WRITING

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A cura di ANDREA CURTI

lunedì 25 settembre 2017

LIBRI - Lunedì al Piccolo Eliseo di Roma, la presentazione: "Due mogli: 2 agosto 1980", feroce istantanea firmata Ammirati.

Lunedì 2 ottobre 2017 ore 18.30 al Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma sarà presentato (free entrance fino ad esaurimento posti) il libro "Due mogli: 2 agosto 1980" di Maria Pia Ammirati, edito da Mondadori. Questa storia si svolge nell’arco di un’unica giornata: il 2 agosto del 1980. Il giorno della strage di Bologna. Sono le otto di mattina, la periferia romana sonnecchia nell’afa. I Di Giacomo stanno facendo gli ultimi preparativi prima di partire per le vacanze. Matilde fa un veloce saluto a Marta, la vicina di casa, e come sempre si ritrova a invidiare la sua famiglia allegra e numerosa e il corpo procace esibito senza vergogna. Non può immaginare di essere a sua volta invidiata da Marta, che spesso si sorprende a sognare una vita ordinata e tranquilla come quella dell’amica. Soprattutto oggi, che ha scoperto di essere di nuovo incinta e all’idea di ricominciare un’altra volta da capo si sente male, con tutti i pensieri che le danno le sue figlie. Specialmente Gianna, che studia lettere a Bologna e con lei ha sempre avuto un rapporto difficile. Alle dieci passate, mentre Matilde e i suoi sono incolonnati nel traffico, Gianna, da un’aula universitaria di Bologna, sente le sirene attraversare la città. Il professore sospende la lezione, “è successo qualcosa alla stazione”, pare sia scoppiata una caldaia o una bombola di gas. Alla ragazza basta un istante per capire che è sfuggita all’incidente per puro caso. I Di Giacomo apprendono la notizia in macchina, alla radio. E, per uno scherzo del destino, in quel momento anche la loro vita subirà uno strappo definitivo. Dalla stazione si alza una Colonna di fumo, gli autobus si improvvisano ambulanze, e tra la folla cominciano a circolare le prime voci: “non può essere una caldaia, è un disastro”, “una bomba, un attentato”. Sotto le macerie sono in tanti, alcuni vengono estratti vivi. Tra loro c’è Marina, vent’anni, fresca di assunzione alla contabilità. Ma, a differenza delle sue colleghe Euridia, Rita, Mirella, Franca, Nilla e Katia, lei d’ora in avanti dovrà imparare a sopportare il ruolo, “del tutto fortuito, della sopravvissuta e della testimone”. La sua, in mezzo alle tante storie possibili di questo romanzo, è una storia vera.
Maria Pia Ammirati, con la sua lingua empatica e vitale, ha scattato un’istantanea feroce dell’Italia di quel giorno. Ma Due mogli è anche una toccante riflessione sul ruolo che il caso e il destino giocano nelle nostre vite, una partitura a più voci – incredibilmente attuale – in cui le deflagrazioni della grande Storia si sovrappongono al rumore sottile delle piccole storie di persone comuni.

mercoledì 20 settembre 2017

TEATRO - Al Piccolo Eliseo dal 27 settembre all'8 ottobre: "Purgatorio", ritorno assicurato.

Una stanza. Potrebbe essere un carcere, un manicomio, un luogo di tortura o il Purgatorio. Due personaggi: un uomo e una donna sono chiamati a confrontarsi con le loro sanguinose vite passate, per maturare consapevolezza delle azioni compiute e tentare di redimersi. Il dialogo è stretto, domande e risposte, quasi un interrogatorio. Ma chi è la vittima? E chi il carnefice? La creazione di Carmelo Rifici, Purgatorio di Ariel Dorfman, in scena al Piccolo Eliseo di Roma dal 27 settembre all'8 ottobre (prezzo 20 euro) e di cui sono protagonisti Laura Marinoni e Danilo Nigrelli, più che una riscrittura della Medea, è un’opera autonoma che parte dalle vicende della Medea.

Ariel Dorfman, scrittore da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, riprende il mito e gli ingredienti della tragedia classica per scrivere un’opera teatrale sulla violenza e la crudeltà. Un lavoro di grande intensità come già La morte e la fanciulla, da cui Roman Polanski trasse il suo celebre lungometraggio. Il suo Purgatorio è un luogo astratto, uno strano ambiente da cui si può uscire, ma in cui si ritorna comunque.

TENNIS - Coppa Davis 2018, buon sorteggio per gli azzurri: Italia contro Giappone, 86 anni dopo...

Il Giappone, 86 anni dopo; questo è il responso dell’urna di Londra che ha posto l’Italia di Coppa Davis di fronte ai nipponici in una trasferta calendarizzata dal 2 al 4 febbraio 2018, presumibilmente sul veloce indoor, valida per il primo turno del World Group. Per come siamo messi oggi è una trasferta difficile ma non proibitiva, diciamo fifty fifty, con il numero 1 degli avversari ancora fermo ai box. Infatti, come ha onestamente confermato capitan Barazzutti, “molto dipenderà dalla presenza o meno di Nishikori, che dovrebbe rientrare ad inizio 2018”. Proprio l’ex numero 4 del mondo, ora 14 per via di diversi acciacchi fisici, è lo spauracchio da evitare e che farebbe pendere la bilancia in favore dei nipponici; Nishikori dovrebbe rientrare ad inizio 2018 nei tornei dell’emisfero australe e poi affrontare subito la Davis con chissà quale stato di forma. E’ questa l’unica vera incognita perché le statistiche sono tutte dalla sua parte, tanto da gridare che il 27enne di Shimane, con la maglia del Sol levante, vanta un bilancio di 17 vittorie contro appena 3 sconfitte e 3 successi in doppio dove è imbattuto. Ma anche gli altri giapponesi non sono da disprezzare, visto anche l’opaco momento di Fognini e Seppi, bilanciato dall’emersione di Fabbiano e la conferma di Paolino Lorenzi. All’ombra di Nishikori si sono salvati dalla retrocessione contro il Brasile: Yuichi Sugita, 28 anni (in Davis 7 vittorie e 4 sconfitte in singolare, una vittoria e 5 sconfitte in doppio), numero 42 dell’Atp; Taro Daniel, 24 anni (3 vittorie e 5 sconfitte in singolare), numero 119 della classifica mondiale, Yoshihito Nishioka, 21 anni (2 vittorie e 2 sconfitte in singolare; nessuna vittoria e 2 sconfitte in doppio), 124 del ranking. e Go Soeda, il veterano del gruppo con i suoi 33 anni (24 vittorie e 10 sconfitte in singolare; 2 vittorie e 2 sconfitte in doppio), attuale numero 140 del mondo. Insomma, senza Nishikori o con un Nishikori non al meglio l’Italia se la potrebbe anche giocare, così come successe quest'anno contro l'Argentina orfana di Del Potro, ma Fognini ha dimostrato che in Davis può battere chiunque. Basta non perdere la pazienza. Pare poco?

martedì 19 settembre 2017

TEATRO - All'Eliseo di Roma la prima il 26 settembre: “Finale di partita”, Mauri e Sturno tornano a Beckett.

Glauco Mauri e Roberto Sturno tornano a Beckett, diretti da Andrea Baracco, al Teatro Eliseo di Roma per la prima nazionale del prossimo martedì 26 settembre (fino al 15 ottobre, prezzi da 20 a 40 euro) con “Finale di partita” testo cardine e paradigmatico del Novecento, atto unico di un’ora e venti minuti.

“E’ la tragedia del vivere che diventa farsa o è la farsa del vivere che diventa tragedia? - dice Glauco Mauri - Un ossimoro dove convivono una risata e un arido pianto, una disperazione senza speranza e un insopprimibile sentimento di pietà per l’uomo. Ho sempre considerato Beckett non uno scrittore del teatro dell’assurdo ma un grande poeta della difficoltà del vivere dell’uomo. E’ questo che con Andrea Baracco cerchiamo di far vivere sulle tavole del palcoscenico”.

lunedì 18 settembre 2017

TENNIS - Coppa Davis, mercoledì a Londra sorteggio per l'edizione 2018: Italia testa di serie, speriamo nell'Ungheria...

Mercoledì prossimo a Londra sapremo quale destino riserva ai tennisti azzurri per la Coppa Davis 2018 (turno in programma dal 2 al 4 febbraio 2018). In virtù delle sconfitte negli spareggi dell'Argentina campione in carica e della Repubblica Ceca che precedono l'Italia nel ranking mondiale, gli uomini di Capitan Barazzutti saranno testa di serie, l'ottava ed ultima, buona per evitare squadroni del calibro di Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Belgio, Serbia e Croazia. Però l'Italia potrebbe essere abbinata alla Spagna di Nadal e Carreno Busta o agli Stati Uniti d'America di Isner, Sock, Johnson e company, così come potrebbe pescare la debole Ungheria (speriamo) , i canadesi di Raonic del rampante mancino Shapovalov, i tedeschi dei fratelli Zverev, gli olandesi alle prese con un difficile ricambio generazionale (un po' come noi) oppure i kazaki che qualche anno fa ci castigarono in trasferta o i giapponesi in crescita. Ecco, proprio contro il Giappone sarà l'unico match la cui sede sarà stabilita dal sorteggio, in tutti e sette gli altri casi l'Italia giocherà in casa, presumibilmente su terra rossa, per "aiutare" Fognini e Lorenzi ad esprimersi al meglio, sulla loro superficie più congeniale.

sabato 16 settembre 2017

INIZIATIVE - Il progetto "Li.W.E. - Living, Walking, Eating Castelli Romani": "Potenzialità e sviluppo turistico del territorio tra natura, cultura e gastronomia".

"Potenzialità e sviluppo turistico del territorio tra natura, cultura e gastronomia": questo il tema del primo evento pubblico del progetto "Li.W.E. - Living, Walking, Eating Castelli Romani", premiato dalla Regione Lazio nell'ambito dell'avviso pubblico "Borghi del Lazio". Il progetto vede coinvolti i Comuni di Rocca Priora (capofila), Rocca di Papa e Monte Porzio Catone e nasce con l'intento di valorizzare il territorio dei Castelli Romani. L’incontro, che si è tenuto presso il Museo Geofisico di Rocca di Papa, si è aperto con il saluto del sindaco del comune che ospita la sede del Parco regionale dei Castelli Romani, Emanuele Cristini. “Il progetto è il frutto della sinergia di tre comuni – ha ricordato il primo cittadino di Rocca di Papa – Ci siamo uniti e abbiamo fatto squadra per far conoscere ulteriormente le bellezze del nostro territorio”. Presente anche il Consigliere regionale Eugenio Patanè, primo firmatario della Legge regionale n. 2/2017 sul sistema dei Cammini del Lazio: “Tutte le strade portano e partono da Roma – ha sottolineato Patanè – e camminare ha un valore umano e culturale, oltre a rappresentare libertà e pensiero”. All’evento sono intervenuti anche il presidente del Consorzio SBCR Giuseppe De Righi, l'archeologa e presidente Archeoclub Aricino-Nemorense Maria Cristina Vincenti, il consulente marketing turistico e territoriale Valeria Davolo ed il presidente del Parco dei Castelli Romani, Sandro Caracci, oltre al sindaco di Monte Porzio Catone Emanuele Pucci, al vice sindaco di Rocca Priora Federica Lavalle e a rappresentanti di diverse associazioni del territorio e di agenzie di viaggi. Il progetto, al quale hanno aderito con una manifestazione di interesse la Comunità Montana dei Castelli Romani e Monti Prenestini, il Parco dei Castelli Romani, il Consorzio SBCR ed il Tour Operator Ale Viaggi, mira nello specifico a sviluppare azioni e prodotti che, sinergicamente connessi, valorizzino le risorse storico-naturalistiche ed enogastronomiche dei centri storici dei tre borghi, con tratti caratteristici distinti ma tra loro collegati dal percorso “Terre Ospitali”. Un secondo appuntamento è in programma a metà ottobre a Monte Porzio Catone.

venerdì 15 settembre 2017

TENNIS - In novembre l'ufficialità: Roma come Miami e Indian Wells, sarà Mini Slam dal 2019.

La notizia era nell’aria, avrà la sua ufficialità in novembre ma ad anticiparla è stato il presidente Binaghi dalla tv amica di Supertennis: gli Internazionali d’Italia del Foro Italico, come il torneo di Madrid, si apprestano a diventare un mini Grande Slam sulla scia dei masters 1000 americani di Indian Wells e Miami (che si disputano in outdoor in marzo sul cemento). Ciò vuol dire tabellone che da 56 passa a 96 giocatori, montepremi più ricco per entrambi i tornei (maschile e femminile) e durata di due settimane, includendo le qualificazioni, ovvero un torneo nel torneo. Per far ciò e non incorrere in ritardi, si dovrebbe costruire sul Centrale il fatidico tetto, altro ulteriore passo di avvicinamento agli Slam tradizionali. In ogni caso questo cambiamento epocale per il Foro Italico dovrebbe partire dal calendario 2019, come ha ammesso lo stesso Binaghi: “Ho visionato il report dell’ATP per lòa revisione del calendario 2019 e sia Roma che Madrid sono diventati tornei da 10 giorni con 96 giocatori. L’ufficialità – ha proseguito il presidente della Federtennis – si avrà probabilmente durante le Atp Finals del prossimo novembre, e credo sarà un notevole successo per il tennis italiano”. Non c’è dubbio, riconoscimento internazionale importante per Roma ma anche introiti maggiorati da vendite di diritti televisivi e biglietti, un gruzzolo da reinvestire subito in un tennis italiano che sta scontando la grave crisi generazionale del settore femminile e le luci (poche) e le ombre (molte) del settore maschile.