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A cura di ANDREA CURTI

venerdì 12 agosto 2016

OLIMPIADI - Storica doppietta nello skeet femminile: Italia, popolo di tiratori scelti.

Piovono medaglie e di tutti i metalli per l’Italia che sta sempre più diventando un popolo di tiratori scelti; nello skeet femminile del tiro a volo è dominio delle azzurre senza precedenti nella storia con una finale a due tutta italiana (a livello statistico si tratta della terza "doppietta" olimpica femminile ai Giochi dopo quelle del fioretto  Vezzali-Trillini ad Atene 2004 e il podio completo Di-Francisca-Errigo-Vezzali di Londra 2012.  Innanzitutto l’esordiente Diana Bacosi e l’olimpionica di Pechino 2008 Chiara Cainero si erano qualificate agevolmente all’ultimo atto tra le migliori sei, poi hanno dato vita ad un testa a testa che, allo spareggio, ha visto primeggiare 15-14 (su 16 piattelli) la novellina Bacosi sull’esperta Cainero. Fair play a fine gara con dedica d’obbligo: “E’ un oro che intendo condividere con tutta la mia figlia”, ha dichiarato la Bacosi, “soprattutto con mio figlio Mattia. La difficoltà più grande è stato lasciarlo a casa e non vedo l’ora di riabbracciarlo. Pensavo di festeggiare – ha continuato la neo campionessa olimpica – correndo come Benelli ad Atene ma quando ho visto il tabellone, mi sono bloccata e non ce l’ho fatta a trattenere le lacrime”. Soddisfatta anche la Cainero: “Per me è un argento che vale come un oro, la Bacosi è stata brava e sono contenta per lei e per i sacrifici che ha fatto”. Dal canottaggio un altro importante bronzo: è il “quattro senza” a vincere la regata delle imbarcazioni “normali”, dal momento che gli inglesi si sono confermati campioni olimpici ma sempre tallonati dagli australiani. Domenico Montrone, Matteo Castaldo, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino hanno rimontato allo sprint un Sudafrica che, sino ai 1500 metri, aveva una punta di vantaggio sull’armo azzurro. Anche la medaglia di legno è arrivata a casa Italia: i fiorettisti, col titolo olimpico di Londra 2012, si sono piazzati solo quarti prendendo due batoste, la prima in semifinale contro la Francia (30-45) e poi nella finale per il bronzo contro gli Stati Uniti (45-31), Proprio contro gli Stati Uniti è stato determinante il black out di Baldini che ha subito uno 0-8 nell'assalto con Meinhardt quando gli azzurri conducevano 20-17, il che ha mandato in bambola tutto il resta della squadra che, per la prima volta da Atlanta 1996, non tornava a casa a mani vuote. Se la sconfitta della Pallavolo femminile (1-3 dagli Usa), la quarta consecutiva, era indolore per la già catastrofica eliminazione del team azzurro, la prima battuta di arresto del Settebello di Campagna fa un po’ storcere la bocca ai benpensanti; squadra assai contratta in avanti, gli azzurri si sono arresi 10-7 ai campioni olimpici in carica della Croazia, affondati dal Sukno, giocatore della Pro Recco che ha rifilato all’Italia una cinquina da “core ingrato”.
E mentre la coda del nuoto ci porta a sperare in altre medaglie nei 1500 stile libero col campione del mondo Gregorio Paltrinieri miglior tempo e il quinto tempo di Gabriele Detti (bronzo nei 400), e il record italiano che vuol dire finale per la 4x100 mista femminile (la Pellegrini parte per ultima), ecco finalmente in pista l’atletica leggera. A tenere banco subito un record del mondo; nei 10.000 metri con netto potere africano, a trionfare è l’etiope Ayana che abbassa di oltre 14 secondi il precedente record (29’17’’45 contro 29’31’’78). Bene l’azzurro Giordano Benedetti negli 800 che approda alle semifinali col terzo tempo di batteria. Ma il solito sbruffone Bolt si fa sentire: “Voglio vincere tutto – ha tuonato il giamaicano, recordmen per eccellenza (9”58 nei 100 e 19”19 nei 200)  - venite a vedermi e non ve ne pentirete, farò la storia. Iniziare coi 200 mi rende nervoso più di qualsiasi altra gara ma sono in forma e voglio scendere sotto i 19 secondi”. Usain è sempre Usain.

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