Venerdì 8 agosto, si è inaugurata nel Percorso Blu dell’Acquario di Cattolica, una
nuova area dedicata allo storione
dell’Adriatico o storione cobice (Acipenser
naccarii). Una specie a rischio critico d’estinzione, che si può definire “il Dinosauro dell’Adriatico”
per il fatto che ha mantenuto caratteri antichi comuni ai suoi avi che
popolavano le acque di fiumi e mari ai tempi del Tirannosaurus rex. Una
specie inclusa nella lista rossa dell’UICN (Unione
Internazionale per la Conservazione della Natura), tra gli animali a
rischio, con una stima di circa 400
esemplari adulti rimasti in bacini semi naturali controllati. Lo storione dell’Adriatico si aggiunge ai numerosi progetti di salvaguardia e tutela di “Salva una specie in pericolo” nato dal
2010 dall’ Acquario di Cattolica, da
sempre impegnato a sensibilizzare e ad educare il grande pubblico alla
conservazione, alla gestione responsabile degli ambienti e alla conoscenza
degli animali. Il progetto “CHE STORIONE” nasce per contribuire
attivamente al sostegno di questo programma nazionale che vede protagonisti
l’Acquario di Cattolica, l’Università di
Bologna e la Provincia di Ravenna, con
l’obiettivo di valorizzare le realtà e gli enti che si impegnano concretamente
e attivamente nella tutela e nella salvaguardia delle specie minacciate come lo
storione, oltre ai i pinguini, gli squali, le tartarughe marine, i delfini, i
fenicotteri e le testuggini (www.salvaunaspecie.it). Una volta i
corsi fluviali della Romagna erano ricchi di storioni, in particolare il fiume
Reno, antico ramo meridionale del delta del Po. Nel corso degli ultimi 50 anni,
a causa dell’inquinamento, della pesca indiscriminata e delle modificazioni dei
corsi dei fiumi che ne impediscono la migrazione riproduttiva, la popolazione
degli storioni ha vissuto un declino inesorabile che li ha portati alla totale
scomparsa in tutta l’area.
CHI E’ LO STORIONE - Lo storione cobice ha uno scheletro in prevalenza cartilagineo, scudi ossei lungo il
corpo al posto delle squame, coda eterocerca come quella degli squali e quattro
barbigli vicino alla bocca che è rivolta verso il basso. È una specie
“anadroma” che vive in mare in prossimità degli estuari e migra risalendo i
fiumi per riprodursi. Gli adulti dello storione possono raggiungere due metri
di lunghezza e 80 kg
di peso; raggiungono la maturità sessuale tra i 5 e i 16 anni (20 e 30 Kg di peso) e, mentre i
maschi si possono riprodurre ogni anno, le femmine hanno intervalli di
riproduzione di 2 o 3 anni producendo anche oltre un milione di uova. Di indole placida si nutrono di crostacei ed
insetti e da adulti anche di piccoli pesci che riescono a catturare anche nelle
acque limacciose dei fiumi.
IL PROGETTO - Per la loro
salvaguardia la Provincia di
Ravenna, nell'ambito del Progetto Europeo BE-NATUR, ha presentato un progetto per il recupero
dello storione dell'Adriatico che è stato approvato e finanziato dal Programma “South-East Europe” per la
conservazione degli habitat costieri.
Il progetto prevede interventi pilota di collaborazione sia con l’Università di Bologna che con
strutture private (grandi acquari pubblici), con l’obiettivo della
conservazione della specie e degli habitat da ripristinare per poter accogliere
nuovamente questi affascinanti pesci.
Le attività di ricerca hanno beneficiato anche di un contributo messo a
disposizione dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Cesena.
Dal 2013 è in atto la
collaborazione tra l’Acquario di Cattolica, la Provincia di Ravenna e l’Università di Bologna con i ricercatori
del Corso di Laurea in Acquacoltura e
Igiene delle Produzioni Ittiche capitanati dal Dott. Oliviero Mordenti che
prevede un importante programma di riproduzione, ripopolamento e monitoraggio
tramite analisi morfometriche, fisiologiche e genetiche e che si propone di
creare nei prossimi anni le condizioni necessarie affinché lo storione cobice
possa tornare nei luoghi di origine.
La Provincia di Ravenna ha creato nei pressi della diga sul fiume Reno una scala di risalita,
un’opera di ingegneria idraulica che permette la migrazione dei pesci da e
verso i luoghi di riproduzione.
L’ Acquario di Cattolica, ha iniziato un programma con l’Università di Bologna ed ha dedicato all’interno degli ambienti
tecnici di stabulazione, impianti per la schiusa delle uova e vasche per lo
svezzamento dei piccoli di storione. Lo staff acquariologico e tecnico dell’Acquario di Cattolica,
coordinati da Cristiano Da Rugna,
in collaborazione con i ricercatori dell’Università
di Bologna, seguono costantemente la crescita degli avannotti fino al
raggiungimento di una taglia adeguata ad affrontare il difficile momento del
rilascio in bacini monitorati del fiume Reno.
Attualmente le popolazioni di storioni cobice sopravvissute,
necessitano del supporto dell’uomo per la riproduzione in bacini semi –
naturali. Per questo motivo, nel percorso Blu dell’Acquario di Cattolica, si è
creata una nuova area espositiva e informativa dedicata agli storioni adulti
riproduttori. Questi esemplari sono costantemente monitorati e quest’area potrà fungere da bacino per il
recupero e lo studio dei singoli individui, e soprattutto per iniziare ad
intraprendere un programma di riproduzione che andrà ulteriormente ad integrare
quello in atto a scopo di ripopolamento in natura.
Il progetto si può
approfondire sul sito: www.salvaunaspecie.it - Che storione.
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