Da giovedì 9
sino a domenica 19 il palcoscenico dell’Ambra Jovinelli di Via Pepe in Roma
ospita “Sogno di una notte di mezza sbornia”, commedia firmata Eduardo De
Filippo (Liberamente tratta da ‘La Fortuna si diverte’ di Athos Setti) per la
regia di Armando Pugliese (musiche di Nicola Piovani) e con Luca De
Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Giovanni Allocca, Carmen Annibale, Gianni
Cannavacciuolo, Paola Fulciniti e Viola Forestiero.
La trama: a Pasquale
Grifone, un povero
facchino, piace alzare
il gomito e
quando beve fa
sogni strani, così da ricevere la “visita” di Dante
Alighieri, del quale gli era stato regalato un busto in gesso. Il Poeta
suggerisce all’uomo quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però che
essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. Di lì a poco, la
quaterna esce e Pasquale vince una forte
somma di denaro; la famiglia si adatta prestissimo alle nuove condizioni e
nessuno si preoccupa della crescente disperazione del povero Pasquale,
terrorizzato dalla sua "imminente" morte, cercano anzi di convincerlo
del fatto che si tratti solo di una sciocca superstizione. Il giorno annunciato
però la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli siano gli ultimi momenti di vita dell’uomo ma quando il pericolo sembra ormai scongiurato un colpo di scena
riapre il gioco.
Utilizzando lo stile
comico, a volte grottesco
fino a pervenire
alla farsa, l’highlander Eduardo de Filippo combina la forma
della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche
che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno
di una notte di mezza sbornia” c’é dunque il popolare gioco del lotto, dove
però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il
mondo dei vivi e il mondo dei morti. Nello sviluppo della commedia è presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno
al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale
che per solidarietà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può
declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia. E poi,
soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si
consuma mai, fra gioco dell’esistenza e gioco della scena.
Ancora
una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci
propone un'occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo. Biglietti (compresa prevendita): da € 32 a € 17. Per Info:
0683082620 – 0683082884.
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