Al
Teatro dell’Orologio di Via dei Filippini in Roma, il regista Filippo Gili propone la rivisitazione dell’Antigone
di Sofocle, in scena in prima nazionale da domani 24 novembre al 6 dicembre (Sala
Moretti), con Vanessa Scalera, Barbara
Ronchi, Omar Sandrini, Alessandro Federico, Filippo Gili, Matteo Quinzi,
Piergiorgio Bellocchio, Rosy Bonfiglio, Roberto Dellara. Spiega Gili: “Creonte
ragiona; Antigone sviscera. Come dice Holderlin, l’essenza del tragico è
essenza dell’uomo in sé. Del suo essere sia Creonte che Antigone. Anzi, di come
l’esperienza “ventrale” di lei sia sepolta, con lei, sotto le angoscianti e
fragili vittorie del cerebro razionale. La classicità attica, il candore
apollineo erano contigui al nero, alle fognature impulsive della spiritualità.
Il progetto è tirare fuori, da quella spiritualità, la terapia ammortizzante
della violenza, dell’orientalità, dell’essere travolgentemente travolti da un
Dio che è dentro di sé, né sopra né sotto. Così, mentre Creonte si sforza ad
insegnare alla Polis a parlare, Antigone insegna a se stessa, prima di tutto, a
ritornare prima del linguaggio”.
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