Dopo una serie di rinvii dovuti
alla situazione in Medio Oriente, Vivicittà in Libano si svolgerà domenica 30
novembre a Tiro, 88 km a sud di Beirut. La manifestazione podistica per la pace
e la solidarietà organizzata dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti, anche
quest’anno arriva a toccare questi territori per portare un messaggio di pace e
di dialogo tra culture e religioni diverse. Vivicittà
coinvolgerà circa 1.500 bambini, tra quelli palestinesi (provenienti dai campi profughi limitrofi), siriani (sia
dei campi profughi, sia provenienti dalle scuole di Tiro) e libanesi. La
partenza è fissata alle ore 10.30 locali (9.30 in Italia) di domenica.
Sono previsti tre percorsi di 1, 2 e 3 km che si snoderanno nel lungomare della
città, nelle vicinanze del centro storico.
La manifestazione è organizzata
dall’Uisp, dall’Unrwa (agenzia ONU per i rifugiati palestinesi) e dalla
Cooperazione italiana dell’ambasciata a Beirut. A Tiro è dislocato il contingente militare
Unifil, attualmente diretto
dall’Italia (con circa mille militari del nostro Paese), che collaborerà
all'organizzazione della manifestazione. La città libanese, vicina al confine
con Israele, è nevralgica per aspetti di carattere sociale e politico. Inoltre,
è un’importante sito archeologico di epoca fenicia, proclamato patrimonio
Unesco e sede di un ippodromo di epoca romana molto ben conservato.
La prima edizione di Vivicittà in Libano si svolse a Beirut nel 2007 ed
era rivolta a tutta la popolazione locale. “In seguito abbiamo scelto di
concentrarsi sulla popolazione dei campi profughi perché sono quelli che
risentono maggiormente di problemi di carattere umanitario - spiega Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - Qui abbiamo concentrato la nostra attenzione sui bambini, che vivono
gli stenti della vita quotidiana e le difficoltà di muoversi e giocare in
libertà. Dal 2012 abbiamo iniziato a coinvolgere anche bambini libanesi e lo
scorso anno abbiamo allargato ulteriormente i confini accogliendo anche i
piccoli profughi siriani. Così la corsa diventa una giornata di festa che
coinvolge bambini di diverse etnie e credo religiosi”.
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