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A cura di ANDREA CURTI

martedì 10 febbraio 2015

TENNIS - Fed Cup, il giorno dopo: Mauresmo migliore in campo, Azzurre bocciate.

Dal paradiso all’inferno nel giro di 24 ore: la debacle del tennis femminile italiano in Fed Cup (e in parte anche quella del Seppi finalista a Zagabria, sconfitto dal mediocre spagnolo Garcia Lopez) ci consegnano un tranquillo weekend di paura. Come accade in queste circostanze, avviciniamo la pagella ai nostri occhi e leggiamo i voti.
MAURESMO: Voto 10. La migliore in campo, pur non giocando. Cambia le carte in regola lasciando in tribuna la numero uno Cornet (presa a pallate dalla Giorgi il sabato) per lanciare la carta vincente della Francia, la Mladenovic, potenza e intelligenza. Avercelo un capitano così…
MLADENOVIC: Voto 9 . Entra lei e la Francia esce dal tunnel di una quasi sicura eliminazione. Gioca un gran tennis, demolisce la Errani in singolo e in doppio con la Garcia domina le azzurre, meritandosi gli applausi del pubblico presente e di quello televisivo.
GARCIA: Voto 8. Ancora ci chiediamo come abbia fatto a perdere contro quella Errani lì, probabilmente l’emozione di indossare la maglia transalpina. Ma si rifà alla grande contro la Giorgi, recuperando il set di svantaggio e finendo a mo’ di rullo compressore. In doppio poi l’apoteosi finale.
SEPPI: Voto 7. Non c’entra con la Fed Cup ma la contemporaneità ci esalta. La finale di Zagabria, la settima in carriera, è un’occasione persa perché lo spagnolo Garcia Lopez è si un buon ribattitore ma niente più. E lui, Seppi, con un pizzico in più di verve e di agonismo, poteva farla sua. Invece resta a tre in termini di tornei vinti in carriera.
GIORGI: Voto 6. Potrebbe spaccare il mondo se solo avesse cervello nei momenti topici degli incontri invece di perdersi nei meandri dello scambio senza sapere come uscirne (probabilmente perché nessuno le ha mai detto che, oltre ai fondamentali, ci sono anche voleè, smorzate, cambiamenti di ritmo, bla bla bla). Finisce così contro la Garcia, a vagare nel campo presa a pallate dalla sua avversaria, con i polso spezzato nell’immaginario braccio di ferro, malgrado il set di vantaggio che lasciava ben sperare. La sufficienza è per il primo match stravinto contro la Cornet, quello ahinoi dell’illusione.
BARAZZUTTI: Voto 5,5. Ci vuole un bel coraggio a mettere in campo una Errani in quelle condizioni. Non c’è nessun’altra? La Pennetta a casa… Ma la resa fisica e mentale delle azzurre non gli è imputabile più di tanto, la verità è che dietro alle veterane, Giorgi a parte, c’è il vuoto assoluto. E lui, insieme alla Federazione, dovrebbe lavorare per colmare tale vuoto.
ERRANI: Voto 5+. Il più è per la vittoria sofferta e a denti stretti della prima giornata, poi con la Mladenovic non è mai in partita e pure in doppio resta apatica e priva di forze. Si spera sia solo il brutto inizio di stagione. E pensare che la scelta della superficie lenta e indoor di Genova era stata fatta per esaltare le sue caratteristiche di pedalatrice instancabile…
VINCI: Voto 5. Da lei, che ha salvato la baracca più volte, era lecito aspettarsi una reazione veemente, grinta e coraggio, spirito di iniziativa. Invece niente di tutto ciò. Nel doppio finale, quello del tracollo azzurro, trascina sì la Errani ma nel baratro della sconfitta. Peccato, ci eravamo abituati troppo bene.

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