità manuali
animate più che da un sentimento nostalgico o ideologico di riproposizione di
paesaggi tradizionali, da un desiderio di lasciare il segno del proprio tempo,
compreso il piacere del gioco e di uno sguardo divertito sul mondo. Il giardino
dei cactus raccoglie in sintesi, e in uno spazio ristretto, tutti i caratteri
di una storia la cultura del paesaggio di Lanzarote che qui invita a proseguirne e
rinnovarne i caratteri.
La campagna di attenzioni del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2017 ha inizio a Milano con la conferenza stampa del 16 marzo; prosegue a Treviso, nella sede della Fondazione Benetton Studi Ricerche, con la conferenza stampa del 18 maggio e le giornate pubbliche di venerdì 19 e sabato 20 maggio, che prevedono: l’apertura di un’esposizione dedicata al luogo del Premio con un concerto di musica tradizionale canaria, un seminario pubblico di approfondimento, la pubblicazione di un volume collettivo dedicato a Lanzarote e al Jardín de Cactus, la cerimonia pubblica del Premio con la presentazione del documentario realizzato e la consegna del sigillo disegnato da Carlo Scarpa (1906-1978), simbolo del Premio. Quest’anno, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton ha deciso di consegnare questo sigillo ad Antonio Martín Santos, giardiniere lanzaroteño del Jardín de Cactus. Il suo lavoro, fatto di cure quotidiane e passione civile, raccoglie il senso di un insegnamento che è all’origine di questa avventura culturale e politica unica, che ha trasmesso agli abitanti dell’isola la coscienza di un paesaggio che in ogni momento, nonostante la fragilità della sua condizione, può riconoscere in quelle mani lo strumento per costruire il proprio futuro.
La campagna del Premio proseguirà con altre iniziative pubbliche, anche a carattere internazionale, nel corso dell’anno.
La campagna di attenzioni del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2017 ha inizio a Milano con la conferenza stampa del 16 marzo; prosegue a Treviso, nella sede della Fondazione Benetton Studi Ricerche, con la conferenza stampa del 18 maggio e le giornate pubbliche di venerdì 19 e sabato 20 maggio, che prevedono: l’apertura di un’esposizione dedicata al luogo del Premio con un concerto di musica tradizionale canaria, un seminario pubblico di approfondimento, la pubblicazione di un volume collettivo dedicato a Lanzarote e al Jardín de Cactus, la cerimonia pubblica del Premio con la presentazione del documentario realizzato e la consegna del sigillo disegnato da Carlo Scarpa (1906-1978), simbolo del Premio. Quest’anno, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton ha deciso di consegnare questo sigillo ad Antonio Martín Santos, giardiniere lanzaroteño del Jardín de Cactus. Il suo lavoro, fatto di cure quotidiane e passione civile, raccoglie il senso di un insegnamento che è all’origine di questa avventura culturale e politica unica, che ha trasmesso agli abitanti dell’isola la coscienza di un paesaggio che in ogni momento, nonostante la fragilità della sua condizione, può riconoscere in quelle mani lo strumento per costruire il proprio futuro.
La campagna del Premio proseguirà con altre iniziative pubbliche, anche a carattere internazionale, nel corso dell’anno.
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