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A cura di ANDREA CURTI

lunedì 23 febbraio 2015

TEATRO - All'Ambra Jovinelli di Roma, dal 5 al 15 marzo, l'opera di Williams: "La gatta sull tetto che scotta", la prova di Margy-Puccini.

Il Teatro Ambra Jovinelli di Roma ospita, dal 5 al 15 marzo prossimi in atto unico, “La gatta sul tetto che scotta”, secondo Premio Pulitzer nel 1955 per il drammaturgo statunitense Tennessee Williams (il primo nel 1948 gli venne assegnato per Un tram che si chiama desiderio), storia di una donna, Maggie, che per alleviare la cocente situazione familiare in cui si trova, imbastisce una rete di bugie. Di bassa estrazione sociale, Maggie la gatta, teme di dover lasciare la casa ed il marito, se non riesce a dare alla famiglia di lui un erede. Tra giochi passionali e abili caratterizzazioni, affiorano sensualità cariche di sottintesi e di contenuti inespressi o inesprimibili; all’ideale della purezza dei sentimenti si contrappone la dura realtà di un mondo familiare e sociale pieno di ipocrisie.
Lo spettacolo, per la regia di Arturo Cirillo, presenta un cast è di primo ordine: Vittoria Puccini, Margaret; Vinicio Marchioni, Brick; Clio Cipolletta, Mae; Francesco Petruzzelli, Gooper; Franca Penone, mamma; Paolo Musio, papà; Salvatore Caruso, reverendo Tooker e dottor Baugh
Proprio il regista dice dell’autore: “La famiglia è ancora il luogo dove Williams fa risuonare le sue parole, il luogo dove, grazie alla sua capacità di narrare i sentimenti dei personaggi, un gruppo di attori possono dare vita ad una coralità di conflitti. È difficile trovare in questo autore dei personaggi non risolti, dei personaggi di cui sia difficile trovare una propria emotività, sarà anche perché lui non sembra avere paura del melodrammatico, dell'eccesso, del melò, anzi li usa come parte della nostra vita. Forse proprio perché non ha paura del falso e dell'esagerato riesce, per contrasto o completamento, a trovare il vero”. E ancora: “Pochi scrittori di teatro come lui hanno avuto un rapporto così forte con l'immaginario, e non a caso la più grande industria del sogno che è il cinema lo ha coinvolto spesso, infatti "La gatta sul tetto che scotta" è un celeberrimo film hollywoodiano degli anni '50. Ma prima è stato un testo per il teatro dove si concentra in un unico spazio temporale e fisico l'ossessione di un'idea di amore impossibile, perché troppe sono le rinunce di una famiglia dedita al successo e ai soldi, alla proprietà, in cui la vita appartiene a chi la sa comprare e a chi la vive secondo la più bieca convenzione. Sotto, nascosto da qualche parte ma che scalpita e brucia, c'è il sogno, di due uomini che si innamorano, di una donna che fugge dalla povertà della sua infanzia, di un dispotico e misogino padre imprenditore, fattosi tutto da se, che scopre davanti all'ipotesi della propria morte una fragilità ed una tenerezza per il figlio alcolizzato, sportivo fallito. Ma anche il sogno della moglie di lui, donna abituata a fare di se stessa la rappresentazione vivente di una bugia ma che alla fine non potrà che farsi abitare dalla propria infelicità. Poi ci sono l'altro figlio, avvocato rampante e prolifico di prole, e la sua consorte, arrivati in casa per impossessarsi dell'intera eredità del padre morente, portatori di fasulli "nidi d'amore", ma in fondo drammaticamente vittime di carenze d'affetto. E Williams mette anche in scena, non casualmente, un prete molto interessato ai beni terreni, e un medico burocrate del dolore”.
Per ulteriori informazioni sullo spettacolo: telefonare allo 06 83082620 – 06 83082884. Sito: www.ambrajovinelli.org. Spettacoli ore 21.00 – domenica ore 17.00 - lunedì riposo; biglietti (compresa prevendita): da € 32,00 a € 17,00.

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