WRITING

WRITING
A cura di ANDREA CURTI

martedì 20 marzo 2018

RUGBY - Cucchiaio di legno all'Italia nel Sei Nazioni: Sfortuna con la Scozia, ora si pensi al Mondiale.

Una generosa Italia, che ha dato tutto, anima e core, esce sconfitta 27-29 all’Olimpico di Roma per un calcio a due minuti dalla fine contro i quotati scozzesi (che quest’anno hanno battuto Francia, Inghilterra e Australia) nell’ultima giornata del Sei Nazioni 2018. Peccato davvero perché gli azzurri hanno meritato di vincere al cospetto di una Scozia superficiale e a corrente alternata; la diciassettesima sconfitta di fila al Sei Nazioni e il terzo consecutivo cucchiaio di legno sono immeritati. La cronaca. Al 6′ la pressione della mischia azzurra permette ad Allan di trasformare la punizione concessa dall’arbitro: i primi tre punti sono in cascina. Gli scozzesi reagiscono subito e il tallonatore Brown sfrutta la profondità dei centri amici per firmare la prima meta britannica. Laidlaw non trasforma, Scozia 5 Italia 3. Ma gli azzurri sono vivi e vegeti e al 13′, dopo una touche vinta, in terza fase Allan finta su un avversario e va in meta, trasformata dallo stesso mediano: 10-5. La partita prende un indirizzo preciso al 19′ quando una accelerazione improvvisa del pack offensivo permette sempre ad Allan di effettuare un calcetto illuminante per Minozzi che ringrazia e schiaccia l’ovale in metà (4 mete in 5 partite per l’estremo azzurro). Allan trasforma ancora ed è 17-5. Gli scozzesi sembrano in bambola ma trovano nel carretto, nella mischia in avanzamento, il loro punto di forza, probabilmente vincente in questa partita. Così Barclay sigla la seconda meta scozzese e Laidlaw accorcia lo svantaggio: Italia 17, Scozia 12. I britannici attaccano a testa bassa, gli azzurri però placcano e ripartono con le ali, resistendo alla sfuriata avversaria. Focolaio di rissa al 38′ tra Pelledi e il Brown, e prima del fischio dell’arbitro Castello è placcato a due metri dalla linea di meta scozzese. La ripresa si riapre come l’avevamo lasciata, azzurri in attacco; gli scozzesi perdono palla alla tre-quarti, Parisse suona la carica ma il passaggio a Castello è in avanti e la meta di Negro è annullata dall’arbitro Gauzere. Ma la marcatura è nell’aria e arriva quattro minuti più tardi con un break di Polledri che lancia Allan come un siluro buca a bucare la nave scozzese. Che pare affondare, Italia 24 Scozia 12. A questo punto Townsend, coach dei britannici, cambia tutta la prima linea, vuole più forza dai suoi, e la panchina lunga della Scozia sarà la mossa vincente. Perché negli ultimi 20 minuti di partita l’assalto degli ospiti è tambureggiante, gli azzurri placcano e difendono stile Fort Apache, e la tattica degli scozzesi di sfiancarli porta subito i primi frutti con la meta di Maitland al 60′, con Laidlaw che trasforma (Italia avanti 24-19). Dieci minuti più tardi è l’estremo Hogg ad approfittare della stanchezza della prima linea azzurra che non riesca a contenere un altro carretto scozzese. Laidlaw trasforma e Scozia avanti per la prima volta nel match. O’Shea, il tecnico dell’Italia, fa entrare Canna, capisce che un calcio può risolvere la gara e, al 74′, il nuovo entrato Stein guadagna una punizione che da oltre 30 metri Allan trasforma meritando la palma di migliore in campo. L’Italia torna avanti 24-26 ma è stremata. L’ennesimo carretto scozzese, a tre minuti dal termine, guadagna un calcio che l’implacabile Laidlaw realizza. Sono i tre punti della beffa per l’Italia, la Scozia calcia fuori l’ovale all’80’ e porta a casa una vittoria complessivamente immeritata. “Avremmo vinto se fossimo stati più attenti in attacco”, chiosa a fine gara il capitan Parisse. E O’Shea: “Dispiaciuto per il risultato ma questa partita ci ha detto che la qualità dei nostri giovani è incredibile e stiamo costruendo qualcosa di importante per il nostro futuro”. Già, l’anno prossimo i mondiali in Giappone; sarà durissima se non impossibile andare a ai quarti di finale (eliminare una tra Nuova Zelanda e Sudafrica!) ma almeno dovremo mantenere la terza piazza che vale l'ingresso diretto ai mondiali del 2023.

Nessun commento:

Posta un commento