Dal
13 al 24
aprile prossimi, il Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma ospita “I Vicini –
Non bussate a quella porta”, di e con Fausto Paravidino,
assieme a Iris Fusetti, Davide Lorino, Barbara Moselli e Sara Putignano.
Fausto
Paravidino, uno fra i pochissimi autori italiani rappresentati alla Académie
Française, scrive un dramma psicologico complesso dove il limite tra il
noto e l’ignoto viene incarnato da una porta.
La porta che divide il dentro dal fuori, la ‘casa’ dall’esterno, il noi dagli altri. Una guerra di pianerottolo dunque, dove i protagonisti sono due coppie di vicini.
La porta che divide il dentro dal fuori, la ‘casa’ dall’esterno, il noi dagli altri. Una guerra di pianerottolo dunque, dove i protagonisti sono due coppie di vicini.
Siamo arrivati
alla fine della tournée con questa che definirei una pièce sulle nostre paure -
dice Paravidino - sulle nostre paure immaginarie, sulle nostre paure reali. È
una pièce su noi stessi, sugli altri, su quello che è reale, su quello che è
immaginato. Un po’ come certi fantasmi, un po’ come certo teatro".
La
storia si sviluppa intrecciando due plot, quello legato all’evento reale, cioè
l’arrivo di una nuova coppia di vicini e quello sottile legato al bisogno di
scavare nell’inconscio, nelle paure. Lui e Lei sembrano minacciati più da ciò
che accade o più da ciò che si teme? Una commedia noir, dalle tinte fosche che
tiene alta la tensione come in un thriller. E poi c’è il pubblico, che guarda
attraverso quello spioncino una realtà vera e una filtrata dalle loro paure,
dove i personaggi slittano più volte da una dimensione immaginata a quella
reale e viceversa. “Se sapessimo
esattamente di cosa abbiamo paura, probabilmente paura non ne avremmo -
prosegue l’autore - Lui ha paura dei vicini. Perché? Non lo sa. E Greta? Greta
no. Greta non ha nessuna paura dei vicini. Anzi, non vede l’ora di farne la
conoscenza, lei ha paura della vecchia. Che vecchia? La vecchia che vede di
notte. La vicina che c’era prima di morire. È un sogno? No. È un fantasma?”.
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