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A cura di ANDREA CURTI

lunedì 9 ottobre 2017

TEATRO - All'Eliseo di Roma per la prima volta in atto unico con Dapporto: Ecco il "borghese piccolo piccolo", storia di grande attualità.

Arriva per la prima volta a teatro, lo straordinario romanzo di Vincenzo Cerami da cui è stato tratto il capolavoro cinematografico di Mario Monicelli; sarà il Teatro Eliseo di Via Nazionale in Roma a proporre l’atto unico di 90 minuti de “Un borghese piccolo piccolo” dal 17 ottobre al 5 novembre prossimi (prezzi da 20 a 40 euro) con Massimo Dapporto nei panni di Giovanni Vivaldi, per la regia e adattamento di Fabrizio Coniglio e le musiche del maestro Nicola Piovani.
Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità. La peculiarità dell’opera è la tinta grottesca con cui Cerami descrive le umili aspirazioni di Giovanni Vivaldi, il borghese piccolo piccolo, e che si cerca di ripercorrere nell’adattamento di Fabrizio Coniglio con l’interpretazione dell’icona Massimo Dapporto (altri attori: Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano e Federico Rubino) capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, offrendo grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi

Il più grande desiderio del protagonista, un uomo di provincia che lavora al ministero, è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio. Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano. Racconta il regista Fabrizio Coniglio: “Quella che mettiamo in scena è una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti esilarante. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantirgli un futuro. Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano. La Scorciatoia o la raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario per sopravvivere: forse, in fondo, non crediamo più nella possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica. Questo è lo snodo più fortemente attuale della storia; racconteremo questo grande romanzo classico con il sorriso, che solo i grandi autori come Vincenzo Cerami hanno saputo e sanno ancora regalarci”.                                  

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