WRITING

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A cura di ANDREA CURTI

martedì 15 novembre 2016

TEATRO - All'Eliseo in Roma, dal 22 novembre, omaggio alla poetessa romana: "La pazza della porta accanto", Foglietta dà vita alla Merini young.

“Si va in manicomio per imparare a morire” scriveva Alda Merini in uno dei suoi aforismi più famosi. E invece “la poetessa dei navigli” amava la vita e amava l’amore.La pazza della porta accanto”, intenso atto unico di un’ora e mezza scarsa firmato da Claudio Fava in scena al Teatro Eliseo in Roma (da martedì 22 novembre a domenica 11 dicembre 2016 , prezzi da 25 a 40 euro) vuole essere un omaggio alla figura di una donna dalla straordinaria parabola artistica e umana, ai suoi versi dalla forte componente mistica. Ma il testo è altresì una denuncia civile contro i trattamenti subiti da chi, proprio come Alda Merini, ha conosciuto la discesa agli inferi nei manicomi prima della Riforma Basaglia del 1978. Un tema di portata civile e sociale che Alessandro Gassmann approfondisce e porta sul palcoscenico. La drammaturgia di Fava scorre senza interruzione, sonda gli abissi della mente di Alda Merini, il suo rapporto con i compagni di degenza, la nostalgia per la famiglia e le figlie, rivela il suo senso profondo della maternità, la sua fede religiosa, la capacità di resistere alla cattività forzata del manicomio, l’aspirazione profonda alla libertà del corpo e della mente.
“A dare voce e volto a questa grande poetessa italiana - sottolinea Gassmann - sarà Anna Foglietta, bravissima attrice (in ascesa, ndr) che interpreterà una giovane Alda Merini in profondo conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta le etichettature".

Il testo si sviluppa all’interno di un ospedale psichiatrico e ripercorre la drammatica esperienza della Merini. Per intenderci, erano gli anni in cui la parola “depressione” non si conosceva e chi soffriva di questa malattia veniva definito pazzo, erano anche gli anni in cui negli ospedali psichiatrici praticavano l’elettroshock e i bagni nell’acqua gelata.

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