Due
lunedì, il 14 e il 21 maggio prossimi, due conversazioni per riflettere sul
mondo in cui viviamo. Il Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma ospita la
IX edizione del Festival
della complessità, prima e unica manifestazione nazionale che nasce
nella convinzione che i concetti di complessità e di sistema stiano aprendo la
strada a nuove concezioni della vita e della realtà.
Un’occasione imperdibile per alimentare nel dibattito culturale e
scientifico del nostro paese il pensiero sistemico, per diffonderlo e provare a
rileggere l’esistenza in una nuova chiave interpretativa, capace di
confrontarsi con l’incertezza dell’epoca in cui viviamo. Oggi sappiamo che l’universo non è un meccanismo
immutabile; la terra è un unico organismo che si autoregola; la mente è un
tutt’uno con il nostro corpo; una famiglia, cosi come una società consistono in
una rete di molteplici relazioni. Il destino delle società e di ciascuno di noi
appare dipendere da un tutto incomprensibile, un tutto in cui ogni situazione
appare interconnessa a molte altre, in cui ogni problema è un “groviglio”
di problemi interdipendenti che per essere affrontati richiedono l’adozione di
un pensiero e di una visione sistemici che aprano a soluzioni inaspettate e
sorprendenti.
Festival
a Km zero, festival diffuso e libero, il Festival della Complessità vuol
infrangere il monopolio della cultura di massa, alimentato dai grandi mezzi di
comunicazione, attraverso il coinvolgimento di persone, associazioni,
movimenti, enti locali, scuole e altri soggetti in eventi, decentrati e
realizzati in molte città, che vogliono essere parte di quella rete invisibile
di iniziative che nascono dalla creatività culturale del nostro paese. L’idea è
che sia possibile generare localmente e capillarmente nuove idee e nuove
visioni e mobilitare e valorizzare quel patrimonio di creatività e
di risorse civili, scientifiche e culturali locali così capillarmente
diffuso nel nostro paese.
Il Festival
della Complessità è autofinanziato e non ha scopi di lucro, è
una sfida e una risposta alla burocratizzazione e alla speculazione culturale.
Ecco
allora questi due incontri che vogliono creare un cortocircuito logico fra i
microcosmi e il macrocosmo in cui viviamo.
Lunedì 14 maggio - ore 19
VIVERE IN UN MONDO MULTIPOLARE
Conversazione con Pierluigi Fagan e Elisabetta Melandri
Coordina l’incontro Valerio Eletti
In questo mondo sempre più globalizzato quanti e quali sono gli
attori che davvero conducono il gioco? Quali sono le loro strategie? Che senso
ha parlare di cooperazione e competizione? gli stati sono in grado d’arginare
lo strapotere delle multinazionali? In un mondo interconnesso, per tentare di
risolverli uno alla volta, è inutile e dannoso tentare di separare dei problemi
tra loro collegati separandoli l’uno dagli altri. La globalizzazione che stiamo
vivendo non è un processo indecifrabile; è un processo complesso. Se è vero che
oggi riteniamo che vivremo in un mondo globalizzato sempre più interconnesso e
indifferenziato, la geografia, così come la storia e la cultura di popoli e
nazioni, avranno comunque un peso e un ruolo determinante nella costruzione del
futuro dell’umanità.
Lunedì 21 maggio
- ore 19
IO MEDICO
TU PAZIENTE? UN RAPPORTO COMPLESSO
Conversazione con Fulvio
Forino e Franco
Bifulco
Coordina l’incontro Mirella Cleri
Nell’ultimo mezzo secolo, grazie a un tumultuoso sviluppo
farmacologico e tecnologico, la bio-medicina ha registrato clamorosi successi.
Per dare nuove risposte a nuove esigenze, specializzazioni e servizi si sono
moltiplicati. Come mai, allora, cresce l’insoddisfazione verso la medicina?
Quali sono le cause della crisi del rapporto medico–paziente? Tecnologia e
specializzazione stanno prevalendo su ascolto e attenzione alla persona? Per un
problema complesso non ci sono ricette magiche né soluzioni semplici: forse
dovremmo ricordaci che nessun paziente potrà mai essere racchiuso in una
cartella clinica.
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