WRITING

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A cura di ANDREA CURTI

martedì 12 marzo 2019

TEATRO - Al piccolo Eliseo di Roma, dal 21 al 31 marzo: "Zero", Bruno si fa in cinque.


Al Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma, da giovedì 21 a domenica 31 marzo prossimi, va in scena “Zero”, scritto e interpretato da Massimiliano Bruno per la regia di Furio Andreotti (durata circa 90 minuti, prezzo 20 euro).
In una stazione dei Carabinieri di un paesino calabrese, un maresciallo sta interrogando un giovane postino da tutti conosciuto con il soprannome di “Cacasotto”. Il racconto del postino parte dall'estate del 1982 e rievoca la storia di cinque ragazzini che trascorrono una vacanza insieme. I loro sogni si scontrano con la realtà di una brutta storia di sangue che li coinvolge in prima persona e li segnerà per tutta la vita. I cinque protagonisti, tutti interpretati da Massimiliano Bruno, si danno un irrazionale appuntamento per pareggiare i conti con la giustizia e vendicarsi del torto subito. Una vendetta lunga più di venti anni che diventa una vera e propria ragione di vita.
Un atto unico dove la parola è strappata, esaltata, masticata, inghiottita da questi personaggi perdenti che si muovono sul filo del ricordo accompagnati da un quartetto di musicisti che ne scandiscono gli stati d’animo. Zero racconta un countdown verso una battaglia finale, fino al momento della resa dei conti, che il pubblico scoprirà solo nell’ultima scena. Un giallo teatrale dove ci si diverte e si riflette sulla cattiveria umana. Un intrigo disperato e sarcastico proposto con lo stomaco e il cuore.
Lo spettacolo è il primo di una trilogia di monologhi scritta dall'autore, gli altri due furono Gli ultimi saranno ultimi interpretato da Paola Cortellesi per la regia di Giampiero Solari e Furio Andreotti e Agostino interpretato da Rolando Ravello per la regia di Massimo Gioielli.

mercoledì 27 febbraio 2019

MOSTRE - “Etiopia. La Bellezza rivelata. Sulle orme degli antichi esploratori”, al Museo di Storia Naturale di Verona dal 24 marzo al 30 giugno.


“La bellezza rivelata” al Museo di Storia Naturale di Verona dal 24 marzo al 30 giugno, è una mostra che conduce il visitatore sulle tracce degli esploratori che nei secoli scorsi hanno percorso i paesaggi di fantastica suggestione e descritto gli animali di grande bellezza, nella terra che fu della Regina di Saba, l’Etiopia. Quasi un viaggio immaginario percorso al fianco di alcuni degli studiosi ed esploratori che maggiormente hanno contribuito alla conoscenza di quella terra, accompagnati dagli animali che la popolano e dagli antichi oggetti delle sue genti. Cercando di far rivivere al visitatore il sentimento di meraviglia che spesso traspare dalle pagine che ci hanno lasciato.
Partendo dalle descrizioni contenute in alcune loro opere librarie, le cui edizioni - spesso di gran pregio - sono conservate presso la Biblioteca della Società Geografica, la ricchezza ambientale e culturale dell'Etiopia sarà evocata dagli oggetti della collezione etnoantropologica del Museo di Storia Naturale di Verona e dalle suggestive fotografie e video di Carlo e Marcella Franchini. La ricchezza naturalistica e l’esclusività della fauna etiopica sarà poi raccontata dagli animali delle collezioni del Museo di Verona. 
La molteplicità dei documenti, degli esemplari, degli oggetti e delle immagini in mostra consentono di apprezzare la ricchezza rappresentata dagli ambienti naturali e dalle culture del Paese e le sue antiche radici. L’Etiopia è un crogiolo di realtà, ciascuna unica ma tutte collegate. A partire dalla varietà ambientale caratterizzata da sbalzi altitudinali spesso estremi: si può passare - spesso rapidamente - dalle regioni di bassopiano o dalla depressione dell'Afar, che supera i 100 metri sotto il livello del mare, agli oltre 2.000 metri dell'altopiano, con i picchi del Semien, nel Nord, che toccano i 4.550 metri. Alle differenze di altitudine si associa un regime climatico monsonico, ad accentuata stagionalità. Questa combinazione crea nicchie ecologiche che spiegano l'estrema varietà ambientale, di fauna e di flora nell'arco di distanze anche limitate. Ambienti tanto diversi hanno favorito sistemi economici diversi tra loro e una straordinaria varietà culturale. La differenziata distribuzione delle risorse ha inoltre da sempre favorito anche gli spostamenti stagionali e l'interazione tra le diverse popolazioni, che spesso dipendono strettamente le une dalle altre, avendo sviluppato sistemi economici complementari e sinergici. La bellezza dell'Etiopia, ambientale e culturale, risiede proprio in questa estrema differenziazione e nella connessa unitarietà che al di là di essa si coglie. 
L’Etiopia è stata la culla dell'umanità grazie all’abbondanza di risorse minerali, animali e vegetali. La regione ha dunque rivestito un ruolo centrale nelle reti di scambio sulle lunghe distanze, fornendo per secoli avorio, resine aromatiche, ebano e oro al resto del mondo antico. Per tale ragione, questo Paese e le altre regioni del Mar Rosso meridionale erano al centro dell'interesse e dell'immaginario degli antichi, essendo spesso dipinte come terre amate e frequentate dagli dei. 
Dopo alcuni secoli di oblio, in cui solo rare eco della regione e delle sue genti giungevano in Europa - trasfigurate per lo più nelle descrizioni del favoloso e potente regno del Prete Gianni - lo scrigno delle bellezze etiopiche si è nuovamente e gradualmente dischiuso a partire dal XVI secolo. Inizia allora l'epoca dei viaggiatori e in seguito degli esploratori, che rappresentano, di fatto, anche la base per la conoscenza scientifica dell’Etiopia documentata e raccontata in questa mostra. 
“Etiopia. La Bellezza rivelata. Sulle orme degli antichi esploratori” è una mostra Organizzata da Carlo e Marcella Franchini (Caluma) e dal Museo di Storia Naturale di Verona in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli "L'Orientale”, la Società Geografica Italiana, l’Istituto Italiano di Cultura Addis Abeba, l’Ambasciata d’Etiopia a Roma e l’Università di Addis Abeba.

TEATRO - Al Vittoria in Testaccio a Roma dal 7 al 17 marzo: "Gente di Cerami", storie di piccoli antieroi.

«…svagato ma complice davanti al tumultuoso mare di teste umane che mi colma di un’emozione deliziosa e nuova…mi abbandono alla contemplazione dello spettacolo esterno della folla.»  Una serata in compagnia delle parole di Vincenzo Cerami, anzi in compagnia della “Gente di Cerami" al Teatro Vittoria in Roma (Piazza Santa Maria Liberatrice 10, Testaccio) dal 7 al 17 marzo prossimi (prezzi 28 e 22 euro). Una presentazione scenica di brevi racconti che si nutre della lucida, spietata e complice poetica del celebre scrittore di Un borghese piccolo piccolo. L’occhio indiscreto dell’autore si ferma a osservare attimi e ritagli di vita quotidiana, e coglie gli uomini nella loro intimità, nel dolore o nel sollievo, nella sorte avversa o nella fortuna e così, per gioco, ne ricostruisce la storia. Un popolo di piccoli antieroi a cui Anna Ferruzzo e Massimo Wertmuller danno voce con le parole del poeta. Fa da cornice la musica di Nicola Piovani eseguita da Alessio Mancini e Sergio Colicchio. 

TEATRO - Al Piccolo Eliseo di Roma, dal 7 al 17 marzo: "Regina Madre", eterno combattimento linguistico tra genitore e figlio.

Dopo la positiva accoglienza di critica e pubblico ottenuta per Scannasurice Bordello di mare con città di Enzo Moscato, la Elledieffe e Carlo Cerciello proseguono il lavoro dedicato alla drammaturgia contemporanea italiana, con la messa in scena di un altro gioiello: Regina madre di Manlio Santanelli, in programma al Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma dal 7 al 17 marzo prossimi (atto unico 90 minuti, prezzo 20 euro).
L’opera del 1984, definita al suo debutto da Eugène Ionesco éxtraordinaire, può essere considerata oggi, a tutti gli effetti, un classico e come tale viene riletta da Carlo Cerciello, che è intervenuto in parte anche nell'adattamento del testo. Un dramma profondamente ambiguo, ambientato in un luogo della mente dove due attori del calibro di Fausto Russo Alesi e Imma Villa danno vita ad un vero e proprio duello tra Madre e Figlio, combattuto con quell’arma micidiale e fantastica che è la parola. Un progetto di messa in scena fortemente voluto e condiviso da Cerciello, Russo Alesi e Villa che, dopo aver lavorato insieme, due anni fa, nella fortunata edizione della Fedra di Seneca al Teatro Greco di Siracusa, si ritrovano, oggi, nuovamente impegnati in una prova complessa. Il continuo ricorrere dei personaggi alla bugia, il continuo oscillare tra verità e finzione, sono segni inconfondibili del testo sviluppati nella messinscena, per dichiarare da un lato il fascino dell’esercizio del potere e, dall'altro, l’incapacità di crescere, di diventare adulti e di liberarsi definitivamente della figura materna. Spiega il regista: "In ‘Regina madre’ si ha subito l’impressione che il personaggio della Madre sia in realtà lo specchio, o meglio, la proiezione della sofferenza che attanaglia il Figlio, condizionandone profondamente l’esistenza; Santanelli, accomuna al medesimo destino fallimentare Alfredo e la sorella Lisa, assente nell'opera, ma continuamente citata. Questo gioco al massacro, dunque, infantilmente agito e subìto, mi ha suggerito di mettere in scena il testo, dando concretezza al rituale onirico e psicologico di due fratelli alle prese con il fantasma della Madre".

TEATRO - All'Eliseo di Roma sino al 10 marzo: "Diario intimo", quando una bimba diventa donna.

Al teatro Eliseo di Via Nazionale in Roma, Eliseo Off - Foyer II balconata, dal  al 10 marzo prossimo (prezzo 7 euro), va in scena "Diario intimo", liberamente ispirato al racconto Il diario intimo di Sally Mara di Raymond Queneau per l'adattamento di Viola Pornaro e Francesco Sala (che ne cura la regia), con Silvia Salvatori e Benedetta Russo.
Sally Mara è una diciottenne che scrive un diario, una testimonianza e aspirazione alla conoscenza. Un percorso che va dal candore alla scoperta del mondo, alla scoperta del sesso, la parabola di una bambina che diventa donna. Una crescita testimoniata anche attraverso il linguaggio che qui è composto da passaggi brutali, grotteschi, surreali. Sally è un torrente in piena, rapido e curioso e nulla sa del mondo Sally Mara. È una giovane crisalide che vuole schiudersi. Incesto, antropofagia, sogni erotici, masturbazione sono i temi di un racconto reso esilarante e spassoso anche grazie all'interpretazione di un’attrice come Silvia Salvatori. Il lavoro è fatto di parola, immagine e musica, un’inedita riscrittura scenica dell'opera di Queneau.

lunedì 18 febbraio 2019

TEATRO - Al Manzoni di Roma il 28 febbraio: "Papà!", e scoppia la divertente bagarre.

Debutta il 28 febbraio prossimo, al teatro Manzoni di Roma (fino al 24 marzo), “Papà”, commedia brillante di Pierre Chesnot che va in scena con l’adattamento e la regia di Carlo Alighiero che è anche il protagonista della divertentissima storia insieme a Elena Cotta e Sergio Ammirata, Cinzia Berni, Luca Negroni, Andrea Carpiceci e Valentina Marziali. La commedia, una delle più riuscite del prolifico autore francese, si snoda in un susseguirsi irrefrenabile di ilarità, malintesi irresistibili e battute gustose, mai volgari, capaci di incollare gli spettatori alla poltrona, che mette in risalto i valori dell'amicizia e della famiglia.
Philippe è un anziano editore e proprietario di giornali che dopo molti anni sta per sposarsi per la seconda volta con Delphine, una donna molto più giovane di lui; malgrado il matrimonio sia organizzato in maniera molto efficiente da Chris, suo figlio di primo letto, alcuni piccoli imprevisti iniziano a guastare la festa. Ma il peggio deve ancora arrivare. Uno sconosciuto lo chiama “papà”: è Gilbert, un cinquantenne che sostiene di essere il frutto di una sua storia d'amore giovanile; l'uomo accampa diritti sul patrimonio, ma anche questo è ancora nulla, perché Philippe scopre non solo di essere nonno, visto che Gilbert ha a sua volta una figlia, Salomè, ma pure che la nipote è in dolce attesa di due gemelli.
In meno di un’ora Philippe è diventato nonno e bisnonno! Uno shock difficile da assorbire, specialmente per la futura sposa. Così il matrimonio rischia di saltare. Solo l’arrivo di Marc, grande amico e vecchio compagno di scorribande ricorda a Philippe i particolari piccanti di quella lontana avventura giovanile... e rimette tutto in discussione.  
“Papà” è un classico della comicità di Pierre Chesnot, autore di commedie di grande successo come “L’inquilina del piano di sopra”, “Quattro donne e una canaglia”, “Alla faccia vostra”. La commedia è uno di quei rari meccanismi che rispetta le promesse e rinnova il legame tra gli spettatori e la coppia Elena Cotta - Carlo Alighiero, che quest'anno festeggia i settant'anni dal loro primo incontro a Milano nell'autunno del 1949, per poi trasferirsi a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Da allora assieme hanno calcato le scene di tutti i teatri d’Italia e nel 2012 hanno festeggiato le Nozze di Diamante rinnovando la promessa di matrimonio. 

domenica 17 febbraio 2019

INIZIATIVE - Al Carnevale di Fano oggi prima sfilata dal divertimento assicurato.

Al Carnevale di Fano il divertimento sarà assicurato: i parchi tematici più famosi della Riviera, Acquario di Cattolica, Oltremare, Aquafan e Italia in Miniatura, hanno rinnovato la collaborazione con Ente Carnevalesca Fano anche per il 2019. Sfileranno nelle tre domeniche del Carnevale: 17 e 24 febbraio e domenica 3 marzo con un carro allegorico e una mascherata a tema.  Il carro allegorico dedicato ai Parchi Costa, realizzato dall’Associazione Carristi Fanesi, rappresenta i quattro parchi: Italia in Miniatura è suggerita da palazzi veneziani e dal campanile di San Marco, per Aquafan presenza di acquascivolo e bagnini, squali e pesci colorati richiamano l’Acquario di Cattolica, mentre il delfino che salta sulle onde è Ulisse, il più famoso delfino d’Italia. Non mancheranno poi gruppi mascherati che sfileranno sopra e sotto il carro che richiamano i protagonisti assoluti dei parchi: dai rapaci ai monumenti in scala, dai bagnini agli squali. Dal carro allegorico in sfilata nelle tre domeniche pioveranno dolcezze: migliaia di caramelle grazie alla collaborazione dei parchi con Perfetti Van Melle Italia. Non mancherà poi una pioggia di coupon, sconti e omaggi per l’ingresso ai parchi. A chi partecipa al Carnevale, infatti il Gruppo CE ha messo a disposizione 20.000 coupon per l’ingresso gratuito ai bambini in uno dei quattro parchi a scelta (promozione valida per ogni bimbo fino a 140 cm d’ altezza, se accompagnato da due adulti paganti tariffa intera, per la stagione 2019). I coupon saranno distribuiti dai figuranti in maschera, nelle tre giornate. Regali anche per chi sottoscrive la tessera Ente Carnevalesca 2019: il detentore della tessera che desidera visitare i parchi, entra gratis, se accompagnato da un altro adulto pagante biglietto intero. Dulcis in fundo, 15 biglietti omaggio in palio ogni domenica per il vincitore del contest ’Miglior palco tribune mascherato’ 
“Rinnoviamo per il quinto anno consecutivo la collaborazione con Ente Carnevalesca di Fano  _ dichiara Patrizia Leardini, direttore Costa Edutainment Polo Adriatico _ perché crediamo molto nel Carnevale di Fano e nella grande concentrazione di famiglie e bambini che richiama ogni anno, sia per la vicinanza alle nostre strutture che per lo stesso target di riferimento. Diverse sono le opportunità che offriremo a chi partecipa al Carnevale per poter visitare le nostre strutture, con promozioni speciali e coupon per far tappa ai parchi più famosi della Riviera Adriatica. Riapriremo il 16 marzo con Italia in Miniatura, il 6 aprile con Acquario di Cattolica e Oltremare, mentre Aquafan tornerà con i suoi scivoli dal 1° giugno”.