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A cura di ANDREA CURTI

martedì 5 aprile 2016

CALCIO - Lazio, tra caos di idee e spocchiosa prosopopea dirigenziale: Biglia pensa ancora all'Europa, senza vergogna...

Caos totale in casa Lazio: non tanto per il derby malamente perso, con quattro gol sul groppone, e ci stanno tutti per la differenza di valori tra le squadre in campo, quanto per la mancanza di idee e di programmazione, ormai una costante del presidente Lotito e dei suoi più stretti collaboratori. Il rigore sbagliato da Higuain in quel Napoli-Lazio dell'anno scorso ha paradossalmente illuso l'entourage laziale che, con la solita prosopopea, credeva di approdare in Champions con una difesa inguardabile, un centrocampo più lento di quattro nonnetti messi in campo all'ultimo secondo e un attacco che non segna. E' stato un bene non entrare in Coppa Campioni; se la Lazio avesse affrontato squadre come il Barcellona ne avrebbe presi dieci! Così, pur senza De Vrji, colonna portante della difesa, la squadra ha passato agevolmente il turno in Europa League e, non appena ha trovato un avversario non trascindentale ma comunque con buona esperienza in campo internazionale, ha ceduto di schianto. In campionato invece è stato un calvario; umiliazioni da Napoli, Chievo, Roma, Sassuolo, Frosinone e Carpi (0-0 contro queste due ultime), squadra in rivolta all'interno dello spogliatoio per la presenza di troppi giocatori che credono di essere prime donne (Mauri richiamato in squadra per compattare un grupppo già spaccato...), mister Pioli in confusione tecnico-tattica per tutto l'anno (come si può fare la difesa alta con quelle pippe lente a disposizione, Bisevac compreso? Perchè Keita non gioca mai, visto il contesto di mediocrità generale? Perchè Filippetto Anderson ha fatto tanta panchina? Ecc. ecc.) ma che paga per tutti, quadri dirigenziali compresi, le cui dimissioni almeno del ds Tare sarebbero scontate in una società normale. Ma la Lazio non è una società normale. E' attenta ai bilanci, agli euro, quello sì, ma non è una società normale. Allora ecco Inzaghino e tutto lo staff della Primavera catapultati in prima squadra, ad inseguire il nulla, benchè capitan Biglia dichiari ancora, e forse senza vergogna, che bisogna lottare per la speranza di rientrare Europa. A guardar la classifica, più che al Milan (7 punti) e al Sassuolo (6 punti) che nessuno considera, bisogna guardarsi dal Chievo, ad un solo punto dalla Lazio, e dalle altre dietro. Perchè la Lazio deve andare a Torino contro la Juventus, e ospitare Inter e Fiorentina, ad esempio. Meglio guardarsi dietro che davanti, ma lottare per l'ottavo posto è da provinciale. E la Lazio targata Lotito è una provinciale, nella gestione manageriale della squadra.

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